Ludovico ed Edoardo, i figli di Katia, hanno partecipato a una delle letture animate organizzate da “Storie di bambini”, la mostra itinerante di Letizia Galli ora in corso a Venezia.
Da quando sono diventata mamma le parole storie, racconti , disegni e bambini catturano sempre la mia attenzione. Ecco allora che una mostra dal titolo Storie di bambini non poteva non incuriosirmi: cerco informazioni e mi accorgo che la mostra offre diverse attività per i bambini, questo è il valore aggiunto che mi fa decidere andarla a visitare con la famiglia al seguito, i miei figli Ludovico di 9 anni ed Edoardo di 6.
Sorpresa: a Storie di bambini c’è una guida anche per i genitori
Tra le diverse proposte scegliamo la lettura animata seguita dal laboratorio, arrivando all’appuntamento dopo una bellissima passeggiata nella Venezia animata dal carnevale: qui affidiamo i bambini alla loro guida, ma con piacere (e a differenza di molte altre visite fatte in passato) scopriamo che anche i genitori hanno la possibilità di assaporare l’essenza della mostra accompagnati da una guida per adulti. Ci immergiamo così nel mondo colorato dell’autrice, Letizia Galli, ascoltiamo riempiendo gli occhi e il cuore le storie di 12 bambini che non si sono affacciati alla vita in modo facile e spensierato come l’infanzia dovrebbe essere, ma che hanno saputo trovare in loro stessi la forza per andare avanti e superare le avversità verso una vita diversa e migliore. Storie di bambini come Abdou, piccolo migrante, o di Igor che vive nella metro di Mosca; ma anche storie di bambini dai nomi noti che mai immagineremmo aver avuto un’infanzia difficile come Leonardo (da Vinci), Michelangelo o Federico (Fellini).
Passiamo di sala in sala, di illustrazione in illustrazione accorgendosi come ogni libro, ogni storia sia accompagnata da disegni diversi per colori e per stili: ogni storia entra nel cuore senza nemmeno sentire la spiegazione tanto è forte il messaggio che l’autrice riesce a veicolare semplicemente cambiando tratto o colore. Disegni chiari e semplici, che a guardare bene però tanto semplici non sono e così ci si accorge di quanto sia stato curato il lavoro dell’artista e di quanto sia profonda la sua conoscenza delle tecniche rappresentative.
La storia di Dora e di come ha vinto le sue paure
Anche il luogo che ospita la mostra, il complesso Santa Maria della Pietà, fa da ideale cornice a questo progetto nato dalle forti emozioni che una visita all’Istituto degli Innocenti di Firenze ha scatenato in Letizia Galli, e che l’ha portata a scrivere la storia di Agata Smeralda, prima bimba affidata all’istituto fiorentino, che apre la mostra.
Il tempo scorre veloce e dobbiamo ricongiungerci ai bambini, che ritroviamo entusiasti di aver sentito in una coinvolgente lettura animata la storia di Dora, bambina paurosa, che trova il modo di vincere le sue paure attraverso l’aiuto degli amici e dei colori. I bambini erano soddisfatti di aver provato nel laboratorio a fare come Dora, costruendo i mostri che abitano le loro menti per esserne un po’ meno spaventati. Con i disegni dei mostri di Edoardo e Ludovico, e con il loro racconto eccitato, torniamo a casa non prima di aver acquistato qualche copia dei libri in mostra, per provare a risuscitare a casa le emozioni che questa visita ci ha regalato.
Il racconto di Ludovico
Oggi sono andato a Venezia ad una mostra intitolata “Storie di Bambini” e ad ascoltare la lettura animata della storia di Dora.
La storia parlava di Dora, una bambina che diceva di non aver paura di niente, ma non era vero, per questo lo zio l’ha portata in un posto nascosto e pauroso… Dora si è distratta solo un attimo e lo zio si è volatilizzato. Dora si fece coraggio ed entrò, vide apparire un enorme mostro chiamato O’Connor che aveva 32 zampe vellutate e che le chiese: Ti dispiace se vengono anche loro con te?, in quel momento apparvero molti suoi sosia. Molto spaventata Dora continuò però il suo viaggio e incontrò altri personaggi. Un grande insetto brutto con le ali marroni, che però era triste perché non riusciva a colorasi le ali, ed un moscone con la pelle viscida che aveva perso le zampe in un incidente. Un po’ alla volta Dora cominciò a fare amicizia con i mostri e ad aiutarli a colorare le loro ali o a camminare prendendoseli in spalla.
La signora che ha letto la storia faceva molte voci diverse e mi sembrava di essere a teatro. Finita la lettura io, mio fratello e gli altri bambini abbiamo giocato a disegnare il nostro mostro pauroso, così mi sono inventato il mostro postino. Spero che la mamma mi porterà ancora a questa mostra perché ci sono altre storie di bambini che vorrei sentire.
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