Quelli che di seguito suggerisco, non sono dei laboratori, se per questi intendiamo la realizzazione di un prodotto artistico finale. Propongo invece, dei momenti creativi di libera espressione, da fare con le mani dei bambini. Anche con i più piccoli. Anzi… soprattutto con i più piccoli. Molte volte non cogliamo l’importanza che ha per nostro il bambino l’esperienza creativa in sé, anche se alla fine non permane un oggetto tra le nostre mani. Tra le mani del bambino invece, durante il momento creativo è passato a suo modo un mondo. Il mondo delle sue domande e delle sue risposte, quello del gioco, quello delle sue emozioni. Il mondo delle esperienze sensoriali e motorie. Con le loro mani mettono in congiunzione mente e cuore: come ci insegnano le parole di Bruno Munari “un bambino creativo è un bambino felice”.
“E’ nel giocare e soltanto mentre si gioca che l’individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità ed è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il sé.” (D. Winnicott Gioco e Realtà – 1971)
La mia traccia nella farina
Se avete bambini piccoli, quest’esperienza è ideale nella fase degli scarabocchi per esprimere la consapevolezza del sé attraverso il movimento gesto-traccia. L’atteggiamento del bambino in questa fase, verso l’ambiente, è riassumibile in: “Io agisco nel mondo, io esisto”. La traccia generata dal movimento del proprio braccio è fonte di stupore e gratificazione per il piccolo, al pari della traccia sonora (la prima lallazione). L’aspetto creativo e di gioco nel quale il bambino è coinvolto, lo aiuta a percepire la sua presenza e la sua capacità di trasformare ciò che lo circonda. Ne ho parlato anche in un precedente articolo sull’arte infantile.
Mamme non odiatemi, e non classificatemi subito come “fuori di testa”…so già che mi fischieranno le orecchie…perché si, creare in libertà, vuol dire anche pasticciare, sporcarsi e mettere disordine. Vuol dire anche esprimersi, rilassarsi e divertirsi!
Come preparare l’attività creativa con la farina
Prendete un telo di plastica (vanno bene quelli che si acquistano in ferramenta per coprire le piante in inverno) che sia almeno di 2m x 2m e fissatelo a terra con lo scotch di carta, nella stanza più ampia della casa e ben riscaldata. Prendete un pacco di farina e affidatelo nelle mani del vostro bimbo…non è una bomba a mano, ma abbiate cura che il vostro cucciolo entusiasta versi il contenuto centrando almeno i 2m x 2m del telo. Lasciate poi, che il vostro bimbo, possibilmente in abbigliamento comodo (andrebbero benissimo maglietta e pantaloncini) cosparga la farina e inizi a disegnare con le manine e i piedini, che ammiri l’impronta che lascia il suo corpo, che si “tuffi”, e si rotoli nella farina. La sua consistenza e freschezza non lo turberà affatto.
Quando da studente facevo la pizzaiola, non ho mai resistito alla voglia di immergere mani e braccia nei sacchi di farina. Penso sia la cosa più morbida e dolce dopo la pelle dei miei bimbi. L’esperienza può andare avanti finché non sarà il bimbo stesso a perdere l’entusiasmo e l’interesse.
Creare cristalli di ghiaccio
Quando i miei bimbi entrano in contrasto nel gioco, scelgo spesso di aiutarli a ritrovare un po’ di calma (e a riappacificarsi) rispolverando qualche vecchia tecnica grafica imparata al liceo, riadattandola a misura di bambino. Dipingere ad acquerello utilizzando il sale, sia come elemento preparatorio del foglio, sia aggiunto ai giochi di colore nella fase finale, è un modo particolare per creare degli sfondi colorati nei quali, una volta asciutti i fogli, si possono aggiungere con fantasia altri disegni. E ai bambini piace sempre l’idea di unire al colore materiali insoliti che trovano in altri contesti (sale, pastina, sassolini…).
Come preparare l’attività creativa con il sale
Preparate pennellesse o spugne, fogli di carta meglio se di grammatura pari a 200-300, tempere, sale grosso e sale fino. Lasciando piena libertà ai bambini di scegliere a piacere i colori che preferiscono, li diluiamo con l’acqua su dei piattini fino a che non creiamo acqua colorata. La tempera diluita può essere stesa sia con le pennellesse sia con le spugnette o permettete al piccolo artista di spalmarlo con le mani. In seguito, e prima che il colore asciughi, si può iniziare a spargere il sale grosso e fino. Il sale assorbe l’acqua creando degli effetti “magici”. I cristalli si colorano e sul foglio nascono delle forme particolari.
