è Unicef Svezia la mente di una delle app più utili del momento: PlayTimer.
Volete sapere cosa fa? è la coscienza di riserva dei genitori smartphone addicted, il campanello d’ allarme che ci ricorda che essere social non si misura dall’ attività dei nostri profili, o almeno non è questo l’ aspetto più importante. Perché sì, spesso il tempo dedicato ai figli viene farcito con qualche tweet, qualche post, due o tre like e il monitoraggio del numero di followers. Per non parlare della casella di posta elettronica dell’ ufficio rigorosamente sincronizzata con il nostro telefono. Risultato? Il tempo di qualità trascorso con loro alla fine è davvero poco. Ma ecco che la tecnologia, a volte, si trasforma e ci viene in soccorso: si scatta una foto al bambino e il cellulare viene bloccato per un arco di tempo stabilito da noi, con tanto di allarme se si cerca di utilizzare il telefono prima della scadenza. E il rimprovero si arresta solo se, attraverso una foto, siamo in grado di provare di essere ancora in compagnia del nostro bambino. Sviluppata per iOS e gratuita, è una di quelle app che farebbe bene un po’ a tutti noi. E sarebbe ancora meglio se iniziassimo seriamente a darle retta.
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