Barcellona è una città cosmopolita e vivace: visitarla con i bambini sarà come “vincere facile”. Non dovrete trascinarli nelle vostre peregrinazioni e difficilmente sentirete sbuffi e lamenti per il troppo camminare: le attrazioni da vedere sono così tante e così seduttive, anche per i pargoli, che saranno loro a richiamarvi se il vostro incedere è troppo lento.
Cosa vedere a Barcellona con i bambini
Ecco la guida completa con una selezione di luoghi dove andare, segnalati sulla nostra mappa per crearvi un itinerario “Barcellona con Kid Pass e DivertiViaggio”.
- Museo di storia di Barcellona
- Rambla de Catalunya
- Boqueria Market
- Acquario di Barcellona
- Parco della Cittadella
- Zoo di Barcellona
- Museo del cioccolato
- Casa Batlló
- La Pedrera
- Parco Güell
- Sagrada Família
- Teleferica del Montjuïc
- Museu nacional d’art de Catalunya
- Font màgica de Montjuïc
- CosmoCaixa Barcelona
- Museo Picasso
- Barceloneta
Al MUHBA, la città sotterranea
Perdersi nel dedalo di vie e vicoletti sarà un piacevole inconveniente: il Quartiere Gotico conserva intatto tutto il fascino medioevale e un occhio attento individuerà le antiche vestigia romane della città, perfettamente inserite nelle strutture medioevali.
Per uno stupefacente tuffo nel passato, visitate il MUHBA – Museo de Historia de Barcelona, la cui sede principale è a Casa Padellàs in Plaza del Rei.
Un ascensore magico trasporterà tutta la famiglia nel passato (sul display non leggerete il numero dei piani, ma gli anni a ritroso nel tempo fino al I secolo a. C.) nell’antica città di Barcino, nucleo originario della città attuale. Una vera e propria città sotterranea, con una superficie di 4000m², che conserva reperti archeologici che vanno dal I secolo a.C. al VII secolo d.C.
Sulla Rambla, una passeggiata famosa
Rambla simboleggia, assieme ad altri luoghi iconici, la vivacità, la multiculturalità, l’esuberanza e la gioia di vivere della Catalogna tutta. Un fiume in piena di gente, in qualsiasi stagione, percorre il lungo viale alberato che da Plaça de Catalunya arriva fino al mare.
È il regno delle statue viventi (la cui tradizione da Londra, circa 20 anni fa, è esplosa in gran parte delle città turistiche) di musicisti, mimi, caricaturisti e cartomanti. I bambini rimarranno a bocca aperta, ma siate consapevoli che, solo per scattare una foto ricordo con l’artista di strada, viene richiesta un’offerta, non sempre libera. Inoltre state all’erta e occhio al portafogli: tra questa effervescente moltitudine di persone si nasconde, come sempre, qualche furfante e ladruncolo.
Alla Boqueria, leccornie preziose
È stata proprio l’apertura del mercato della Boqueria nel 1836, a rendere la Rambla uno dei punti nevralgici del commercio e del turismo barcellonese.
Lo squillante sfavillio di colori e gli effluvi inebrianti vi faranno venire voglia, non solo di vederlo con i bambini, ma di addentare tutta la preziosa merce esposta, dalle coloratissime caramelle gommose a interi cosciotti di prosciutto, ma attenzione, trattasi appunto di gioielleria, per la quale dovrete essere disposti a tirar fuori dalla saccoccia un bel gruzzoletto.
All’Acquario, buonanotte con gli squali
L’ultimo tratto delle Rambles, la Rambla de Mar, è un’enorme plancia galleggiante in legno, che arriva fino al Maremagnum, un articolato centro commerciale. Attraversatelo e arrivate all’ingresso dell’acquario: una ricca esposizione di biodiversità acquatica farà la gioia dei vostri figli. Dal sito ufficiale verificate gli orari dei pasti dei vari ospiti. Assistere alla distribuzione del cibo è sempre uno spettacolo affascinante. L’acquario dedica molte attività ai bambini, tra cui dormire una notte davanti alla vasca degli squali. Questo programma notturno è un po’ costosetto (90 euro). Ma cosa non si fa per veder luccicare increduli gli occhi dei nostri bambini? Vedetelo anche come un buon investimento: approfittando della notte, inaspettatamente childless, potreste folleggiare nella movida barcellonese! E qui ci vorrebbe un altro genere di articolo!
