Alla scoperta di Canova: la sua casa è un museo a misura di bambino
Immerso nelle colline trevigiane, a Possagno, sorge un luogo unico che celebra il genio di uno dei più grandi scultori neoclassici: Antonio Canova.
Il Museo Gypsotheca Antonio Canova è un vero e proprio viaggio nel processo creativo dell’artista, nato in questo borgo nel 1757.
Il nucleo centrale è costituito dalla Casa natale, che offre uno sguardo sulla vita dell’artista, e dalla Gypsotheca – ospitata nell’originale basilica ottocentesca e nel moderno ampliamento di Carlo Scarpa – che raccoglie i modelli originali in gesso dai quali sono stati poi tradotti i magnifici marmi oggi ammirati nei più importanti musei del mondo.
Il complesso comprende anche l’Ala Gemin, la ricca Biblioteca e il suggestivo giardino.
Un’esperienza culturale completa, adatta a visitatori di ogni età e particolarmente accogliente verso le famiglie con bambini.
La magia della Gypsotheca: dove nascono i capolavori
Il cuore pulsante del museo è senza dubbio la Gypsotheca. Questo termine, derivante dal greco “raccolta di gessi”, descrive perfettamente l’essenza di questo spazio: qui sono conservati i modelli originali in gesso creati da Canova stesso. Si tratta delle prime forme, delle idee “pure” da cui poi venivano realizzate le celebri sculture in marmo oggi ammirate nei più prestigiosi musei del mondo (dal Louvre all’Ermitage, dai Musei Vaticani al Victoria and Albert Museum).
Visitare la Gypsotheca significa immergersi nel laboratorio creativo di Canova. Si possono ammirare da vicino i bozzetti, gli studi preparatori e i modelli a grandezza naturale di opere iconiche come “Amore e Psiche”, “Le Tre Grazie”, “Paolina Borghese”.
La collezione è ospitata in due ambienti di grande fascino: l’ala ottocentesca, una basilica maestosa progettata per accogliere le opere dopo la morte dell’artista (1836), e l’ala realizzata dal celebre architetto Carlo Scarpa (1957), un capolavoro di luce e spazi che valorizza ulteriormente le forme canoviane.
Attraverso questi gessi, si ripercorre l’evoluzione artistica di Canova, si scoprono le storie mitologiche che lo ispiravano e si intuiscono le relazioni con i potenti committenti italiani ed europei del suo tempo.
La Casa natale: uno sguardo intimo sull’artista
Accanto alla Gypsotheca, la visita alla Casa natale di Canova completa l’esperienza. Qui, tra le mura dove l’artista trascorse l’infanzia e l’adolescenza, si respira un’atmosfera più intima. Sono esposti dipinti (tra cui le tempere), disegni, incisioni, alcuni abiti d’epoca e strumenti di lavoro, che permettono di conoscere l’uomo Canova oltre al grande Scultore, scoprendo aspetti della sua personalità e del suo legame con la terra natale.
Un museo a misura di famiglia: le attività per bambini
Il Museo Canova di Possagno dimostra una particolare sensibilità verso il pubblico delle famiglie, consapevole che l’arte può essere una straordinaria avventura anche per i più piccoli. Per questo motivo, ha ideato una serie di iniziative specifiche pensate per coinvolgere bambini e ragazzi, trasformando la visita in un’esperienza educativa e divertente.
Tante le proposte, dalla visita guidata per famiglie ogni primo sabato del mese, domenica e festivi ai laboratori creativi, ogni terzo sabato del mese da ottobre a giugno.
Ogni giorno, in autonomia durante la visita, i bambini potranno giocare tra le statue con una vera e propria caccia al tesoro (basta richiedere la mappa gratuita in biglietteria).
E da casa, per prepararsi alla visita, il Museo offre un simpatico kit da colorare, con i fumetti realizzati dall’illustratore Valentino Villanova.
Museo Gypsotheca Antonio Canova, passeggiata nella Bellezza
Visitate il Museo Canova per un incontro autentico con la bellezza! Non solo ammirerete capolavori immortali, ma scoprirete un luogo dove l’arte si intreccia con la vita e la storia personale dello scultore. Il giardino, il brolo e l’iconico pino italico da lui stesso piantato nel 1799 non sono semplici contorni, ma testimoni silenziosi del suo mondo. Un’esperienza completa che vi connetterà profondamente con l’anima di Canova.
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