35 anni, chef, stellato, friulano, zio. Luca Veritti ci accoglie all’ Hotel Metropole di Venezia dove, insieme a uno staff di giovani professionisti, delizia gli ospiti con la sua cucina.
Ultimamente si è discusso parecchio in merito al fatto di accogliere o meno i bambini nei ristoranti stellati (vedi Grant Achatz). Secondo lei, bambini sì o bambini no?
“Assolutamente sì, sono i clienti del futuro. Io ho sempre lavorato in ristoranti stellati – da Albereta di Marchesi, Da Vittorio a Bergamo – dove i bambini venivano sempre accettati tranquillamente. Qui al Met abbiamo anche ospiti molto piccoli, che mangiano nel seggiolone. Tutti i bambini sono i benvenuti al punto che, per farli sentire a loro agio, mettiamo a disposizione alcuni giochi che possono essere portati al tavolo e un servizio di babysitting. Sono previsti degli sconti per i bambini, anche nelle serate come quella di Capodanno, per incentivare i genitori a portarli con loro”.
Lo scorso ottobre il New York Times ci ha mostrato cosa succede quando sei bambini si siedono al tavolo di un rinomato ristorante newyorkese. Organizzerebbe mai un’ esperienza di questo tipo?
“Perché no, se c’ è la possibilità si può fare. Bisognerebbe studiare un menù ad hoc per i bambini per evitare certi ingredienti e preparazioni. Ma non credo sia un problema”.
Cosa propone il suo menù per i bambini?
“Abbiamo un vasto range di proposte che possono essere adattate a seconda delle necessità. Dal prosciutto crudo alle uova preparate secondo differenti metodi per quanto riguarda gli antipasti. Spesso modifichiamo i piatti già presenti nel menù per renderli adatti ai bambini, come l’ insalata di mare che, senza carapaci e gusci, può essere mangiata dai giovani ospiti. Lo stesso vale per i primi, dal risotto alla parmigiana a quello alla milanese, dalla pasta al pomodoro a quella al ragù, e per i secondi. I dolci presenti nella nostra carta, poi, sono tutti senza alcol, quindi adatti anche a loro”.
Cosa avrebbe voluto trovare da bambino in un menù al ristorante?
“Io fino ai 10 anni mangiavo pochissimo, ero molto difficile, e comunque i miei genitori non avevano le possibilità per portarmi al ristorante. Forse la pizza. Sì, la pizza mi piaceva. Per il resto non ero una buona forchetta. Lo sono diventato dopo i 10 anni”.
Un consiglio sano per le mamme?
“Non comprare nulla di pronto. L’ alternativa agli omogeneizzati può essere preparata in casa con un semplice frullatore, come le verdure bollite, che frullate con un filo d’ olio e un po’ di sale, diventano una pappetta sana e anche più economica, visto il periodo di crisi. Per i bambini più grandi che hanno difficoltà a mangiare le verdure è importante invece proporle in modo “mascherato”, più invitante. Un’ idea può essere preparare una lasagna con le verdure, senza besciamella, con un po’ di salsa al pomodoro”.
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