Al Parc de la Ciutadella, un tranquillo pic-nic
L’area su cui sorge è quella dell’antica cittadella militare, trasformata poi in parco nel 1869. La riorganizzazione del Parco della Cittadella in occasione dell’Esposizione Universale del 1888, venne commissionata all’architetto Fontseré, nel cui studio lavorava il giovane Antoni Gaudí. Polmone verde della città, è perfetto per una passeggiata o un picnic all’ombra di un albero secolare.
Allo Zoo, il rospo delle Baleari… e non solo
All’interno del Parco della Cittadella è ospitato lo Zoo di Barcellona. Andare allo zoo con i bambini è una di quelle attività, come acquari o grandi parchi, che difficilmente deludono. È vero, gli animali sono in gabbia, non è il loro habitat naturale, ma non tutti possono permettersi un viaggio in Africa per vedere con i propri occhi animali esotici. Quindi, visto anche il notevole miglioramento delle condizioni degli ospiti in queste strutture, perché non regalare ai nostri bambini questa splendida opportunità?
Al Museo della Cioccolata, mmm… che buono
Se come i vostri figli siete cioccolata dipendenti, questo piccolo Museo della Cioccolata fa per voi. Pannelli esplicativi, supporti audiovisivi e meravigliose sculture in cioccolata vi racconteranno tutta la storia del cacao dalle sue origini ad oggi. E potrete dire, non metaforicamente, di esservi gustati quest’esposizione, sgranocchiando con gusto il vostro biglietto d’ingresso: una mini tavoletta di cioccolata!
A Casa Batllò, la nuova visita immersiva
Dalla metà dell’Ottocento il Paseo de Gracia diventa l’asse principale nel nuovo sviluppo della città e residenza ambita per le famiglie più illustri. Antoni Gaudí fu incaricato del restyling e della riorganizzazione degli spazi della casa tra il 1904 e il 1906. Il risultato è Casa Battlò, una straordinaria opera d’arte, creativa e allo stesso tempo funzionale, che lascerà senza fiato voi e i vostri bambini. Sembra un drago variopinto e sinuoso che si innalza audace dalla via, oppure un paesaggio marino, con luci e riflessi di onde mosse dal vento? Gaudí non illustrò mai la sua opera, lasciandoci il piacere di fantasticare su questa esuberante creazione.
Entrando, ritirate la vostra guida, e preparatevi ad un emozionante tour in realtà aumentata, che vi farà scoprire la casa così come la concepì il suo artefice: inquadrando gli oggetti con il tablet dato in dotazione, potrete osservarli nella loro forma originaria e capirne la funzionalità. Si apriranno scenari virtuali che vi risucchieranno nella Barcellona di inizio Novecento. Riuscirete a tornare?
Dalla Pedrera, ovvero Casa Milà, uno skyline suggestivo
Esponente della nuova ricca borghesia, il signor Milà incaricò l’archistar dell’epoca di realizzare la sua prestigiosa residenza sull’ambito palcoscenico del Paseo de Gracia. Gaudí tuttavia, che aveva appena concluso con gran successo la ristrutturazione di casa Battllò, non si preoccupò minimamente di compiacere il committente: dando libero sfogo alla sua incontrollabile fantasia, realizzò l’incompresa, monumentale ed eccentrica dimora. Proprio come una sinuosa parete rocciosa, una sorta di calanco eroso dalla pioggia e dal vento, la Pedrera sfoggia suadenti forme curvilinee e sintetizza la visione naturalistica e dinamica del maestro.
Dalla terrazza sul tetto si snoda un percorso sviluppato su più livelli e intervallato da elementi funzionali (camini, passaggi di aerazione e accessi alle scale) concepiti come vere e proprie opere d’arte. I camini, ad esempio, vi fisseranno dal loro elmo corinzio come sparuti gruppi di opliti, ma tranquilli, non sono pericolosi, proseguite con la vostra passeggiata e con i vostri scatti panoramici. Poi, come moderni Geppetti, avventuratevi nel ventre della balena: così appare il grandioso sottotetto sorretto da duecentosettanta archi catenari di mattoni rossi. Questo era il luogo dove i panni venivano lavati e asciugati, grazie all’impianto di aerazione. Oggi è un museo, che illustra come nella rivoluzionaria e creativa opera di Gaudí le strutture geometriche naturali siano state principale fonte ispiratrice.
