Scopriamo la Sicilia in 10 gite con i bambini, giocando con i suoi colori, perché l’isola è un caleidoscopio di sfumature: sarà divertente invitare i bambini a identificare ogni gita con una tonalità e comporre così la propria tavolozza di esperienze.
Per i piccoli visitatori, la Sicilia è una vera e propria terra di scoperta, culla delle grandi civiltà incontrate sui libri di scuola, dimora di eccezionali specie animali, custode di paesaggi unici al mondo.
1 – Il grigio lunare del Parco dell’Etna
Circonda il vulcano più alto d’Europa e ci si addentra percorrendo strada panoramica che porta all’Etna: si possono osservare fitte foreste di ginestre e boschi di conifere, fino ad arrivare ad un paesaggio che sembra quasi lunare, con i muretti che delimitano la lava ormai diventata pietra dalle diverse sfumature di grigio, che indicano le varie età delle colate.
A quota 1.900 si trovano il Rifugio Sapienza e la funivia ed è anche possibile… andare al cinema: realizzata all’interno della funivia, la piccola sala in 7D Etna Experience, proietta un breve cortometraggio che simula un’eruzione vulcanica, forse un po’ spaventosa per i più piccoli ma un vero spettacolo della natura.
2 – Le spiagge nere di Lipari e Vulcano
Una gita in Sicilia tra le più classiche è quella alle Isole Eolie (Messina), che si possono raggiungere con l’aliscafo da Milazzo (circa tre quarti d’ora di viaggio) a Lipari. Lipari è l’isola più grande e ricca di storia e di servizi, ma presenta anche delle particolarità che sarà emozionante identificare con i bambini, come la Spiaggia Bianca, abbagliante per il candore della sabbia e in contrasto con le dune scure che la circondano. Qui, come anche a Vulcano (dove ricordiamo c’è la spiaggia di Sabbie nere, adatta anche ai più piccini per il basso fondale), fare il bagno è un’esperienza unica: non solo per l’”effetto idromassaggio” creato dalle fumarole, ma anche per lo stupore che genera veder galleggiare sulla superficie dell’acqua delle pietre… le caratteristiche pomici.
3 – Dal giallo al viola sul Sentiero dei Grifoni
Conoscete il grifone? Si tratta di un rapace conosciuto come lo “spazzino naturale dell’ambiente” e si può incontrare alzando lo sguardo ai cieli dei Nebrodi percorrendo il Sentiero dei Grifoni, un itinerario didattico – naturalistico che si snoda dal paese di Alcara Li Fusi (Messina) nel Parco dei Nebrodi. È possibile osservare anche la Voliera del progetto per la reintroduzione. Una gita sui Nebrodi è consigliabile in autunno, quando gli alberi si accendono di giallo e viola, o in primavera, quando il verde viene intervallato dalle spettacolari fioriture di sulla, una leguminosa che colora di rosso interi campi.
4 – In bicicletta nel verde, attraverso il bosco di Ficuzza
A due passi da Palermo, questo piccolo angolo di paradiso era la riserva di caccia del re Ferdinando IV di Borbone e oggi si può raggiungere da Godrano attraverso un percorso a bassa difficoltà ma non troppo breve, meglio se in bicicletta. Si tratta di una splendida area naturalistica, conosciuta per la “peschiera borbonica”, uno specchio d’acqua dove il re si divertiva a pescare quando dimorava nella Casina Reale di caccia. La fauna che popola questi boschi rappresenta l’80% delle specie animali, tra uccelli e fauna selvatica, presenti nell’intera regione Sicilia.
5 – Farfalle multicolore al Parco Regionale delle Madonie
Sulla costa settentrionale della Sicilia, tra il corso dei fiumi Imera e Pollina, per 400 chilometri quadrati si estende un’area naturale protetta, che accoglie ben 64 specie diverse di orchidee e oltre 90 specie di farfalle diurne, che è possibile ammirare percorrendo i numerosi sentieri. E per chi desideri un pizzico di avventura in più, c’è il Parco Avventura Madonie (Petralia Soprana, Palermo), dove divertirsi tra percorsi acrobatici, fare un giro sulla 4×4 e testare le proprie capacità di orientamento nel bosco con orienteering. Qui è possibile anche pernottare in alloggi insoliti, come la tenda sospesa, il glamping o la casa sull’albero.
