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Roma con i bambini: tutte le cose più belle da vedere

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Cosa fare e vedere a Roma in famiglia?

Organizzare un itinerario di visita a Roma con i bambini non è impresa facile. È arduo selezionare un percorso adatto ai più piccoli, che possa concentrare tanta abbondanza e attrazioni per le famiglie.

Animata da sorprendenti palazzi, da chiese immense, ornate di logge e cupole, da marmi policromi e statue colossali, da piazze inondate di sole, Roma si concede al piccolo e grande visitatore con la sua immediata e innegabile bellezza. La sfaccettata natura della città metropolitana affianca epoche e stili, che spaziano in duemila anni di storia. Si possono ammirare opere classiche, architetture rinascimentali, scenografie barocche e vastissime raccolte d’arte.

Allora, come leggere questo infinito palinsesto ai bambini dall’età romana a quella moderna?

Potremmo iniziare raccontando loro la storia e il destino di Roma: il suo successo è evidente non solo guardando le meravigliose rovine, ma anche pensando a come per secoli la città eterna sia stata fonte, laboratorio e modello per tutte le capitali.

 La storia degli antichi romani a portata di bambino

La forza dei romani è stata, indubbiamente, la loro sapiente organizzazione, il primato della ragione, della legge, dell’ordine. Gli antichi romani hanno conquistato il mondo allora conosciuto perché erano costruttori di porti, di strade, di acquedotti e perché erano abili legislatori e amministratori.

Si sono abbeverati alla fonte della cultura e arte dei greci, accogliendo i loro dei; hanno deliberato che chiunque abitasse dentro i confini dell’impero diventasse cittadino romano, a parte che ne rispettasse le leggi. I romani hanno gettato le basi per l’Italia e l’Europa.

Certo, c’è anche la favola di Romolo e Remo, che piacerà molto ai più piccoli, e allora iniziamo questo nostro viaggio dal Palatino.

Al Palatino, alla ricerca delle origini

Proprio qui, infatti, secondo la tradizione, Romolo e Remo vennero allevati dalla lupa. Quando Romolo, ormai adulto, nel 753 a.C. decise di fondare la nuova città, scelse questo luogo, e sempre qui uccise il fratello, Remo.
Scavi del 1946 hanno effettivamente trovato resti di capanne dell’età del Ferro, confermando la leggenda. Questo colle garantiva l’osservazione dell’unico punto attraversabile del Tevere, luogo strategico, quindi, e facilmente difensibile.

Il palatino iniziò ad ospitare le dimore della gente che conta, della classe dirigente e imperatori romani. Le rovine dei palazzi di Augusto, Tiberio e Domiziano sono ancora visibili.

Roma Palatino

Al Colosseo, show d’altri tempi

Ci spostiamo all’Anfiteatro Flavio, detto anche Colosseo. Alto cinquanta metri, poteva contenere cinquantamila spettatori. È così chiamato per una colossale statua che sorgeva nelle sue vicinanze. Quello che vediamo oggi è solo lo scheletro: in origine era bianchissimo, coperto di enormi lastre di travertino. Fu costruito in soli dieci anni, replicando un modulo che i romani conoscevano bene, l’arco. Possiamo affermare che fosse una sorta di sovrapposizione di acquedotti.

L’accesso alle gradinate avveniva grazie ad un sistema di scale e gallerie, che permettevano al pubblico di entrare e uscire velocemente. Gli accessi si chiamavano vomitoria (e qui scatterà la risatina dei bambini). Le gradinate (la cavea) erano ripartite orizzontalmente in cinque settori e il pubblico prendeva posto a seconda della classe sociale di appartenenza: in basso, in prima fila, i vip, cioè magistrati, vestali e senatori, poi salendo le donne, i bambini e gli schiavi, che assistevano in piedi dalla galleria più alta.