Al quarto piano scoprirete l’appartamento di una tipica famiglia borghese dei primi anni del Novecento, con arredamento d’epoca. Per tutta la famiglia sarà divertente fingere di essere gli abitanti della casa, e chissà, in futuro potreste anche avere questa fortuna: attualmente ben quattro appartamenti (non visitabili) sono affittati a privati! Non vi resta che aspettare pazientemente che si liberino.
A Park Güell, tra arte e natura
Parola d’ordine: scorrazzare ed ammaestrare pappagalli. Sussurratelo all’orecchio dei bambini, e scambiate questa attività come la vostra figurina migliore, magari in cambio di una visita al museo. (Dopo vi dico quale!)
Park Güell è un meraviglioso parco, poco british e molto gaudiano. L’atmosfera onirica, data dalle forme curvilinee, dai pinnacoli e dai tetti delle casette, che per profili e colori sembrano uscite dalla fiaba di Hansel e Gretel, lascerà stupefatti i bambini. Accarezzata la salamandra-drago e contate le colonne della Sala delle Cento Colonne (che cento non sono!), rilassatevi seduti su una panchina, mentre i vostri bambini daranno qualche briciola a estroversi pappagalli. Pur non essendo autoctoni, grazie al clima mite, al cibo sempre disponibile e ai pochi predatori, sono tantissimi, e fanno uno spassoso schiamazzo tutto l’anno.
Nella Sagrada Familia, apoteosi mistica
Dall’esterno le torri affusolate ricordano castelli fatti in spiaggia, d’estate, con la sabbia bagnata, lasciata sgocciolare dalla mano. Oppure enormi termitai usciti da un incantato mondo di giganti. Ispirate infatti a forme naturali, le torri della Sagrada Familia si innalzano fino a centoquindici metri (è in costruzione la torre di Gesù, che raggiungerà la folle altezza di centosettantatré metri) e sono coronate da cuspidi rivestite in trencadís, il caratteristico mosaico ideato da Gaudí e realizzato con ceramica di recupero.
Dopo aver passato i controlli di sicurezza (proprio come in aeroporto, quindi indossate i vostri calzini migliori, perché potrebbe esservi richiesto di togliere le scarpe!) e aver ritirato la vostra audioguida, osservate i volti delle persone: le espressioni facciali ammaliate, rapite o scioccate saranno un campione rappresentativo delle emozioni contrastanti che si susseguono al cospetto di tale geniale ed audace opera architettonica.
Varcata la soglia preparatevi ad un’autentica esperienza mistica: in un corale abbraccio, nessuno (adulto, bambino, lattante, fedele o miscredente) riesce a sottrarsi al senso di meraviglia e stupore per la magnificenza, per i prodigiosi giochi di luce delle vetrate colorate, per le imponenti colonne che sostengono la volta. I pilastri furono progettati per evocare la forma dei tronchi degli alberi, con la loro impalcatura di rami sinuosi che sostengono la chioma-volta.
Sopraffatti da tanta spiritualità nutrirete il desiderio di sedervi alla frescura di questa armonica fustaia, dove la luce naturale inonda le navate, penetrando dalle prodigiose vetrate dell’artista Joan Vila Grau. Vorrete assaporarne lentamente la visione d’insieme, per stilare indelebili ricordi nella vostra mente e perché no, ascoltare dalla vostra audioguida tutti i particolari sulla storia costruttiva di questa monumentale basilica.
Gaudí cominciò il progetto trentunenne, e la sua struggente ossessione per il lavoro fu tale da vivere, negli ultimi anni, in una casetta all’interno del cantiere. Mangiava a malapena, era trasandato nel vestire e nelle pulizie personali, tantoché il tragico giorno in cui un tram lo investì, fu inizialmente scambiato per un mendicante. Dopo la sua morte e alterne vicissitudini, come l’incendio durante la guerra civile spagnola, in cui vennero distrutti parti di appunti e progetti, dal 1944 i lavori sono ripresi basandosi su foto del progetto originale. La costruzione continua ancora oggi: grazie all’utilizzo di stampanti 3D si spera che il traguardo venga raggiunto entro il 2026, centesimo anniversario della morte del geniale maestro.
