Hegel spiegato ai ragazzi
Georg Wilhelm Friedrich Hegel. Un nome che può far venire i brividi a chiunque abbia mai sfogliato un libro di filosofia. Quasi un meme tra gli ‘addetti ai lavori’. Si dice che nemmeno quelli che studiano Hegel lo hanno mai letto davvero. Oppure si dice che, pure se lo hanno letto, non l’hanno capito. Sicuramente è uno dei filosofi più complessi, con le sue idee intricate e il suo linguaggio oscuro. Non è esattamente una passeggiata, speriamo di farcela a renderlo digeribile. Pronti? In questo nono articolo di Filosokids – filosofia per piccoli e grandi curiosi, ecco Hegel spiegato ai ragazzi:
Hegel, la Rivoluzione Francese e l’idea del cambiamento
Nato in Germania nel 1770, Hegel ha vissuto in un periodo di grandi cambiamenti: la Rivoluzione Francese, l’ascesa di Napoleone, e, per farla breve, la nascita del mondo moderno. E forse proprio per questo, Hegel era ossessionato dall’idea del cambiamento, del movimento, e del modo in cui tutto si sviluppa. Per lui, la realtà non è statica, ma in continuo divenire. E non solo: per Hegel, tutto è collegato in un enorme sistema che cerca di spiegare… beh, tutto. Per questo è tipo ‘IL MATTONE’ per definizione. La sua filosofia vuole essere una specie di immagine del mondo, della storia, di qualsiasi cosa. Maledetto megalomane!
La dialettica hegeliana: tesi, antitesi e sintesi
Ma andiamo con calma. Una delle idee chiave di Hegel è la dialettica. Sembra complicato? Non così tanto, in realtà. Dialettica vuol dire, pressappoco, conversazione tra due persone che non sono d’accordo su qualcosa: ognuno presenta la sua idea, fa le proprie ragioni, l’altro risponde e si va avanti così, finché uno dei due non cambia idea (in teoria). Hegel vedeva la realtà un po’ come questa conversazione. C’è una tesi (un’idea o uno stato di cose), poi arriva un’antitesi (una reazione o opposizione a quella tesi), e infine, queste due si scontrano e si risolvono in una sintesi (una nuova idea o stato di cose che unisce elementi di entrambi). Esempio stupido: tu e un tuo amico dovete decidere cosa fare durante il weekend. Tu vuoi andare al mare (tesi), ma il tuo amico preferisce la montagna (antitesi). Dopo aver discusso, trovate un compromesso: andate a un lago dove potete sia nuotare che fare una passeggiata (sintesi). La dialettica hegeliana è proprio questo: un’idea, una sua opposizione, e una soluzione che unisce entrambe.
Lo Spirito: il motore della storia
Ma Hegel non si ferma qui. Per lui, l’intera storia del mondo è un grande processo dialettico. Tutto si sviluppa attraverso conflitti, dai cambiamenti sociali e politici fino alle idee stesse. E la cosa interessante è che Hegel credeva che questo processo fosse guidato da qualcosa che chiamava “Spirito” (o “Geist”, in tedesco). Non pensate a uno spirito fantasma, ma piuttosto a una sorta di forza o principio universale che si evolve nel tempo, manifestandosi nella cultura, nella politica e nella storia.
Secondo Hegel, l’umanità e la storia stanno andando da qualche parte. E dove, esattamente? A cercare funghi? Più poetico: verso la libertà. Per Hegel, la storia è il cammino dello Spirito verso una crescente autocoscienza e libertà. Man mano che la storia avanza, secondo lui, le persone diventano sempre più consapevoli della propria libertà e della necessità di realizzarla nella vita sociale e politica. È come se l’intera umanità fosse in viaggio per scoprire e realizzare la propria libertà.

Il concetto di Tutto: comprendere l’intero
Un altro concetto fondamentale di Hegel è quello del “Tutto”. Hegel era convinto che non si potesse comprendere nulla isolandolo dal resto. Tutto è parte di un intero più grande, e solo comprendendo questo intero possiamo davvero capire qualcosa. Per Hegel, ogni piccola parte della realtà ha senso solo all’interno del grande schema universale. Questo è il motivo per cui il suo pensiero è così sistematico: vuole spiegare l’intera realtà come un grande organismo vivente, dove ogni parte ha il suo posto e il suo significato. E, di nuovo abbiamo una ragione del perchè la sua filosofia è così un MATTONE!
Immaginate le sue lezioni all’università: i suoi studenti prendevano appunti frenetici, cercando di seguire i suoi ragionamenti tortuosi non oso pensare alla fatica di chi doveva stargli dietro!
La lezione di Hegel: conflitto e movimento
Via, sommario finale.
Cosa ci insegna Hegel? Che la realtà è più complicata di quanto sembri e che tutto è in movimento. Che il conflitto non è sempre negativo, ma può essere un modo per crescere e svilupparsi. E che, per capire davvero il mondo, dobbiamo guardarlo come un tutto, non come una serie di pezzi separati. Altra cosa interessante di Hegel è che ha avuto molti discepoli ma nessuno di loro è mai veramente d’accordo con lui, sempre per via di quel fatto che forse nessuno ci ha mai veramente capito una mazza.
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