Ci sono sì i “classici” altalene e scivoli, ma sono luoghi dove il gioco è un’avventura spettacolare… senza biglietto di ingresso! Parliamo di parchi giochi ad accesso gratuito, con caratteristiche che li rendono più “speciali” delle aree che troviamo abitualmente nelle nostre città. Vi presentiamo quelli più interessanti che abbiamo trovato (sono tutti nel Nord Italia), e se ne conoscete altri, non esitate a segnalarceli!
Un luna park in mezzo al verde del Montello
Tutto è partito da un’altalena costruita a mano da Bruno Ferrin, nel lontano 1969, da mettere nel giardino della sua osteria. Poi la passione per le giostre è esplosa ed ecco che l’Osteria Ai Pioppi di Nervesa della Battaglia, sul Montello trevigiano, è famosa anche all’estero per il suo grande parco giochi “fai da te”, gratis per i clienti del ristorante. Quaranta giostre, fra scivoli, girelli, pedane, rulliere etc. vi aspettano in mezzo a un pioppeto. Il parco alla data in cui scriviamo è temporaneamente chiuso a causa del covid, speriamo possa riaprire presto.
Il maxi-scivolo in Val Pusteria
Inaugurato nell’estate 2015, il Mondo Bimbi di Valdaora (Bolzano) è un gigantesco parco giochi naturale realizzato ai margini del bosco, accanto alla pista ciclabile della Val Pusteria. La sua attrazione principale è uno scivolo di ben 56 metri, accessibile dai bambini dai 10 anni, mentre per i più piccoli ce n’è uno lungo “solo” 13 metri. Il parco è suddiviso in tre grandi zone: il bosco magico, i giochi d’acqua (portarsi un cambio!) e il percorso di arrampicata.
Carrucole e campanacci in Alpe Cimbra
Uno scivolo è il mezzo curioso per accedere dal parcheggio al Parco Palù di Lavarone in Alpe Cimbra (Trento). Il parco è una grande area verde attrezzata e protetta con tanto di laghetto, ed è servita da stradine di facile scorrimento. Oltre alle giostre classiche, riscuotono grande successo le carrucole, mentre l’unica attrazione a pagamento sono i tappeti elastici. La novità del 2020 è il Khlokkn Spil, sorta di gigantesco flipper di legno: la pallina (costo 2 euro, ma poi resta per ricordo) attraversa un percorso lungo 50 metri fra campanacci da mucca e ostacoli.
Laghetto con zattere in Val di Fassa
Un altro laghetto, con tanto di zattere per attraversarlo, è il centro dell’attenzione del grande parco comunale di Pera di Fassa (Trento), dove i bambini possono anche incrociare diversi animali in libertà. Piccola divagazione dal nostro tema: nelle immediate vicinanze è stato realizzato anche il parco avventura Piciocaa.
Divertimento tutto l’anno ad Andalo e in Nevegal
Correre a perdifiato sui prati d’estate, sulla neve d’inverno: questo si può fare liberamente al parco giochi di Andalo (Trento), un’area nei pressi del palaghiaccio dove fra le giostre più particolari ci sono anche delle teleferiche. Accessibile tutto l’anno è anche il parco giochi adiacente al Park Camping Nevegal (Belluno), che sfrutta le pendenze della terra per scivoli lunghissimi e ogni anno si arricchisce di nuove attrazioni.
Parchi inclusivi da scoprire a Padova e Pordenone
Un paragrafo a parte meritano i parchi inclusivi, che nascono particolari per la foggia delle giostre non così abituale, ma noi auspichiamo si diffondano sempre di più. Fra quelli che ci hanno ispirato una segnalazione, citiamo il parco inclusivo di Fontaniva (Padova), che è speciale già a partire dal viale sonoro in ingresso. E il parco San Valentino di Pordenone, inaugurato il 13 settembre di quest’anno nella sua nuova veste interamente accessibile. Il parco comunale nasce come parco cittadino di interesse naturalistico ed è l’unione di due proprietà, quella di una ex cartiera, con tanto di roggia che la serviva, e quella di una villa privata.
Parco Rossi, per una visita multisensoriale a Vicenza
Concludiamo questa carrellata con un parco che non è propriamente un parco giochi, ma che offre ai visitatori un’esperienza indimenticabile, visiva, tattile e uditiva… e accessibile a tutti, secondo i principi del “design for all“. Parco Rossi a Santorso (Vicenza) è un giardino romantico voluto nell’Ottocento dall’imprenditore Alessando Rossi e progettato dall’architetto Antonio Caregaro Negrin. Le iniziali dei due artefici sono diventate il nome di Arac, la bestiolina fantastica che ora segnala al visitatore i percorsi. Come si visita il Parco Rossi? Con un percorso multimediale, l’ascolto di 19 racconti e una mappa multisensoriale.
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