Fatto decantare il turbamento contemplativo, preparatevi alla gloriosa missione finale: inerpicarsi su una della torri (la Torre della Natività o quella della Passione)! Scherzavo! Un moderno ascensore vi trasporterà rapidamente verso il cielo, e solo dopo aver gongolato per l’esaltante panorama e le foto di rito, godetevi la piacevole esperienza della discesa dalla tortuosa scala a chiocciola.
Acquistando i biglietti online avrete la possibilità di pianificare meglio la vostra visita, di non fare coda alla biglietteria (con cinque milioni di visitatori annui farete comunque la coda per entrare!) e risparmiare qualche euro. Attenzione ai siti con sovraprezzo. I bambini sotto gli undici anni non pagano il biglietto. Quelli sotto i sei anni non possono accedere alle torri.
Al Castell de Montjuïc, in teleferica
Per allontanarsi dalla folla brulicante e godersi in quasi solitaria contemplazione una spettacolare vista su Barcellona e sul mare, c’è un solo modo: lasciarci alle spalle la città e librarci (quasi in volo) verso il Castello del Montjuïc. Una funicolare collega il centro storico alla cima del Monte Montjuïc, e salirci sarà un’esperienza indelebile per tutti i bambini. (La discesa a piedi, per risparmiare sul biglietto e fare una bella passeggiata, è fattibile in circa mezz’ora.)
Costruito nel 1640 su un antico sito preistorico, poi cava romana, infine torre d’avvistamento, ebbe un ruolo importante in molte guerre. Le truppe napoleoniche bombardarono Barcellona proprio dalle sue mura.
Al MNAC, Museu Nacional d’Art de Catalunya
Eccoci al consueto appuntamento con l’arte. Lo avevate inserito nel vostro contratto preliminare coi figli recalcitranti? Già, perché ogni visita a simili esposizioni ve la dovete guadagnare a suon di “acquari, parchi, zoo, musei della scienza…”, a meno che non abbiate la fortuna di avere piccoli Philippe Daverio al vostro seguito.
Al Museu Nacional d’Art de Catalunya, una bellissima vista a 360° sulla città vi invoglierà ad approfittare della grandiosa scalinata d’accesso per riposarvi prima della missione. Recuperate le forze, scegliete le aree espositive a voi più consone (impossibile visitare tutto il museo con i bambini). Imperdibile la collezione di Arte Romanica, che conserva meravigliosi affreschi strappati, recuperati da piccole chiese rupestri della Catalogna quando erano in stato di abbandono.
La sezione d’arte moderna ospita produzioni artistiche (scultura e pittura, disegni e stampe, fotografia, poster, cinema, architettura) che aiuteranno tutta la famiglia a comprendere il contesto sociale, storico e artistico del Modernismo: la nuova corrente artistica, allontanandosi dalle tradizioni accademiche, si manifesta a Barcellona nel recupero di tutte le arti, applicate a un’architettura originale e innovativa.
Alla Fontana Magica di Montjuïc, acqua danzante
Realizzata in occasione della Grande Esibizione Universale del 1929, la Fontana Magica è un’esplosione magica di luci colorate e giochi d’acqua, che a tempo di musica offrono uno spettacolo notturno for free. Non fatevi trovare impreparati alla consueta domanda trabocchetto, come solo i bambini sono in grado di fare. Come fa la luce a seguire gli zampilli? Facile, sfrutta il fenomeno fisico conosciuto come “riflessione totale interna”. Per una spiegazione dettagliata siete autorizzati a googlare, ma vi avviso, a meno che non siate esperti in materia, non sarà comunque semplice!
Quindi… tutti al CosmoCaixa Museum, e adesso vi spiego perché.
Al CosmoCaixa Museum, vietato non toccare
Sperimentate, toccate, giocate e imparate: i piccoli visitatori (e anche i grandi) possono interagire con le varie installazioni ed esperimenti per comprendere processi fisici, fenomeni atmosferici e l’evoluzione della vita sul nostro pianeta.
Infine percorrete la foresta inondata, che ricostruisce un ecosistema amazzonico all’interno di un terracquario di mille metri quadrati.
