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A Rovaniemi in Finlandia, nel villaggio di Babbo Natale

da Svezia, Danimarca e Finlandia

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La nostra Kid Pass Reporter Katia Pettenò racconta l’avventura della sua famiglia a Rovaniemi, in Finlandia, a conoscere niente meno che Babbo Natale nel suo villaggio.

Adoro la magica atmosfera che si crea a Natale, adoro le decorazioni, l’albero e i presepi di tutto il mondo di cui faccio collezione da quando ero bambina. Ma soprattutto adoro la magia del Natale che aleggia intorno a “lui”, Babbo Natale, alle renne e a Rudolph.

Da quando sono diventata mamma, poi, questo è il periodo dell’anno che aspettiamo con più trepidazione: adoriamo leggere libri di Natale nei pomeriggi invernali e aspettiamo con gioia la sera per aprire la finestrella del calendario dell’avvento. Perciò cosa di più magico potevo regalare a Ludovico ed Edoardo se non la possibilità di incontrare Babbo Natale in persona?

Prima di partire

Erano anni che questo viaggio mi frullava nella testa e nel cuore: più volte avevo guardato itinerari ed attività da fare e quest’anno abbiamo detto Si, è l’anno giusto.

Visitare il villaggio di Babbo Natale è un viaggio che va preparato con cura, e bisogna rassegnarsi a una spesa consistente soprattutto se, come noi, volete andarci proprio a dicembre: tuttavia, una volta nella vita, prima che magari i vostri figli crescano “troppo”, è un’esperienza assolutamente da fare perché magica. Conviene prenotare con dovuto anticipo: se volete alloggiare dentro il villaggio, infatti, le stanze si riempiono già un anno prima.

La cittadina comunque non manca di soluzioni alberghiere collegate col villaggio di Babbo Natale e le attività che si possono fare sono tantissime: scegliete prima e tenete monitorate le temperature per eventuali “piani B”.

In slitta con Santa Claus

La città di Babbo Natale si chiama Rovaniemi e si trova nella Lapponia finlandese sul confine del circolo polare artico a meno di un’ora di aereo da Helsinki. Tutto in questa città sembra essere fatto su misura per il Natale a cominciare dalla pianta della città che l’architetto Alvar Aalto”, che ne ha curato la ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale, ha immaginato a forma di corna di renna, ben visibile dell’aereo e che già comincia a farti sognare prima ancora di mettere piede a terra.

Dopo la sauna finlandese di rito e una sana dormita siamo pronti al nostro incontro con Babbo Natale: raggiungiamo la fattoria delle renne con una emozionante gita in motoslitta e con la speranza nel cuore che Babbo decida di passare proprio oggi ad accudire le sue renne. Mentre siamo assorti in una cerimonia lappone, mediante la quale lo sciamano ci libera degli spiriti dello stress e della frenesia della vita moderna, arriva “lui” in persona: nessuna parola può descrivere lo sguardo dei miei figli in quel momento”, sono come rapiti in una dimensione diversa e l’emozione è al culmine anche per noi adulti. Accomodati all’interno di un caldo e accogliente Kota lappone conosciamo, parliamo e scherziamo con Babbo Natale che si dimostra davvero un amico speciale per i bambini e che dà loro un consiglio di vita : Studiate, studiate più che potete perché la vostra conoscenza cambierà il mondo.

Prima di andarsene Babbo ci insegna a guidare una slitta trainata dalle renne, consegnandoci anche la speciale patente di guida delle renne. Siamo tutti un po’ tristi quando giunge il momento di separaci, ma accogliamo l’invito a raggiungerlo più tardi nel suo ufficio, dove la cosa più straordinaria per i bambini è lo speciale meccanismo che permette a Babbo Natale, cambiando l’inclinazione dell’asse terrestre, di distribuire i regali in tutto il mondo in una notte soltanto.

Lapponia da scoprire

Il nostro viaggio sarebbe già stato perfetto cosi, ma scopriamo nei giorni seguenti che la regione ha tanto altro da darci: attraversiamo con le motoslitte di notte e gli husky di giorno la meravigliosa foresta lappone, talmente bella da sembrare scolpita, fatta di alberi coperti di neve e di laghi e fiumi ghiacciati.

Ma potevamo andare nel circolo polare artico senza vedere l’orso polare? Certo che no, e questo è stato possibile grazie alla visita allo zoo di Ranua, che si snoda attraverso un suggestivo percorso in mezzo alla taiga lungo il quale, per la felicità di Edoardo, ci si può spostare anche in bob: gli animali godono di spazi veramente grandi e sono tutti nel loro habitat naturale, rendendo speciale incontrarli.

La Lapponia deve aver sentito quanto ci siamo innamorati di lei perché ha deciso di regalarci, nella nostra ultima notte di permanenza, lo spettacolo dell’aurora boreale che rapisce la mente e il cuore con i suoi colori intensi, ma evanescenti.

In particolare, questa esperienza per me è stata la scoperta, o riscoperta, che la magia del Natale coinvolge davvero tutti: abbiamo incontrato, infatti, tanti compagni di viaggio adulti, arrivati a Rovaniemi per fare una scorpacciata di spirito natalizio. Sfatando, quindi, il mito che Babbo Natale è una “cosa da bambini”.

Quanto alla mia famiglia… un po’ tristi, ma immensamente felici e carichi di una magia speciale che ci accompagnerà nei nostri natali futuri, eccoci alla fine del nostro soggiorno in Finlandia… pronti per tornare a casa a preparare biscotti e carote per Babbo Natale e le sue renne!

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Katia Pettenò

Katia Pettenò

Katia Pettenò ha un background scientifico, ed è insegnante di matematica. Nella vita personale Katia è mamma di due bambini che frequentano la scuola primaria. Da sempre è amante dell’arte in tutte le sue forme, della storia e della cultura in generale, ma la sua passione più grande sono i viaggi, intesi come esperienze di vita e crescita personale. Nella vita di tutti i giorni cerca di far combaciare passioni, lavoro e il suo essere mamma. Questo si traduce in viaggi che spesso seguono il programma scolastico dei figli o le loro passioni; viaggi che vengono a lungo preparati e discussi a tavolino: progettazione a cui tutti i componenti famigliari contribuiscono per creare qualcosa che venga vissuta da tutti, e in particolare dai bambini, come qualcosa di personale e che si trasformi poi in ricordi. Fermamente convinta che l’apprendimento passi attraverso l’esperienza vive e condivide con i figli molte esperienze culturali che sceglie sempre, se e solo se, pensati per i bambini.

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