La gentilezza è rivoluzionaria
Ogni 13 novembre celebriamo la Giornata Mondiale della Gentilezza, una ricorrenza che porta con sé il valore profondo di un atto rivoluzionario. Ma cos’è, davvero, la gentilezza?
Forse non ce lo chiediamo abbastanza, presi come siamo dalle urgenze quotidiane, ma proprio questa ricorrenza ci invita a una riflessione: può un semplice gesto cortese migliorare davvero il mondo? La risposta è sì, e lo sostengono filosofi, educatori, e persino il World Kindness Movement, un’organizzazione nata nel 1997 per promuovere la gentilezza a livello globale.
Perché essere gentili è importante?
Essere gentili è la scelta consapevole di agire con altruismo, mettendo il benessere degli altri al centro delle nostre azioni, una filosofia di vita che abbraccia compassione, empatia e rispetto per gli altri. I filosofi la definirebbero una ‘qualità morale’. Secondo Aristotele, rappresenta una virtù sociale (anche se lui la chiama ‘benevolenza’), capace di creare legami e armonia nella comunità.
Un’idea ripresa anche dallo psicologo e filosofo Erich Fromm, che nel suo *L’arte di amare* descrive la gentilezza come una componente essenziale dell’amore maturo, quello che sa guardare l’altro con empatia, senza secondi fini. E se pensiamo ai filosofi moderni, come Martha Nussbaum, la gentilezza diventa una “soft skill“, una capacità empatica che dovremmo coltivare in quanto necessaria alla costruzione di una società inclusiva.
Come promuovere la gentilezza tra i giovani?
Ma come fare a promuovere la gentilezza, specialmente tra i più giovani? Ogni anno, la Giornata Mondiale della Gentilezza si anima di attività nelle scuole, nei parchi e nelle biblioteche, creando spazi in cui le famiglie possono partecipare a giochi e laboratori creativi per diffondere messaggi di rispetto e condivisione.
Tra le iniziative più simboliche, troviamo le “panchine viola”, spesso decorate dai bambini stessi, che riportano frasi e parole gentili come “ascolta”, “condividi”, “rispetta”.
La gentilezza come rivoluzione quotidiana
Pensiamo alla filosofia della gentilezza come a una piccola, grande rivoluzione quotidiana. Come sta scritto in uno degli adattamenti delle favole di Esopo, “Nessun atto di gentilezza, per piccolo che sia, è mai sprecato.”
Anche un sorriso, un grazie, un complimento sincero possono cambiare il clima di un’intera giornata, e questo ha un impatto reale sul benessere psicologico sia di chi lo riceve sia di chi lo offre. Essere gentili non richiede gesti grandiosi; spesso, sono le piccole azioni a lasciare un’impronta duratura. Tenere la porta aperta per qualcuno, ascoltare attivamente un amico in difficoltà o offrire aiuto a un vicino sono esempi di come possiamo incorporare la gentilezza nelle nostre routine quotidiane.
Idee pratiche per celebrare la gentilezza
La Giornata della Gentilezza è quindi una splendida occasione per parlare di gentilezza nelle nostre case e scuole, con un approccio pratico: inventare un “decalogo della gentilezza” insieme ai bambini, piantare un “albero delle parole gentili”, o anche semplicemente lanciare la sfida di un sorriso in più ogni giorno. Sono piccoli semi che, una volta piantati, germogliano con forza.
La gentilezza è un dono che non costa nulla ma ha un valore inestimabile. Insegnare e praticare la gentilezza arricchisce le nostre vite, contribuisce a costruire un mondo più bello da abitare. Che questa giornata sia un promemoria per tutti noi di agire con cuore aperto, essere attenti e consapevoli in un modo diverso del mondo che ci circonda.
E chissà, magari proprio oggi è il giorno giusto per iniziare.
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