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Quattro strategie per migliorare la vita delle mamme lavoratrici

da Mar 21, 2023Famiglia e lavoro

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Nella mia esperienza, ho una figlia di quasi 3 anni, le difficoltà che affrontano quotidianamente le mamme sono comuni a tutte, mamme a tempo pieno e mamme lavoratrici. Ma ci sono due aspetti che le mamme lavoratrici secondo me subiscono di più: l’ansia quotidiana della gestione del tempo, e l’incapacità di mantenere la concentrazione solo dove serve in quel momento, che sia il lavoro, i figli o se stesse.

Io nel tempo ho trovato quattro strategie che mi hanno aiutato, ve le condivido.

Autonome o dipendenti, l’acqua alla gola la sentiamo tutte

Ogni lavoro ha le sue specificità, e chi lo svolge ci vede vantaggi e svantaggi. Per quanto riguarda le mamme, la realtà è che tutte, qualsiasi lavoro facciamo, dipendenti o autonome, ci sentiamo sempre con l’acqua alla gola.

Il problema più grosso che percepiamo è il tempo: non basta mai, va troppo in fretta, con la sensazione di essere sempre in ritardo e indietro rispetto alle proprie aspettative o desideri. E la stanchezza mentale, che cresce in modo direttamente proporzionale all’età dei figli, è un’altra condizione con cui si deve fare i conti.

Lungi da me darvi consigli su come gestire il tempo lavorativo, o suggerirvi strategie per alleggerire la mente: ci sono fior di professionisti molto più preparati. Ma dalla mia posso condividere qualche azione pratica che a me ha portato benefici. Soprattutto al mattino, che è sempre una corsa a ostacoli.

1. Portarsi avanti con piccole cose

Anticipare a oggi qualcosa del giorno dopo può regalarci qualche minuto di vantaggio e di tranquillità. Non occorre strafare: basta anticipare qualche incombenza che, semplicemente, ci semplifica l’avvio della giornata successiva. Per me, per esempio, funziona preparare alla sera la tavola per la colazione della mattina dopo. È diventata un’abitudine tale che o lo faccio io, o lo fa il mio compagno, qualche volta anche con l’aiuto di mia figlia. Altra anticipazione utile è scegliere i vestiti che mia figlia indosserà.

2. Abbigliamento sporchevole

Le mamme lavoratrici al mattino si dividono in tre categorie: quelle che si preparano prima che i figli si sveglino, quelle che lo fanno a tranches (per esempio mentre i piccoli mangiano, o sono in bagno), e quelle che lo fanno dopo che i figli sono pronti. Le prime e le seconde, specialmente con bambini piccoli che al mattino vogliono ancora un sacco di coccole, rischiano sempre di uscire con qualche macchia sulla maglia. Le ultime detengono il record mondiale di vestizione, 2-3 minuti non di più, facciamo 5 se addirittura ci infilano anche un po’ di trucco.

Io, facendo parte delle prime due categorie, ho trovato la soluzione con la felpa da colazione. Sopra i vestiti (o i mezzi vestiti!) del giorno indosso una felpa che mia figlia mi può tranquillamente macchiare con la bocca sporca di latte o di crema di mandorle, o con il moccio che cola dal naso da ottobre ad aprile.

mamma lavoratrice con bambino in casa

3. Lo stacco del mattino

Da quando la giornata è avviata, il nostro cervello è impegnato in uno “switch” continuo. C’è questo interruttore dentro la nostra testa che va all’impazzata, da cose di famiglia a cose di lavoro a cose personali: una mail ci porta in una direzione, un messaggio in un’altra, una telefonata in un’altra ancora. Una cosa in nostro potere, però, è decidere quando avviare definitivamente la giornata per l’esterno, perché in famiglia ovviamente questa comincia con il primo “maaaammaaaa”.

Forse è più semplice per i liberi professionisti, e magari non è fattibile tutte le mattine, ma provate a fare il vuoto per qualche minuto tra quando avete lasciato i figli all’asilo o a scuola, e quando cominciate a lavorare. Può essere complice il tragitto che dovete fare, anche se funestato dal traffico. Ascoltate della musica, la radio, un podcast, un audiolibro che vi piace. O ascoltate il silenzio. Guardate fuori dal finestrino se usate i mezzi pubblici. Evitate telefonate e messaggi. Qualche minuto di vuoto, appunto. È un momento prezioso di pace tutto vostro, che perlomeno avrete avuto se poi la giornata si sarà rivelata difficile.

4. Il tempo di qualità mamma-figlio

A molte mamme capita di pensare ai figli mentre sono al lavoro, e pensare al lavoro quando sono con i figli. Quando si è a casa insieme, spesso si sta con loro ma contemporaneamente si fa qualcos’altro, per necessità vera o perché “viene” di farlo, che sia preparare un pasto, riordinare o che. Si è distratte, insomma.

Andrebbe invece trovato il modo di avere, auspicabilmente tutti i giorni, del tempo di qualità con i propri figli. Significa un tempo, lungo tanto quanto si riesce, senza altro cui pensare. Per me, per esempio, questo tempo è il parco al pomeriggio: mia figlia è ancora in una fase in cui, dopo una giornata all’asilo, vuole giocare ancora tanto con me e il parco ci consente di farlo. Oltre a essere anche l’occasione per me di prendere un po’ d’aria!

Antonella Scambia

Antonella Scambia

Antonella Scambia è giornalista freelance e collabora con Kid Pass dal 2016. La curiosità è alla base del suo mestiere, curiosità che mette al servizio dei lettori nelle ricerche che conduce per scrivere gli articoli, che siano itinerari, idee per vivere la cultura in famiglia o temi legati alla genitorialità.

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