Colosseo con bambini

Vi si svolgevano spettacoli molto popolari, come le cacce, i cruenti combattimenti tra gladiatori e le naumachie, simulazioni di battaglie navali, allagando l’arena per la circostanza.
Nei sotterranei proprio sotto l’arena, si trovavano gli ambienti di servizio, che ospitavano i macchinari necessari agli spettacoli e agli effetti speciali, le armi dei gladiatori e le gabbie con gli animali.

L’imperatore Tito inaugurò il Colosseo con ben cento giornate di giochi, dove morirono ben duemila gladiatori. Durante tutto l’Impero, il Colosseo subì ripetuti interventi di restauro, a causa di incendi e terremoti. Cadde in disuso nel VI secolo d.C.

Nei secoli, i suoi archi ospitarono artigiani, bottegai, orti e perfino in un cimitero; i papi lo usarono come cava di marmo e travertino.

Fino al XVIII secolo, quando tornò l’amore per le antiche vestigia: durante la nuova stagione del Grand Tour, Roma divenne tappa imprescindibile per i giovani rampolli delle famiglie europee più raffinate. E il Colosseo, assieme a tutti gli altri siti archeologici romani, tornò ad essere oggetto di contemplazione. Proprio come oggi.

Al Foro romano, politici in azione

Dall’età repubblicana, il foro può essere definito il centro politico, istituzionale, costituzionale e simbolico dello stato romano. Nei secoli l’area si è arricchita di templi, di monumenti onorari e di edifici civili: i cittadini qui si recavano per partecipare, o per assistere, alla res publica, agli affari politici e amministrativi della città.

Come cuore pulsante e vivo dell’Urbe, il Foro Romano richiamava ogni giorno numerose persone, che qui giungevano per lavorare, fare acquisti, incontrare amici e uomini d’affari, ma soprattutto per assistere alle funzioni pubbliche ed ufficiali.

Roma foro con i bambini

Al Pantheon, la rivoluzione architettonica

Avviciniamoci al Pantheon, monumento rivoluzionario della storia dell’architettura. Nell’antichità infatti i templi erano costruiti per essere ammirati solo dall’esterno, in quanto potevano entrare solo i sacerdoti; erano strutture imponenti, che dovevano suscitare stupore e deferenza. Con il Pantheon per la prima volta si modifica questo assunto: l’importante non era più solo l’aspetto esterno, ma anche quello interno.

Superata la selva di colonne in granito egiziano e lo spettacolare portone bronzeo alto sette metri, si accede ad un’autentica esperienza mistica. Con meraviglia e stupore, sembra di entrare in una gigantesca bolla di sapone: intorno a noi…il vuoto, e la sensazione di essere infinitamente piccoli.

Il Pantheon ha in effetti la più grande cupola in muratura del mondo, il cui diametro orizzontale (quarantatré metri) è identico all’altezza totale dell’edificio. Una sfera perfetta. È proprio questo il segreto della sua eleganza e grandiosità.
Un oculo zenitale, del diametro di quasi nove metri, costituisce l’unica fonte di luce per il grande vano circolare. E quando piove? In realtà la pioggia entra attraverso l’oculus solo se torrenziale; il pavimento, leggermente convesso, ha ventidue tombini, che permettono all’acqua di filtrare.
Nulla è cambiato, qui, in duemila anni, nemmeno il prezioso pavimento marmoreo. I vostri figli appoggeranno i loro piedini sulla storia.

Roma Pantheon

San Pietro, la chiesa più grande al mondo

È la più grande chiesa del mondo. Entrano quarantamila persone al giorno, undici milioni all’anno. Naturalmente prima della pandemia.
Sotto l’altare, protetto dal maestoso baldacchino bronzeo del Bernini, si trova la tomba dell’apostolo Pietro.
Secondo la ricostruzione, Pietro fu sepolto nella nuda terra, in una necropoli che ospitava sia cristiani che pagani. Gli archeologi hanno rinvenuto infatti una vera e propria città dei morti sotto la Basilica, utilizzata da cristiani e non cristiani fino alla seconda metà del III secolo.