Per accentuare l’effetto di luminosità e brillantezza utilizzo le tempere metallizzate, ma non sono obbligatorie. E’ il sale, infatti, l’elemento che da vita all’effetto glitterato. Una volta che il foglio è asciutto, si può scegliere se fissare i cristalli con la lacca, oppure togliere il sale in eccesso e continuare a disegnare con matite, pastelli…ma soprattutto in libertà. Il sale in eccesso, non buttatelo può essere utilizzato per un’altra opera.
Dipingere con la schiuma
Un altro momento creativo al quale i miei artisti dalle mani “potaciose” non sanno resistere ancora adesso che hanno sei e sette anni, è quello di immergere le mani nella schiuma da barba e stenderla sul foglio mescolata al colore. Ovviamente si può scegliere di utilizzare anche pennelli e pennellesse, ma si perde il contatto con la sostanza “morbidosa”.
Come preparare l’attività creativa con la schiuma
Fissate a terra con lo scotch di carta, un cartoncino colorato (almeno 50×70 cm), preparate un bel piattino di schiuma da barba e un altro con le tempere colorate e può iniziare il divertimento. I movimenti verranno da sé, il gioco sarà portato avanti come e per quanto lo ritiene valido il piccolo artista. Al termine la schiuma da barba se non mescolata con il colore asciugandosi svanirà e non resterà traccia dei gesti… ma poco importa, il nostro bimbo ne ha già goduto visivamente e il suo entusiasmo per la scoperta delle proprie capacità sarà stato sufficiente. Mi raccomando di non lasciare soli i bimbi, quando sono molto piccoli, sappiamo che per loro l’esplorazione del mondo passa per la bocca, come dei veri buongustai!
Pasta di sale o neve di sale
Beh penso che da brave mamme quali siamo almeno una volta abbiamo esaudito la richiesta dei nostri bimbi di fare la pasta di sale. Se possiamo, non aspettiamo che sia il nostro bimbo a chiedercelo. Proponiamoglielo già da piccolo, l’unica attenzione è l’aver cura che non sia ingerita. Ovviamente non è tossico, ma il sale infastidisce parecchio lo stomaco. Il massaggiare, plasmare, schiacciare, impastare sono movimenti che aiutano il rilassamento, nonché il controllo delle articolazioni della mano. E tanto più il materiale che si adotta è naturale (pensiamo all’argilla) tanto più il nostro corpo prende contatto con gli elementi primordiali come la terra, generando una sensazione di benessere, che non si raggiunge utilizzando materiali in commercio, appositi per la manipolazione, ma prevalentemente chimici.
Come preparare la pasta di sale
Di ricette e varianti per la preparazione della pasta di sale se ne trovano parecchie in internet. Personalmente io non riesco mai a seguirne una piuttosto che un un’altra. Unisco sale fino, farina 2/3, acqua 1/3 finché non ottengo una consistenza che non sia troppo molliccia o di contro troppo secca e “sbriciolosa”. Ultimamente unisco anche qualche cucchiaio di bicarbonato per dare ancora di più la sensazione di candore. Alla luce brilla quasi come una palla di neve. Per questo il più delle volte non la coloro.
Con questa esperienza, creando forme che occupano uno spazio (realtà tridimensionale), si amplia la percezione bidimensionale del disegno. Per il bambino vuol dire prendere consapevolezza di com’è possibile sviluppare il davanti e dietro di un oggetto, il sopra e sotto…che nella loro rappresentazione sul foglio ci fanno tanto sorridere e frettolosamente chiamiamo errori. Ancor prima l’esperienza parte dalla preparazione stessa dell’impasto, nella conoscenza dei materiali e la loro unione. Perciò fatevi aiutare dai vostri bambini…lasciateli impiastricciarsi le mani. Avere le “mani in pasta” non è per forza un concetto negativo di affari “sporchi”, lasciamogli l’espressione più diffusa, cioè di essere in quello che facciamo, estremamente coinvolti…e nel caso dei nostri bimbi, anche con mente e cuore.
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