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Genova con i bambini, il fascino di Palazzo Reale

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Andiamo alla scoperta con i bambini di Genova, città di mare che si mostra ai nostri occhi sempre curiosi e attenti, con le sue particolarità. Vi raccontiamo perché mettere in programma una visita a Palazzo Reale, un luogo dal grande fascino, un panorama spettacolare e una vivace proposta di attività pensate per i bambini.

Genova è una città tutta da scoprire anche passeggiando nei vicoli del centro storico, dove ammirando i suoi palazzi possiamo leggere il passato e le ricchezze delle famiglie appartenenti alla nobiltà genovese, come nel caso dei palazzi dei Rolli.

I Palazzi dei Rolli

I “Palazzi dei Rolli” sono il gruppo di palazzi nobiliari di maggiore pregio della città che, a partire dal 1576, al tempo dell’antica Repubblica, furono inseriti in liste (i Rolli degli alloggiamenti pubblici). Sulla base di un sorteggio, venivano obbligati ad ospitare a Genova le alte personalità in visita di Stato, dando vita così ad un particolare sistema di ospitalità pubblica.

Nel 2006 l’UNESCO inserì fra i siti Patrimonio dell’umanità 42 palazzi dei Rolli, fra gli oltre 100 esistenti, che da Strada Nuova arrivano a gran parte del centro storico. Tra questi vi è Il Palazzo Stefano Balbi, oggi noto come Palazzo Reale situato lungo via Balbi, la via che dalla stazione Porta Principe ci conduce fino a piazza dell’Annunziata, dove scendendo verso il mare, lungo via delle fontane, ci porta a raggiungere la darsena.

C’era una volta un re…

C’era una volta un Re, seduto sul sofà, che disse alla sua serva: raccontami una storia. La serva incominciò: “C’era una volta un Re, seduto sul sofà, che disse alla sua serva: raccontami una storia… Chi non ha mai sentito questa filastrocca da bambino! Potevamo ripeterla all’infinito continuando ad immaginare tutte le posizioni che doveva assumere il Re seduto in ascolto: Divertito? Annoiato? Austero e brontolone?

E cosa accade quando, per la prima volta e per davvero, capitiamo davanti al trono di “Sua Maestà il Re”?
Non solo i bambini, ma sicuramente anche i grandi, in visita a Palazzo Reale di Genova, possono immergersi in uno spazio tra fantasia e realtà. Visitare il Palazzo Reale infatti porta con sé fascino e mistero: si rimane catturati dall’atmosfera dei tempi passati, entrando a passi lenti e sospiri meravigliati nelle sale di rappresentanza, dove il Re dava udienza, dove si intratteneva in balli e feste, o nelle stanze dove la Regina dimorava e nella sua intimità si dedicava alla preghiera.

Arredi sontuosi, dipinti, sculture, affreschi specchi ed arazzi… i nostri occhi possono esplorare in ogni angolo l’accurata collezione reale, che ci accompagna in un viaggio cominciato 200 anni fa.

Come potete vedere dalle nostre foto sono state scattate durante una “caccia alla maschera” che è stata un’occasione davvero coinvolgente per una visita alternativa. Quindi prima di addentrarci in tutte le informazioni utili per programmare la vostra esperienza vi consigliamo di verificare se ci sono attività per bambini in programma nel sito web di Palazzo Reale.

La storia del Palazzo Reale

Prima di diventare Palazzo Reale, l’edificio nasceva come una grande dimora patrizia, eretta dalla famiglia Balbi attorno alla metà del Seicento e in seguito ampliata, sul finire del Seicento ed inizio Settecento, dai Durazzo. Nel 1824 venne successivamente acquistata dai Savoia, che lo adattarono alle nuove esigenze della famiglia reale; furono infatti allestite la Sala del Trono, la sala delle Udienze, il salone da ballo e un appartamento nobile al primo piano. Oggi, a soddisfare la curiosità di grandi e bambini, vi sono saloni completi di affreschi, stucchi, dipinti, sculture, arredi e suppellettili appartenuti anche alle famiglie nobili che lo abitarono in precedenza. Le volte dei salotti e delle gallerie sono affrescate da grandi maestri come Anton Van Dyck, Tintoretto, Guercino, Luca Giordano, Ferdinand Voet e i fratelli Bassano.

