Gioia e Valentina sono ‘Le personal book shopper’: consigliano libri in base allo stato d’animo del lettore. Dalla radio sono approdate al web e ci danno la loro opinione su come aiutare i bambini a sviluppare l’interesse per la lettura.“
Si sono conosciute per caso alla Fiera delle Parole nel 2011 a Padova, l’una al lavoro per la radio universitaria, l’altra come hostess, anche se di professione è ingegnere geotecnico. Appassionatissime di libri, in pochi giorni hanno messo in piedi un programma radiofonico di consigli di lettura, che ora è un sito e una app. Sono Gioia Lovison e Valentina Berengo, Le personal book shopper: il loro motto è “dimmi chi sei e ti dirò cosa leggere“. Kid Pass le ha incontrate per avere consigli su come far sviluppare, e non perdere, l’amore per la lettura nei nostri bambini.
Innanzi tutto, che progetto è Le personal book shopper?
Gioia – Detto in modo molto semplice: consigliamo libri in base allo stato d’animo della persona che chiede il nostro aiuto. Il sito, lanciato a fine 2015, e la app, online da pochi giorni, sono la scommessa che abbiamo fatto dopo quattro anni di radio. Avevamo avuto sin dall’inizio l’idea che questo progetto dovesse avere una vera e propria piattaforma digitale, e non solo i podcast delle puntate, anche perché il nostro database di lettura in lettura è cresciuto tantissimo. L’anno scorso abbiamo deciso di darci una mossa e… che soddisfazione!
Valentina – Costruire il cervello dietro alla app è stato un lavoro molto grosso: non è stato semplice studiare le domande e i diversi percorsi per arrivare al libro giusto da proporre a chi ci gioca. E “gioco“ è una parola importante: vogliamo far passare il messaggio che è possibile divertirsi con i libri, è la nostra idea di fare cultura. Può sembrare, infatti, che leggere sia uno sforzo, e in parte lo è, ma l’importante è partire: se un libro ti cattura, ogni minuto libero è buono per leggerlo.
Siete evidentemente delle divoratrici di libri: passione che avete sin da bambine o che avete sviluppato nel tempo?
Valentina – In effetti io leggo dai 70 ai 100 libri l’anno, e non mi ricordo un momento della mia infanzia senza un libro in mano! Forse ha aiutato il fatto che mia madre era maestra, e ha incoraggiato il mio interesse per la lettura. Aveva stabilito una regola: per ogni due libri che sceglievo di leggere, lei mi consigliava il terzo. In questo modo mi ha spinto a leggere di tutto. E quasi subito la lettura per me è diventato un rifugio, essenziale tanto quanto respirare.
Gioia – Anche mia madre era maestra ma non leggo tanto quanto Valentina! Sono vissuta in una casa piena di libri, e ho dei ricordi precisi di In soffitta tra cartoni e pennelli di Vittoria Fabretti. Ho fatto tante letture e sempre diverse, e questo è rimasto il mio stile: se per Valentina la lettura è quasi un bisogno, per me è soprattutto una ricerca. Leggo, per esempio, anche libri scritti da giornalisti mentre, lavorando nel campo della comunicazione, sono attratta dallo scoprire e sperimentare linguaggi e stili diversi.
La letteratura per l’infanzia è l’unico settore dell’editoria che non conosce crisi. Secondo voi, in che modo si riesce a coltivare nei bambini l’interesse per la lettura, affinché non scemi nel tempo come spesso accade? Consigliare un libro in base allo stato d’animo vale anche per i bambini?
Valentina – L’approccio dei bambini alla lettura è studiatissimo: l’oggetto libro, di per sé, parte come gioco ed è così che i bambini cominciano a leggere. Per i bambini parlare di stato d’animo è prematuro, sono all’inizio del loro viaggio emozionale. Bisogna invece segmentare molto le età: ad ogni fascia sono adatti specifici libri. Uno dei prossimi obiettivi con Le personal book shopper è implementare il database di libri per l’infanzia e ci siamo messe al lavoro per affinare la nostra app creando percorsi diversi, perché il cervello dei bambini funziona in modo diverso.
Gioia – Vivere in una casa piena di libri e vedere genitori che leggono è il primo modo per sviluppare e non far perdere ai bambini il contatto con la lettura. Fino ai 12 anni l’adulto deve cercare di stimolare il figlio con libri diversi, far assaggiare un po’di tutto, perché poi sarà il ragazzo stesso a decidere cosa leggere. Un altro suggerimento è stare sui libri contemporanei, e non ricadere sempre nel fantasy o nell’avventura. A volte sembra che i bambini debbano leggere solo storie fantastiche, niente di più sbagliato: vogliono leggere anche storie realistiche. E bisogna stare attenti alla scuola!
In che senso?
Gioia – Noi notiamo che c’è tendenzialmente una battuta d’arresto nell’interesse per la lettura quando si va a scuola. E non è a causa dello studio, che impiega del tempo. Nei programmi scolastici sono presenti molti classici, dal linguaggio ormai difficile, che però allontanano i ragazzi dalla lettura se vissuti come imposizione.
Vi diamo noi uno stato d’animo: è estate e finalmente possiamo trascorrere più tempo di qualità con i nostri figli. Un consiglio di lettura?
Gioia – La tipologia ideale è costituita da libri che possono essere letti da bambini e da adulti, che ci vedono ovviamente chiavi di lettura diverse. Il mio consiglio è L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono: un adulto si lascia trasportare dai grandi ideali di questo romanzo, un bambino ci legge la storia stravagante di un pastore creatore di foreste.
Valentina – Avendo una bambina di 2 anni e rimanendo anche in tema con questa estate che, per ora, è molto poco estate, consiglio Ciao cielo di Dianne White e Beth Krommes, con la traduzione poetica di Bruno Tognolini. È un libro illustrato che racconta la storia dell’arrivo di un temporale: in famiglia lo adoriamo. Vedo la mia bimba entusiasmarsi a ogni pagina e io e mio marito voliamo con la fantasia.
E Le personal book shopper insieme cosa consigliano?
Gioia e Valentina – La raccolta Fiabe italiane di Italo Calvino e Favole al telefono di Gianni Rodari: la prima resta un meraviglioso viaggio nel nostro paese, mentre le seconde possono essere una lettura molto divertente da fare insieme perché Rodari giocava con la fantasia e con le parole come pochi.
0 commenti