Ocean Space inaugura a Venezia Re-Stor(y)ing Oceania, una mostra a cura di Taloi Havini
TBA21–Academy inaugura a Ocean Space la mostra Re-Stor(y)ing Oceania. Presenta in anteprima due commissioni site-specific delle artiste indigene del Pacifico, Latai Taumoepeau e Elisapeta Hinemoa Heta. La mostra è curata da Taloi Havini, artista originaria di Bougainville e recente vincitrice del premio Artes Mundi. Havini aveva già collaborato con TBA21–Academy, in occasione della mostra personale dell’artista nel 2021. Re-Stor(y)ing Oceania vi invita a connettervi con le voci degli artisti e delle comunità che abitano e operano nella vasta e diversificata regione delle isole e degli atolli dell’emisfero australe. La mostra è commissionata da TBA21–Academy e Artspace, Sydney, e realizzata in collaborazione con le OGR Torino, hub di cultura e innovazione.
Re-Stor(y)ing Oceania: forme d’arte, performance e storie ancestrali per denunciare la crisi climatica e ambientale
I popoli del Pacifico occupano oltre un quarto del pianeta. I loro legami ancestrali si estendono da Taiwan alle Filippine fino a Papua Nuova Guinea, alle Isole Salomone, Tonga, le Samoa, le Figi e Palau, le Hawaii a nord, l’isola più meridionale di Aotearoa, Rapa Nui a est, e la costa occidentale del continente australiano.
Nonostante l’indipendenza di molti stati insulari, l’eredità della colonizzazione continua a pesare su queste comunità oceaniche. La causa principale è lo sfruttamento continuo delle loro risorse naturali. In un’epoca segnata dalla crisi climatica e ambientale, Re-Stor(y)ing Oceania si impegna a sovvertire questa traiettoria estrattiva attraverso forme d’arte, l’oratoria, il canto, la genealogia, la performance, embodied knowlege (conoscenza empirica) e i sistemi di credenze cosmologiche oceaniche.
Deep Communion sung in minor (ArchipelaGO, THIS IS NOT A DRILL)
L’artista Latai Taumoepeau presenta Deep Communion sung in minor (ArchipelaGO, THIS IS NOT A DRILL): un’installazione sonora immersiva a 16 canali che vi chiamerà a partecipare a una “durational performance” risvegliando l’attenzione globale sui pericoli legati all’estrazione mineraria in alto mare nel Pacifico. Attraverso la realizzazione di un’arena composta da macchine sonore e per pagaiare, Taumoepeau onora l’antica pratica cerimoniale del Me’etu’upaki eseguita a Tongatapu all’inizio di quest’anno, e invita il pubblico a unirsi a lei in un’invocazione per richiedere assistenza e cura collettiva di Moana (Oceania). La performance ha luogo nell’ala est di Ocean Space.
The Body of Wainuiātea
Nell’ala ovest di Ocean Space invece, Elisapeta Hinemoa Heta presenta una nuova installazione che incarna rituali e cerimonie guidati dai concetti Māori di kawa e tikanga, radicati nelle sue terre ancestrali di Aotearoa Nuova Zelanda. Heta è leader e promotrice del cambiamento Māori, Samoano e Tokelauano. Attraverso la propria opera offre prospettive Māori e Pasifika sull’importanza del luogo da progettare e dell’identità culturale, in relazione a whenua (terra). L’artista dunque crea spazi ed esperienze che rendono visibili storie spesso celate. Pone anche particolare attenzione alle voci indigene e Wāhine (femminili).
The Body of Wainuiātea è composto da karanga, appello spirituale delle donne Māori, vasi di zucca intagliata, olio di cocco profumato, legno, mattoni, tessuto e acciaio inossidabile. La disposizione dei mattoni di terra evoca gli antichi siti cerimoniali per il riconoscimento degli atua (divinità). Questa Ātea è stata appositamente progettata da Heta vi inviterà a riconoscere Wainuiātea e a portare con sé i propri antenati in questo luogo cerimoniale. Sedici sedute sono state posizionate in relazione ai punti cardinali, al sorgere e al tramontare del sole. In alto, dodici pieghe graduali di tessuto onorano Ranginui/Rangi/Lagi e i dodici livelli del cielo. Un karanga (appello cerimoniale) composto e intonato da Rhonda Tibble risuona tre volte al giorno per onorare Moana (Oceania) come tapu (sacra).
Entrate in The Body of Wainuiātea per apprendere, condividere e riconnettervi alle storie ancestrali. Supererete così il divario tra l’individuale e il collettivo, tra il privato e il pubblico, per sperimentare la relazionalità con il prossimo. Per tutta la durata della mostra, questo spazio ospiterà un programma di conversazioni, performance e azioni con il contributo di professionisti e multidisciplinari.
Sede e orari della mostra
Ocean Space è aperto ai visitatori dal mercoledì alla domenica, dalle ore 11 alle 18. Ocean Space si trova presso la Chiesa di San Lorenzo in Sestiere Castello, a Venezia. L’ingresso alla mostra è gratuito.
Con Re-Stor(y)ing Oceania anche un programma di incontri e ricerche
Re-Stor(y)ing Oceania non si esaurisce nella sola mostra. Havini collabora a stretto contatto con un comitato curatoriale con il quale promuove programmi pubblici incentrati sulle prospettive indigene di tutta l’Oceania, l’Australia e l’Asia-Pacifico e le sue diaspore. Questi incontri creeranno lo spazio per scambi e conversazioni: tre giorni di live performance si terranno durante la settimana del vernissage della Biennale di Venezia (16-20 aprile 2024), che rimarranno accessibili online.
Artisti, accademici, attivisti, scienziati, custodi della conoscenza e familiari che hanno collaborato con Heta e Taumoepeau, si confrontano nei programmi pubblici e in OCEAN/UNI: condividono idee ed esperienze su come le comunità dell’Oceania navighino le sfide del nostro tempo, incluse storie di colonizzazione, migrazione, militarismo, esposizione alle radiazioni,
estrazione delle risorse e cambiamento climatico.
Climate Crisis and Cultural Loss
In concomitanza con la mostra Re-Stor(y)ing Oceania, Ocean Space ospita nella research room Climate Crisis and Cultural Loss (2021-2024), la ricerca in due fasi che segna la conclusione dell’omonimo progetto guidato dalla professoressa Ute Meta Bauer presso la NTU ADM. La ricerca continua a costruire reti degli arcipelaghi attraverso l’Alleanza dei piccoli Stati Insulari in Via di Sviluppo, approfondendo le collaborazioni esistenti con l’Oceania Centre for Arts, Culture and Pacific Studies di Fiji e sviluppandone di nuove nell’Oceano Pacifico meridionale, attraverso l’organizzazione artistica e mediatica no-profit Further Arts di Vanuatu.
Con i bambini a Ocean Space: i prossimi eventi in programma
Sicuramente una mostra come Re-Stor(y)ing Oceania può essere l’occasione di fare con i bambini un lungo viaggio senza prendere l’aero, sperimentando nuove forme d’arte, e approcciando una cultura diversa dalla nostra, così lontana ma così viva e intensa. Ocean Space ha in programma anche un altro evento tutto per loro, giunto ormai alla terza edizione: Libri d’Acqua, la rassegna di letteratura per bambini e ragazzi, organizzata in collaborazione con Kid Pass. Il 21 settembre 2024 vi aspettiamo presso la Chiesa di San Lorenzo per delle meravigliose letture animate e simpatici laboratori a tema acquatico.
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