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Cosa vedere a Palazzo Reale

Dopo aver percorso lo scalone d’onore la visita comincia con la Sala delle Battaglie. I bambini chiedono naturalmente perché si chiami così. Sicuramente non assisteremo ad una battaglia dal vivo, ma immedesimandosi in una delle importanti tele alle pareti rappresentanti due battaglie navali, ci sembrerà di solcare le onde e di combattere fino all’ultimo respiro in un equilibrio minato dal mare in tempesta.

Il salone del Tempo

Ogni sala che incontreremo prende il nome da un particolare che la caratterizza. Il salone del Tempo deve il suo nome al soggetto raffigurato nella volta: la Verità svelata dal Tempo. Giù la maschera! Con l’aiuto del Tempo la Verità trionfa di luce… perciò attenti grandi e piccini a raccontare le bugie! Prima o poi tutte le falsità sotto lo sguardo giudice del Tempo vengono scoperte! In questa sala troviamo una delle cose particolari e rare che si possono scoprire in questo museo: una porticina nascosta con chissà quali segreti da svelare; chi la attraversava? La servitù? Spie o amanti? Dove conduceva?

Sala del Veronese

Superato il salotto della Pace, si arriva alla Sala del Veronese così nominata per la presenza della tela “Cena di Cristo in casa di Simone il Fariseo” dipinta dal celebre pittore veneto Paolo Caliari detto Il Veronese, poi trasferita a Torino per volere del Re Carlo Alberto e sostituita con una copia Seicentesca. In questa sala è possibile ammirare un lampadario (del XVIII sec) che si distingue dagli altri del palazzo: perché è considerato eccezionale? Sicuramente per l’abbondanza di materiali preziosi ( bronzo e rame dorati, alabastro e vetro), ma anche per la presenza di cinque piccoli aquiloni in vetro finemente dipinti uniti a formare una girandola. Da ogni ala pende un campanellino dorato, col battaglio in cristallo. Quando il lampadario veniva illuminato con le candele il calore delle fiammelle faceva ruotare gli aquiloni, rinfrescando l’ambiente e allietando col tintinnio dei campanelli gli ospiti.

La Sala degli Specchi (la più spettacolare, temporaneamente in restauro a marzo 2023)

Specchio Specchio delle mie brame, chi è la più bella del Reame? Qui ognuno di noi troverà la sua risposta. Uno degli ambienti più celebri del Palazzo, in passato utilizzato come sala da pranzo per le occasioni di gala più importanti, è la Sala degli Specchi.
L’aspetto decorativo è un vero capolavoro Settecentesco, dove le opere pittoriche, scultoree e i dettagli in stucco si fondono creando giochi e illusioni tra i riflessi degli specchi. Negli affreschi che la decoravano non poteva mancare l’immagine di Bacco, dio del vino e delle libagioni, ritto su un carro trainato da leopardi. Fu dipinto da Domenico Parodi, il pittore che ideò e realizzò tutta la Galleria, nel 1725 circa.

Sala del Trono

Conclusa la visita dell’ala di ponente, con la Sala del Trono si apre l’ala di levante del palazzo. Ed è in questa sala, ricca di suggestioni, che ci sembra di essere davanti allo sguardo scrutatore del Re in persona, seduto in trono con al capo la corona. Non distrarti, porgi un inchino al Re! La decorazione attuale della sala è stata voluta da Carlo Alberto di Savoia, a partire dal 1847: sopra il baldacchino è possibile vedere il suo monogramma.

