John Locke spiegato ai bambini
In questo articolo, il sesto di una serie dedicata alla Filosofia per bambini, potete trovare spunti e argomenti su questo fondamentale filosofo inglese dell’età Moderna, da approfondire in classe come a casa. Ecco John Locke spiegato ai bambini:
John Locke: un rivoluzionario!
John Locke. Antitesi (e cioè l’esatto contrario) di Hobbes, in alcuni sensi. Stiamo parlando nientepopodimeno che dell’inventore della società basata sulla proprietà privata e sul liberalismo (cioè quella in cui viviamo ora, scusate se è poco).
Nato in Inghilterra nel 1632 (un po’ dopo Hobbes, dunque) ha influenzato tutto, dalle rivoluzioni americana e francese alla nostra idea di democrazia oggi.
I diritti naturali: vita, libertà e proprietà
Studioso di medicina e filosofia, si interessava di tutto, dalla biologia alla politica. Ma è con quest’ultima che ha lasciato il segno più profondo. A differenza di Hobbes che fondamentalmente dice ‘ODDIO TUTTI SI SCANNANO, AIUTO!’ Locke è famoso per aver sostenuto che gli esseri umani, per natura, hanno dei diritti fondamentali che nessuno può toccare. E quali sono questi diritti? La vita, la libertà e la proprietà. Avete capito bene: Locke è il tizio che ha messo le basi per l’idea che tutti dovrebbero avere il diritto di possedere qualcosa e di essere liberi di fare ciò che vogliono, finché non danneggiano gli altri.
Per lui, gli esseri umani non sono naturalmente malvagi o egoisti; anzi, sono capaci di ragionare e di vivere insieme pacificamente. Locke pensava che il governo fosse necessario, certo, ma solo per proteggere i diritti naturali delle persone. Se un governo non rispetta questi diritti, i cittadini hanno non solo il diritto, ma il dovere di ribellarsi. Sì, avete letto bene: per Locke, se il governo diventa oppressivo, i cittadini devono fare qualcosa per opporsi, anche se significa rivoluzionare tutto.
Il contratto sociale secondo Locke
Locke sviluppò queste idee nel suo famoso “Secondo trattato sul governo“, dove propose che il governo dovesse essere basato su un “contratto sociale” (arieccolo, si) tra i governanti e i governati. Ma il suo contratto sociale era molto diverso da quello di Hobbes. Locke credeva che le persone dovessero formare un governo per proteggere i loro diritti naturali, e non per sottomettersi a un’autorità superiore. Questo governo doveva avere poteri limitati e doveva governare con il consenso dei governati. In altre parole, niente più re assoluti e dittatori: il potere appartiene al popolo. Questa roba a noi sembra normale, ma ricordate che è stata scritta in un epoca dove non esisteva nulla di tutto questo. C’era un re, se ti andava bene c’era anche un parlamento composto pero da nobili e basta, e tanti saluti!
Ma come fa un governo a proteggere questi diritti? Secondo Locke, attraverso la separazione dei poteri. Non si può affidare tutto a una sola persona o istituzione. Ecco perché suggeriva che il governo dovesse essere diviso in tre rami: esecutivo, legislativo e giudiziario (familiare anche ‘sta roba?). Questa idea di separazione dei poteri è diventata un pilastro fondamentale delle moderne democrazie, e se oggi abbiamo un sistema come il nostro, lo dobbiamo in gran parte a lui.
Tabula rasa: l’importanza dell’educazione
Si, ma basta politica! Locke ha anche rivoluzionato l’idea di educazione. Era un empirista convinto che gli esseri umani nascessero come una “tabula rasa“, una lavagna bianca, su cui le esperienze della vita scrivono. Questo significa che non nasciamo con idee preconfezionate o con un carattere già definito; tutto ciò che diventiamo dipende dall’educazione e dalle esperienze che viviamo. In un certo senso, Locke è stato uno dei primi a sostenere l’importanza dell’istruzione, non solo per acquisire conoscenze, ma per formare il carattere e la personalità.
La tolleranza religiosa: una società più aperta
Inoltre, Locke credeva fortemente nella tolleranza religiosa. In un’epoca in cui le guerre di religione avevano devastato l’Europa, Locke sosteneva che il governo non dovesse interferire nelle questioni religiose. Ogni persona doveva essere libera di seguire la propria fede, purché non disturbasse la pace pubblica. La sua idea di tolleranza ha contribuito a modellare la visione moderna della libertà religiosa, facendo strada a una società più aperta e pluralista.
L’eredità di John Locke
Cosa ci insegna Locke? Che la libertà e i diritti non sono concessioni del governo, ma sono parte della nostra natura umana. Che il potere deve essere limitato e controllato, per evitare che si trasformi in tirannia. E che l’educazione e la tolleranza sono fondamentali per una società giusta e prospera.
Locke è stato un filosofo con un’enorme fiducia nell’umanità e nella capacità delle persone di vivere insieme in pace e armonia. Anche se il mondo di oggi è molto diverso da quello in cui viveva Locke, le sue idee continuano a influenzare il modo in cui pensiamo ai diritti, alla libertà e al governo. In definitiva, possiamo dire che se oggi godiamo delle libertà e dei diritti che diamo per scontati, lo dobbiamo in parte alle riflessioni di questo brillante filosofo inglese.
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