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Cosa c’è da sapere sull’assegno unico universale per i figli

da Feb 4, 2022Famiglia e lavoro

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L’Assegno Unico Universale è la principale novità del 2022 fra le forme di sostegno al reddito per le famiglie con figli a carico. È “unico” perché sostituisce la maggior parte delle altre agevolazioni, e “universale” perché lo possono percepire tutte le famiglie: l’importo, infatti, varia a seconda dell’Isee e, ovviamente, sarà in quota minima in caso di mancata presentazione dello stesso. Già da inizio anno è possibile presentare domanda: l’assegno comincerà a essere erogato da marzo 2022.

Cos’è l’Assegno Unico Universale

È un beneficio economico erogato mensilmente ai nuclei famigliari per ciascun figlio minorenne, per ciascun figlio maggiorenne fino ai 21 anni secondo precise condizioni (stia studiando, svolgendo un tirocinio, sia disoccupato in ricerca attiva o stia già lavorando con un reddito inferiore agli 8mila euro annui), per ciascun figlio disabile indipendentemente dall’età. Si ha diritto all’Assegno Unico Universale anche in gravidanza a partire dal settimo mese, anche se la domanda va presentata comunque dopo la nascita: verranno riconosciute le mensilità arretrate.

L’Assegno Unico Universale sostituisce il Premio alla nascita (Bonus mamma domani), l’Assegno di natalità (Bonus bebè), gli Assegni al Nucleo Familiare e le detrazioni per i figli a carico al di sotto dei 21 anni. Non sostituisce il Bonus nido e non concorre alla formazione del reddito ai fini Irpef.

Gli importi dell’assegno

L’importo dell’Assegno Unico Universale varia in base all’età del figlio e del valore Isee, e tiene conto anche di altri elementi. È importante sottolineare che, per percepire l’assegno, l’Isee non è necessario: si può fare domanda senza presentarlo, sapendo che si andrà a percepire l’importo più basso.

Sintetizzando, si va da un massimo di 175 euro/mese per figlio minorenne con Isee fino a 15.000 euro, a 50 euro/mese con un Isee da 40.000 euro o in assenza di Isee. In caso di figlio maggiorenne, gli importi vanno da un massimo di 85 euro (sempre con Isee fino a 15.000 euro) a 25 euro al mese.

Vengono riconosciute delle maggiorazioni dal terzo figlio in poi, se la madre ha un’età inferiore ai 21 anni, se i genitori sono entrambi titolari di reddito da lavoro e altre condizioni.

Sul sito dell’Inps è disponibile un simulatore per avere un’idea di quanto si può percepire.

Come si chiede l’Assegno Unico Universale

La domanda si presenta sul portale dell’Inps accedendo con le proprie credenziali di identità digitale certificata (Spid o Cie), contattando il numero verde dell’Istituto 803164 (da rete fissa) o il numero 06 164164 (da rete mobile), o facendosi supportare da un patronato. Può fare domanda uno dei due genitori esercenti la responsabilità genitoriale, oppure il tutore, o anche il figlio maggiorenne per sé stesso.

La domanda si presenterà ogni anno con scadenze simili a quelle dei “vecchi” ANF. Già da inizio 2022, infatti, era possibile presentare domanda per l’Assegno Unico Universale, che sarà erogato a partire dal 15 marzo 2022 e sarà valido fino a febbraio 2023. Data la novità, a chi presenta domanda entro il 30 giugno, verranno riconosciute tutte le mensilità arretrate. Se si presenta dopo, l’assegno sarà corrisposto dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.

Per compilare la domanda servono:

• documento del richiedente,
• codici fiscali del richiedente, dell’altro genitore e di ogni figlio per cui si chiede l’assegno,
• modalità di pagamento (Iban),
• eventuale certificazione di disabilità relativa ai figli.

È da precisare che l’Iban inserito deve corrispondere a un conto corrente intestato o cointestato alla persona che fa domanda di assegno unico. È possibile in fase di domanda indicare in aggiunta anche l’Iban del conto dell’altro genitore: in questo modo l’Inps accrediterà ai due conti correnti il 50% dell’importo.

Precisazioni per genitori separati

Nel caso di genitori separati, divorziati o comunque non conviventi, la procedura è diversa a seconda dell’accordo fra i genitori stessi.

Se si presenta richiesta come “genitore affidatario”, l’importo viene automaticamente versato al 100% sul conto indicato dal richiedente. Come descritto nel paragrafo precedente, è possibile anche per i genitori separati, divorziati o comunque non conviventi indicare entrambi i conti correnti nella domanda di Assegno Unico Universale, fermo restando che la domanda deve sempre essere presentata da un solo genitore.

Link utili e FAQ

Qui la scheda dell’Inps sull’Assegno Unico Universale, da cui si accede al portale per inserire la domanda.
Qui un elenco di FAQ sull’Assegno Unico Universale.

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Antonella Scambia

Antonella Scambia

Antonella Scambia è giornalista freelance e collabora con Kid Pass dal 2016. La curiosità è alla base del suo mestiere, curiosità che mette al servizio dei lettori nelle ricerche che conduce per scrivere gli articoli, che siano itinerari, idee per vivere la cultura in famiglia o temi legati alla genitorialità.

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