Al di sopra della tomba fu successivamente costruita un’edicola, fino a quando Costantino, dopo aver liberalizzato tutti i culti religiosi, fece innalzare una nuova costruzione in marmo, che inglobò il tutto. Nel 1506 il papa Giulio II inizia la costruzione dell’attuale basilica.

A Michelangelo fu commissionata la cupola: studiò i due esempi più importanti di allora, il Pantheon e la cupola del Duomo di Firenze del Brunelleschi. Usò poi la seconda come modello per realizzare una costruzione a doppia calotta: l’interno fungeva da struttura portante, l’esterno da ombrello protettivo. Rivestì infatti la parete esterna di piombo, materiale che si espande con il caldo e si restringe con il freddo, proteggendo quindi la calotta interna dalle dannose variazioni di movimento dovute ai cambiamenti di temperatura.

Michelangelo non vide mai la fine della sua opera, ma lasciò ai successori un progetto.

Da non perdere, nella prima cappella a destra della navata: La Pietà, realizzata a ventitré anni, l’unica opera firmata di Michelangelo. I dettagli straordinari, la precisione anatomica e quello sguardo della Madonna, lasceranno senza parole anche i vostri bambini.

Roma San Pietro bambini

A caccia di belve in Piazza Navona

Nell’86 d.C. Domiziano volle costruire un luogo dove si concorresse non solo in gare di atletica, ma anche di cultura, di poesia, di arte. Era l’ideale aristocratico di bellezza del corpo e dello spirito, di forte ispirazione greca, il tanto famoso kalòs kai agathòs, che i romani declinarono in “mens sana in corpore sano”.

Piazza Navona, la più bella piazza barocca di Roma, occupa proprio la pista dell’antico stadio, o “Circus Agonalis“, da cui deriva probabilmente il toponimo.

La Fontana dei Quattro Fiumi è la meravigliosa opera del Bernini che ci permette di fare il giro del mondo (allora conosciuto).
Attenti, un leone è pronto a ghermirvi: siamo in Africa con il fiume Nilo.
In America, con il Rio de la Plata, troviamo un serpente marino e forse un armadillo.
In Europa un cavallo sbuca galoppando sulle lande danubiane, mentre un dragone in Asia si avvolge attorno al remo tenuto dal Gange.

Sulla sommità della mirabile composizione si staglia una copia romana di obelisco egizio.

Vacanze Romane in Piazza di Spagna

Che ne dite di una passeggiata in una delle piazze più scenografiche e iconiche del mondo, celebrate da letteratura, film, eventi mondani? Non negatelo, il richiamo di quella scalinata è irresistibile, seducente con il suo naturale gioco di rampe, che sale dalla piazza fino alla collinetta sovrastante, dove sorge la chiesa di Trinità dei Monti.

Il lavoro fu commissionato all’architetto De Santis, che concepì l’armonica conformazione a rampe e terrazze con un duplice fine: adattare il progetto al pendio e creare un luogo di ritrovo dei cittadini, con aree di sosta e sedili. Purtroppo nuove norme per il decoro non permettono più di sedersi lungo la storica scalinata.

La dolce vita, alla Fontana di Trevi

Undici acquedotti si snodavano dalle colline al centro della città, rifornendo thermae, latrine, fontane e abitazioni private. L’abbondanza di acqua fu proprio uno dei segreti della fortuna della città eterna, che fu chiamata anche regina delle acque.

Undici grandi arterie, di cui una ancora in funzione, l’acquedotto Vergine: la sua acqua oggi viene usata per alimentare alcune delle più belle fontane di Roma, come ad esempio la Barcaccia, in piazza di Spagna e la Fontana di Trevi.

Per quest’ultima, Bernini, che iniziò i lavori, ma non riuscì a terminarli, fece abbattere tutte le costruzioni attorno, creando una piazza in mezzo al labirinto di vicoli. Solo nel 1662 la Fontana di Trevi, dal volto barocco e neoclassico, fu completata.
Rappresenta la Reggia di Oceano, sul carro ostrica. I tritoni trattengono due cavalli alati, uno docile, l’altro furioso, proprio come può essere il mare.
Lanciate una monetina: secondo la leggenda, un giorno, tornerete.