Sala delle Udienze

Seguono la Sala delle Udienze – dove è conservato il ritratto di Caterina Balbi Durazzo la prima padrona di casa Balbi. Fu una donna di grande carattere che scelse di farsi ritrarre come una regina da uno dei più grandi artisti dell’epoca, il pittore fiammingo Anton van Dyck. L’abito indossato da Caterina, segue la moda spagnola, con maniche di velluto e ricche decorazioni d’oro. Le perle e i diamanti che adornano il capo, aiutano a conferire un tono di preziosità ed eleganza al soggetto.

Gli appartamenti del Re e della Regina

Siamo negli ambienti più intimi del Re e della regina. Nella stanza da letto del Re davanti al letto c’è la sua scrivania; divano e poltrone servivano per ricevere gli ospiti. Appesi alle pareti ci sono opere di grandi pittori, come “il Cristo crocifisso” di Anton van Dyck (1599-1641) e “Cerere e Bacco” di Bartolomeo Guidobono (1657-1709).

Nella camera da letto della regina è possibile vedere un’altra delle tante porte segrete sparse nel palazzo. Questa nascondeva un “pregadio”, cioè un inginocchiatoio dove la sovrana si raccoglieva in preghiera, mentre da una finestrella poteva seguire le funzioni religiose dell’attigua cappella… in forma privata.

Sala degli Arazzi

Superati gli appartamenti si accede alla Sala degli Arazzi, dove i protagonisti sono senza dubbio i due grandi arazzi tessuti a Parigi agli inizi del Seicento, splendidi esemplari della manifattura francese e fiamminga dell’epoca.

L’appartamento dei principi Ereditari: il primo piano nobile

L’Appartamento dei Principi Ereditari si colloca nell’ala orientale al primo piano nobile del palazzo ed è un mirabile esempio di appartamento reale che conserva ancora intatti arredi, tappezzerie e decorazioni ottocentesche. Le dieci sale che lo compongono furono riccamente arredate in occasione delle nozze avvenute nell’aprile del 1842 tra il principe Vittorio Emanuele e Maria Adelaide d’Asburgo-Lorena, principi ereditari del trono di Sardegna.

Teatro del Falcone

il teatro del Falcone adiacente al palazzo che dal 2004 il Teatro del Falcone ospita esclusivamente mostre temporanee, ma la sua storia come teatro è lunga più di cinquecento anni, risultando così il teatro genovese più antico.

Il giardino pensile

Una visita merita anche il giardino pensile che si affaccia verso il mare, dove è possibile trovare un momento di ristoro assaporando la lieve brezza marina, il chiacchierio della gente, e i suoni della città… una città che sembra non aver tempo per riposare. ma di continuare a narrare la storia di genti antiche e di quelle arrivate qui oggi da molto lontano.

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Se non siete ancora sazi di bellezza e di storia potete continuare con la visita di Palazzo Spinola e di tante altre meraviglie che questa incredibile città offre.

Leggi anche l’articolo 8 cose da vedere a Genova con i bambini

Caterina Odelli

Caterina Odelli

Caterina Odelli è l’autrice della nuova rubrica “Piccoli artisti”. Ha studiato Lettere con indirizzo Storico Artistico, e attualmente è in formazione come Arteterapeuta. Ha passato troppi anni dietro una scrivania come impiegata in una grande azienda, ma finalmente può dedicare anima e corpo alle sue passioni e ai suoi sogni. E’ una pittrice. Gli studi e l’esperienza in vari laboratori con i bambini, hanno continuato a mantenere vivo il suo interesse per il disegno infantile, da valorizzare non solo come gioco, come linguaggio intimo tra bambino e genitore, ma anche come vere e proprie opere d’arte. Mamma di una timida principessa che frequenta la scuola primaria e di un paperino pasticcione che vive tutto con entusiasmo, compreso la scuola materna. Insieme con loro e altri bimbi promuove la libera espressione grafica, lontana dagli stereotipi e dal già noto, affinché scoprano un nuovo punto di osservazione delle cose, e lo interpretino con i propri mezzi. Elemento determinante è il divertimento, giocare con i colori e le forme così come le nostre emozioni li associano. Non c’è nulla che deve essere descritto se non comunicare al mondo chi siamo e cosa sogniamo.

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