Hume spiegato ai ragazzi
In questo settimo articolo della serie dedicata alla Filosofia per bambini, potete trovare spunti e argomenti su David Hume, filosofo scozzese dell’Illuminismo, da approfondire in classe come a casa. Ecco Hume spiegato ai ragazzi:
Il filosofo dell’empirismo e dello scetticismo
Immagina questa scena. Siamo nel pieno dell’Illuminismo: due dei più grandi pensatori dell’epoca, David Hume e Jean-Jacques Rousseau, sembrano destinati a diventare amici per la pelle. Hume, il filosofo scozzese noto per la sua razionalità e calma, offre rifugio a Rousseau, il ribelle che ha fatto infuriare mezza Europa con le sue idee rivoluzionarie. Sembra l’inizio di un’amicizia epica, ma presto tutto si trasforma in un incubo. Rousseau, che vede complotti ovunque, inizia a sospettare che Hume stia tramando contro di lui. Alla fine, accusa Hume di averlo attirato in Inghilterra solo per rovinarlo.
Ma ecco la parte più intrigante: Rousseau credeva addirittura che Hume avesse complottato contro di lui nel sonno! Hume, dal canto suo, non poteva credere alle sue orecchie: come poteva un uomo così razionale trovarsi al centro di un dramma così assurdo? La loro amicizia si spezza in maniera spettacolare, con Hume che si preoccupa per la sua reputazione e Rousseau che si convince sempre più di essere vittima di una cospirazione.
Tutto a catafascio, ognuno per la sua strada!
Maledetti scozzesi! (pensava probabilmente Rousseau)
Filosofia, carte e scommesse
Come avrete capito, oggi si parla di David Hume (che di Rousseau abbiamo già parlato): un filosofo, storico, economista e saggista scozzese. Parliamo sempre del periodo illuminista (cioè del 1700) ma di un tizio che è in alcuni sensi parecchio diverso da un Kant.
Hume nacque in una famiglia benestante e studiò all’Università di Edimburgo. Fin da giovane, mostrò un grande interesse per la filosofia e la letteratura anche se non si laureò mai. Era molto bravo nei giochi di carte e d’azzardo e spesso utilizzava le sue vincite per mantenersi e per finanziare le sue ricerche.
Ad appena 25 anni, Hume scrisse il suo primo grande lavoro filosofico, il “Trattato sulla natura umana“, che inizialmente non ebbe molto successo. Tuttavia, continuò a scrivere e a sviluppare le sue idee in opere come “Ricerca sull’intelletto umano” (da non confondere con quella di Locke) e “Ricerca sui principi della morale“.
Tutta la conoscenza viene dai sensi
Che c’è scritto in questi libri?
Una delle idee principali di Hume è l’empirismo. Ma cosa significa questa parola difficile? L’empirismo è la teoria secondo cui tutta la conoscenza viene dall’esperienza sensoriale. In altre parole, possiamo sapere qualcosa solo se l’abbiamo visto, sentito, toccato, gustato o annusato. Pensate a quando assaggiate un nuovo cibo. Non sapete se vi piacerà finché non lo provate, giusto? Per Hume, tutta la conoscenza funziona così: dobbiamo fare esperienza delle cose per conoscerle. Niente idee platoniche, per intenderci.
Dubitare della causalità
Hume era anche uno scettico. Questo significa che dubitava della nostra capacità di conoscere la realtà in modo certo. Secondo lui, molte delle nostre convinzioni sono basate su abitudini piuttosto che su prove certe.
Un esempio: normalmente, pensiamo che se una cosa succede prima di un’altra, la prima cosa causa la seconda (causalità, che è una parola di significato diverso da casualità: la prima fa riferimento alla cause, la seconda al caso). Se premo un interruttore e la luce si accende, penso che premere l’interruttore abbia causato l’accensione della luce.
Hume mise in discussione questa idea. Secondo lui, non possiamo osservare direttamente un legame causale tra due eventi. Possiamo solo vedere che una cosa succede dopo l’altra. Per Hume, la nostra idea di causalità è solo un’abitudine della nostra mente. Abbiamo visto così tante volte l’interruttore accendere la luce che ci aspettiamo sempre che succeda.
Pensare in modo critico
Per concludere, possiamo dire che David Hume ci ha insegnato a guardare il mondo con occhi critici, a non dare per scontato ciò che vediamo e a dubitare delle nostre convinzioni più radicate. Anche se può sembrare un po’ complicato, il suo messaggio è chiaro: la nostra mente è potente, ma a volte ci porta a credere in cose che non possiamo davvero dimostrare. Quindi, la prossima volta che vedete accendersi una luce dopo aver premuto un interruttore, ricordatevi di Hume e chiedetevi: è davvero così semplice?
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