Non tutti sanno come funziona il congedo di paternità, quali sono i papà che possono usufruirne, in quali casi, come e quando. Ci aiuta a scoprirlo la nostra esperta in diritto di lavoro e di conciliazione famiglia e lavoro, l’avvocato Simona Fontana.
Cosa è il congedo di paternità
Il congedo di paternità consiste nell’astensione obbligatoria dal lavoro del padre. E’ disciplinato all’interno del Testo Unico per la Maternità e per la Paternità (d.lgs 26 marzo 2001 n, 15).
E’ un’agevolazione riconosciuta dalla normativa italiana a favore dei papà che prevede l’obbligo dei papà di astenersi dai genitori a prescindere dal verificarsi delle condizioni di cui sopra.
La finalità è quella di garantire ed assicurare ai papà una partecipazione maggiormente attiva all’attività di cura del proprio bimbo. Tale congedo è riconosciuto anche ai papà affidatari ed adottivi.
Come si è ampliata nel tempo la tutela del congedo di paternità
Nel 2015 i papà potevano usufruire solo di 1 giorno obbligatorio di congedo; potevano usufruire di 2 giorni di congedo facoltativo in alternativa però della mamma entro e non oltre 5 mesi dalla nascita del bambino. Dal 2016 al 2017 la legge di stabilità ha aumentato a 2 i giorni di congedo obbligatorio mantenendo invece a 2 i giorni di congedo facoltativo. Nel 2018 la legge ha esteso a 4 i giorni di congedo obbligatorio ed ha previsto un ulteriore giorno di congedo facoltativo da usufruire in alternativa la mamma. Nel 2019 i giorni di congedo obbligatorio sono aumentati a 5, mentre è rimasto a 1 il congedo facoltativo da poter usufruire in alternativa della madre. I giorni possono essere utilizzati anche in forma non continuativa, ma non possono essere in forma oraria.
Come funziona il congedo di paternità
Quanti giorni di congedo obbligatorio spettano al padre con la nuova legge
Nel 2020 i giorni di congedo di paternità obbligatorio sono 7, a cui se ne aggiunge un altro, facoltativo, che è possibile richiedere solo se la mamma rinuncia a un giorno di congedo di maternità.
I giorni di congedo obbligatorio del padre cresceranno nei prossimi anni grazie alla direttiva comunitaria
Tale nuova previsione normativa mira a uniformare l’ordinamento italiano a quanto previsto dalla direttiva europea (n. 1158/2019) che ha indicato in dieci giorni il minimo congedo di paternità da assicurare ai lavoratori.
La Direttiva prevede che gli stati membri devono adeguarsi a quanto previsto entro tre anni per quindi entro il 2022. L’Italia, quindi, dovrà conformarsi al resto dei Paesi europei, in cui i neo-papà hanno più giorni a disposizione per stare con la propria famiglia. La Direttiva inoltre prevede poi il congedo deve essere retribuito a un livello non inferiore all’indennità di malattia.
In quali casi il padre può usufruirne per periodi lunghi
Il padre lavoratore ha diritto di astenersi dal lavoro per l’intera durata del congedo di maternità (5 mesi) o per la parte residua, se una parte del congedo è già stato usufruito dalla madre.
La possibilità però del padre di usufruire del congedo di paternità è subordinata solo al verificarsi di una di queste 3 serie condizioni:
- infermità della madre
- abbandono del figlio da parte della madre
- grave infermità della madre
Se ricorre una di queste tre condizioni il padre può usufruire del congedo di paternità e entro e non oltre 5 mesi dalla nascita del bambino.
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