Faenza, in provincia di Ravenna, è una graziosa città nota per la produzione artigianale e artistica della ceramica: dal suo nome deriva il termine francese faïence, utilizzato in tutto il mondo per indicare la maiolica. Raccolta e curata, rappresenta un’ottima meta per un weekend in famiglia. Ed è proprio la ceramica a poter guidare adulti e bambini attraverso i luoghi e i simboli della cittadina.
1. Il centro storico di Faenza e le botteghe ceramiche
Il cuore del centro rinascimentale è piazza del Popolo: insieme all’adiacente piazza della Libertà, costituisce da sempre il fulcro civile, religioso e sociale della città. Nel mezzo, si possono ammirare la fontana monumentale di tradizione barocca e la torre civica dell’Orologio, entrambi simboli indiscussi dal XVII secolo. Accanto a questa imponente meraviglia c’è una bellezza più minuta, che invita alla scoperta: è quella delle piccole botteghe ceramiche, che invogliano adulti e bambini ad entrare per scoprire quanti passaggi, pazienza, tecnica ci siano dietro alla realizzazione di ogni singolo oggetto.
2. Il MIC, Museo Internazionale della Ceramica
Il Museo Internazionale della Ceramica ospita la più importante raccolta al mondo dedicata alla ceramica e un vero polo culturale dedicato a quest’arte. Sono oltre 60 mila le opere custodite, che vanno dai 4000 anni a.C. ai giorni nostri. Sono presenti un laboratorio di restauro, una biblioteca, archivi fotografici e documentari, un laboratorio didattico. Per i bambini il MIC organizza le Domeniche in famiglia, proponendo diverse attività laboratoriali per prendere confidenza con l’affascinante mondo della ceramica.

3. Il Museo Carlo Zauli
Intitolato ad uno dei più rappresentativi scultori e ceramisti del Novecento, il Museo Carlo Zauli narra la vicenda artistica e creativa di Carlo Zauli attraverso due percorsi museali: un percorso espositivo che raccoglie opere datate dagli anni Cinquanta agli anni Novanta e che svela al visitatore l’attitudine alla ricerca e alla sperimentazione di un artista che da ceramista divenne scultore, e un percorso legato al suo studio bottega, che esplora il laboratorio, la cantina delle argille, la stanza degli smalti, la sala dei forni e quella dei torni e dei grandi altorilievi.
4. Il fiume Lamone
Ma perché Faenza è così legata all’arte della ceramica? L’origine va ricercata nell’abbondanza di terreno argilloso nelle vicinanze del fiume Lamone: è dunque curioso conoscere questo corso d’acqua, osservando la consistenza plastica del terreno con una semplice passeggiata lungo l’argine, durante la quale poter incontrare anche la fauna locale: fagiani, quaglie e scoiattoli.
5. Il Parco Bucci
A poca distanza dal centro storico c’è il polmone verde di Faenza, il Parco Bucci. Fu realizzato negli anni Settanta dal Comune di Faenza con il prezioso contributo di Roberto Bucci, industriale faentino con la passione per gli animali a cui l’oasi è intitolata, e da Cesare Gallegati, vivaista e naturalista. Vi sono due laghetti, collegati da un ruscello, con isolotti ed anse. Sono oltre mille esemplari di piante e alberi: predominano le specie esotiche in uso negli anni Settanta, ma non mancano aree che accolgono specie autoctone volute da Gallegati. Il parco è la casa di pavoni, porcellini d’india, conigli e di numerose specie di uccelli. Il simbolo è una locomotiva storica, che accoglie i bambini nell’area giochi.

6. Nei dintorni di Faenza
Fanno parte del territorio Terre di Faenza altri piccoli comuni, immersi nella pace agreste dell’Apennino tosco romagnolo: Riolo Terme, Casola Valsenio, Brisighella, Castel Bolognese e Solarolo. Da Faenza e facilmente raggiungibile Ravenna, a circa 30 chilometri, antica città bizantina famosa in tutto il mondo per i suoi mosaici e ricca di monumenti dichiarati dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
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