Cosmo CaixaMuseum si aggiudica la qualifica di museo più economico di Barcellona! 6 euro ad adulto (i bambini sotto i sedici anni non pagano).
Al Museo Picasso, gli esordi del pittore poeta
“In ogni bambino c’è un artista. Il problema è capire come rimanere artisti diventando grandi”. Esordite con questa celebre citazione picassiana per incuriosire la vostra tribù, mentre vi inoltrate nella collezione del Museo Picasso: più di quattromila opere svelano il genio innovatore di Pablo Picasso. Non pensate però di trovare qui quelle più famose, sparse nelle principali istituzioni museali di tutto il mondo.
Il periodo cubista (al termine del percorso) sarà probabilmente quello che più solleticherà l’interesse e la fantasia dei bambini: la realtà può essere riprodotta scomponendola in tanti frammenti di visione, come il riflesso di uno specchio rotto. L’artista dipingeva lo stesso oggetto da angolazioni diverse e intersecava poi queste schegge di realtà in una sintesi del tutto originale. Dopo la visita, proponete ai vostri piccoli artisti di realizzare una loro opera in versione cubista.
A Barcelloneta, tutti al mare
È una delle spiagge cittadine più centrali, ma camminando oltre il Porto Olimpico ne troverete altre, sia libere che attrezzate. In estate è quasi impossibile trovare un buchetto dove piazzare l’asciugamano, ma un tuffo refrigerante non si può negare a nessuno.
Chioschetti e bar garantiscono la vostra sopravvivenza durante la giornata, i ristoranti una cena con splendida vista, ma attenzione… con il calar delle tenebre inizia la metamorfosi: la bella gioventù nei Beach Club si scatena al ritmo dei più gettonati DJ, volano via i reggiseni, ragazze ballano sui tavoli e tutto il colorato ed estroverso universo LGBTQIAPK si dà alla pazza gioia. Quindi, se ancora non siete pronti ad affrontare argomenti complessi con i vostri figli, è il caso di tornare docilmente in albergo!
Qualche suggerimento
Barcellona è una città turistica e molto costosa: preparatevi quindi ad una moltitudine di persone, che come voi, malgrado tutto, non rinunciano alla sua bellezza e peculiarità.
È consigliabile acquistare anticipatamente on-line i biglietti per tutte le attrazioni, altrimenti si rischia di perdersi in code spaventose o addirittura di dover rinunciare alla visita.
Gennaio e febbraio sono i mesi più tranquilli. Inoltre, proprio in questo periodo, sono celebrate due tradizionali feste catalane, La Cavalcata dei Re Magi (il 5 gennaio) e la Festa di Santa Eulàlia (i primi dieci giorni di febbraio).
Per tutti gli eventi aggiornati consultate sempre il sito ufficiale dell’Ufficio Turistico.
Infine questo blog, scritto da ragazzi italiani che vivono a Barcellona, offre una serie di spunti e tip molto utili sui trasporti urbani o su speciali esigenze, come ad esempio, il noleggio di un passeggino (nella sezione info per i bambini). Tra l’altro i link ai biglietti rimandano ai siti ufficiali delle varie attrazioni, senza applicare alcun sovrapprezzo.
Libri consigliati su Barcellona per i bambini
Finalmente è uscita la nuova guida di Barcellona della Lonely Planet Kids. Molto piacevole da sfogliare, la sua forza è nella riuscita fusione tra illustrazioni e fotografie. Racconta le principali attrazioni della città, le sue tradizioni e tante curiosità.
Per inquadrare Antoni Gaudí e per gli appassionati di pop- up, vi consigliamo altri due libri.
Chi sono
Sono Teresa Scarselli, mamma viaggiatrice seriale, e mi occupo di valorizzazione e fruizione dei Beni culturali. Sono convinta che qualsiasi gita possa essere un’esperienza a misura di bambino… e genitori! La buona notizia infatti è che le esigenze dei nostri figli possono essere compatibili con le nostre. Anzi, se sin da piccoli diamo loro i giusti stimoli, sarà più probabile che crescano con la capacità di apprezzare le cose belle, o per lo meno ciò che piace anche a noi! Il mio obbiettivo è far scoprire (e far piacere) ai bambini l’arte, l’architettura, i musei. Per questo ho creato DivertiViaggio la guida gioco alle città, e naturalmente collaboro con Kid Pass.
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