Scoprite altre fontane di Roma da vedere assolutamente con i bambini!

Roma Fontana di Trevi con bambina

A Explora, il museo dei bambini

Non rinunciate a trascorrere un’ora e quarantacinque minuti (tempo a disposizione) ad Explora, il museo dei bambini, che propone giochi, laboratori e allestimenti interattivi su scienza, ambiente, comunicazione, società, economia, nuove tecnologie.
Le attività ricreative hanno anche lo scopo di sensibilizzare i piccoli esploratori su un piano etico, ecologico e al tempo stesso stimolano fantasia, curiosità e creatività. I piccoli sono liberi di muoversi in uno spazio colorato e accattivante, e possono scegliere liberamente in cosa cimentarsi.

Parchi e giardini a Roma da visitare con i bambini

Tra un museo e una chiesa, una pausa rilassante è d’obbligo, specialmente se si viaggia in famiglia. Roma è ricca di parchi lussureggianti e giardini storici, alcuni con veri e propri parchi giochi.

Leggete il nostro articolo sui più belli e iconici parchi a Roma, da Villa Borghese ai Giardini di Via Sannio.

Curiosità: una piramide a Roma?

Avreste mai immaginato di trovare una Piramide a Roma? Ebbeme, dopo la conquista dell’Egitto nel 31 a.C. da parte di Ottaviano Augusto, l’edilizia funeraria romana cominciò a ispirarsi ai modelli egiziani, dando vita a una vera e propria moda. Caio Cestio, pretore e tribuno della plebe, come sepolcro scelse una piramide, alta 36,40 metri e ha una base quadrata di circa 30 metri per lato.

Leggete la nostra esperienza di visita alla Piramide Cestia

A Roma con la Pimpa, la guida per i più piccoli

Lo sappiamo bene, noi genitori, quanto può essere difficile trascinarsi dietro, in visita alle città d’arte, bambini recalcitranti, stanchi, demotivati. Questo spesso accade perché non abbiamo giocato d’anticipo. Abbiamo lanciato nella mischia, tra monumenti, statue, dipinti, le nostre creature ignare, non sempre benevole nei confronti di croste antiche o moderne, di rovine archeologiche o scenografici monumenti barocchi.

I bambini vanno predisposi alla visita, preparati, allertati. Ad esempio, prima del viaggio, acquistando la guida scritta appositamente per loro. Sfogliandola e leggendola assieme, pregustando i tragitti, le meraviglie da scoprire, la storia, le leggende e le tradizioni del luogo e dei suoi abitanti.

La guida “La Pimpa va a Roma” della collana Città in Gioco, è semplice e coinvolgente, adatta ad una fascia d’età dai tre agli otto anni. Pimpa prende per mano i bambini alla scoperta della città, ma soprattutto parla la loro lingua.
Una lingua fatta di colori, immagini, giochi, che rendono l’acquisizione di informazioni piacevole e non faticosa.

Roma viene narrata attraverso i suoi monumenti più popolari, ma al tempo stesso con succulente curiosità e aneddoti divertenti. Pregustata prima del viaggio, sarà uno spasso per i piccoli turisti, durante la visita, identificare monumenti o scorci che hanno già imparato a conoscere dal libro, e magari vi stupiranno facendovi da ciceroni.

Roma bambini PImpa

 

Appassionati di murales? Allora andate A spasso per Roma alla scoperta delle opere di street art

Leggete anche il nostro itinerario al Bioparco di Roma e l’esperienza in famiglia dentro la Piramide Cestia

Teresa Scarselli

Teresa Scarselli

Autrice, editor e SMM del portale Kid Pass, si occupa di comunicazione, promozione e fruizione dei Beni culturali. È convinta che qualsiasi viaggio possa essere un’esperienza a misura di bambino… e genitori! Il suo obbiettivo è raccontare e rendere appagante la visita a borghi, città d’arte e musei per tutta la famiglia.

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