6 – Il blu del Parco Archeologico di Selinunte
Incontrare eroi, giganti e dei dell’Olimpo è il sogno di molti bambini e a Selinunte si può avverare. Passeggiare tra le tracce della storia greca (se preferite però ci sono anche il trenino e le auto elettriche), nell’area archeologica più grande d’Europa, sospesi tra il blu del cielo e quello del mare, consente anche ai bambini di immaginare la vita e le consuetudini degli abitanti del VII secolo a. C.. Il consiglio, soprattutto se si programma la visita in estate, è adottare un abbigliamento comodo, cappellino e protezione solare, e portare con sé dell’acqua (il percorso è fattibile con passeggino, ingresso gratuito per gli under 18).
7 – Il bianco accecante delle Saline di Marsala e Mozia
Tra le città di Marsala e Trapani, la laguna dello Stagnone è una riserva naturale dalle radici antiche: le saline che caratterizzano la zona sono riconducibili ai Fenici, che per primi si accorsero delle condizioni ambientali favorevoli. Le saline sono tuttora operative ed è ancora possibile visitare le antiche vasche e i mulini, tra i quali sficca il mulino della salina Ettore Infersa. Vale la pena inserire nell’itinerario anche l’isola di Mozia (raggiungibile con il traghetto), dove sono conservati reperti archeologici dell’era fenicia, avvolti ancora oggi nel mistero.
8 – Le tinte della natura al Bioparco di Sicilia
Il giardino zoologico del Bioparco di Sicilia è popolato da più di 60 specie animali diverse, tra scimpanzé, bertucce, lemuri, wallaby di Benneth, zebre di Grant, capibara, suricati, capre tibetane, asino grigio siciliano, gibboni, lama e tanti altri. Lungo il percorso zoologico, infatti, il visitatore può ammirare piante che hanno la stessa derivazione geografica degli animali ospitati, accuratamente trapiantate in aree che assicurano una corretta crescita e sviluppo. Non mancano la fattoria, il rettilario e la “Terra dei dinosauri”, con oltre venti modelli di dinosauro ricostruiti a grandezza reale (ci sono pure l’area gioco e l’area pic-nic, ingresso ridotto per i bambini al di sotto dei 10 anni).
9 – Non solo verde all’Orto botanico di Palermo
Immergersi nei colori brillanti, nel cuore di Palermo: l’orto botanico, con le sue numerosissime specie (oltre 5 mila tra magnolie, alberi di cotone, bambù giganti, papaye e tante altre) e con alcuni veri e propri “monumenti naturali”, è il risultato di 200 anni di ricerche che hanno permesso la diffusione di innumerevoli varietà in Sicilia, in Europa e in tutto il bacino del Mediterraneo. Un museo a cielo aperto unico al mondo.
10 – Il rosa dei fenicotteri alla Riserva Saline di Priolo
In provincia di Siracusa si trova la Riserva Saline di Priolo, l’unico sito in Sicilia dove dal 1993 nidifica questa splendida specie tipicamente mediterranea. Capanni di osservazione e sentieri naturali sono le strutture di ricezione del pubblico e di fruizione della riserva e permettono di avvicinarsi in sicurezza ai fenicotteri rosa. Il periodo dell’anno migliore per ammirare questi maestosi uccelli è l’estate, poiché a settembre iniziano a migrare verso sud, e in particolare lo spettacolo è maggiore all’imbrunire, quando gli adulti ritornano verso gli specchi d’acqua dove sono riuniti i pulcini.
Per altri spunti siciliani, leggi anche la nostra guida su cosa fare in Sicilia con i bambini.
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