Parigi è una città che narra tante storie diverse. Quando passeggi per le sue vie, costellate di negozi, o cammini per i grandi viali, i mondi che appaiono davanti ai tuoi occhi sono lontani e diversissimi. Questo diventa ancora più evidente quando i tuoi compagni di viaggio hanno 9 e 10 anni e per loro è tutto una grandiosa scoperta. Quattro giorni di viaggio e tanti desideri da realizzare: a Parigi tutto è possibile, ma se andate con i bambini prendetevi almeno tre giorni di tempo per esplorare la città e passeggiare con loro, senza andare semplicemente dalla Tour Eiffel a Notre Dame. Per noi questa città è un po’ di casa perché il fratello di mio marito abita qui da tanti anni, ma ogni volta è un viaggio nuovo, soprattutto perché crescendo i bambini hanno esigenze di esperienze diverse.
Come organizzarsi con i bambini
Primo passo importante: trovate un alloggio (consigliato Airbnb per non spendere un patrimonio) vicino alle principali stazioni di metro. Parigi è ben collegata e potrete andare ovunque, anche se armatevi di pazienza perché le metro sono affollatissime. Noi infatti abbiamo fatto un piccolo plan de voyage che prevedeva qualche tappa in metro e poi molte camminate, anche perché i quartieri della ville lumiére sono da esplorare passo dopo passo, palazzo dopo palazzo, negozietto dopo negozietto.
Dove mangiare: locali caratteristici ed etnici oppure catena Hippopotamus
Le Marais e Saint Germain des Prés sono da vivere proprio così, scovando angoli nascosti, fermandosi ad osservare la realtà multietnica, ebraica ed araba, che convivono insieme, soprattutto nel Marais, e assaggiando i deliziosi falafel e i dolcetti palestinesi di Chez Marianne o provando l’ebrezza di una moutard de Dijon a Le Philosophe.
I locali meno turistici parigini, assolutamente da provare, sono però piuttosto scomodi, con tavoli piccoli e poca accoglienza, ma armatevi di carte (se le avete dimenticate a casa è pieno di negozi Djeco dove troverete una vasta scelta di piccoli giochi in scatola da viaggio) e di voglia di provare sapori nuovi perché i bambini vi stupiranno.
Se viaggiate invece con bimbi molto piccoli, o poco propensi ai nuovi gusti, in tutta la città si trova la catena Hippopotamus che è studiata appositamente per ospitare i petits gourmand ed offre una buona qualità prezzo.

Jardin de Luxembourg, il parco più grande di Parigi
A Saint Germain Des Prés godetevi le piazzette, gli scorci eleganti, le pasticcerie e i negozi e poi, a pochi passi, troverete le Jardin de Luxembourg, il parco più grande della città dove i parigini amano correre, sorseggiare un caffè o leggere il giornale sulle sue celebri sedie verdi. Lì i bambini possono correre e giocare con le barchette telecomandate del lago. Noi ci siamo goduti anche il lusso di un’ora di libertà lasciandoli nell’area all’aperto, ma sorvegliata, in cui i più piccoli hanno a disposizione tutti i giochi possibili.
Libri, fumetti e crepes al quartiere Latino e Notre Dame
Sempre all’insegna di grandi passeggiate è il quartiere latino, con le sue strade vivaci, gli studenti universitari che fanno la fila per entrare nella grande Bibliotheque Nationale, le fumetterie, che mi sono costate molte soste con Francesco e Lorenzo, ma che valgono assolutamente la pena. Nel Quartier Latin potrete gustare le crepes più buone e delle deliziose fondute: i posti sono decisamente più turistici rispetto al Marais o a Saint Germain, ma sicuramente a portata di bambini.
Da lì Notre Dame, in fase ancora di ristrutturazione dopo il grande incendio del 2019, è uno scorcio sempre accessibile e che incanta anche con le sue impalcature. Prendetevi poi quindici minuti di tempo per fare la coda ed entrare nella libreria Shakespeare and Company, luogo dove gli scrittori del ‘900 si trovavano per nuove ispirazioni, per parlare delle loro idee e come rifugio parigino. I miei figli erano stupiti nel vedere che tra gli scaffali di libri antichi ci fosse proprio un lettino dove dormiva Hemingway, tra la scrittura di un libro e l’altro. Lì Francesco e Lorenzo hanno lasciato dei biglietti con le loro impressioni sulla libreria e mio marito ha suonato il pianoforte, a disposizione dei turisti.

La vista dall’alto e gli artisti di Montmartre
Altro quartiere tutto da vivere è Montmartre. Questa volta abbiamo deciso di salire a piedi, godendoci, con il fiatone, le celebri scalinate che conducono fino a Sacre Coeur e le foto panoramiche tra una sosta e l’altra, ma vale il piccolo costo del biglietto anche un giro in Funiculaire che si prende proprio alla base di Montmartre. Una volta arrivati in alto, dopo un rapido giro di Sacre Coeur e le foto assolutamente di rito con la vista di tutta Parigi alle spalle, addentratevi nel quartiere e godetevi gli artisti che disegnano ad ogni angolo della strada e la Place du Tertre, dove i miei figli sono rimasti incantati dai ritratti e dai paesaggi e dove si respira proprio arte e trasgressione, due cose che i bambini amano.

Due musei imperdibili: Louvre e Museo della Scienza e della Tecnica
Adesso che Francesco e Lorenzo sono diventati più grandi ci siamo concessi anche due musei: il Louvre e il Museo della Scienza e della Tecnica. Per entrambi consiglio la prenotazione prima di partire per evitare code faticose da gestire con i più piccoli.
Il Louvre è stata un’esperienza unica, ma abbiamo scelto con i bambini le aree che più ci interessavano per non rendere la visita troppo lunga (portate con voi acqua e merenda perché i prezzi dei bar all’interno del museo sono da capogiro). Tappe imperdibili: gli Egizi e l’area della pittura italiana dove si trova ovviamente la celebre Gioconda.
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Il Museo della Scienza e della Tecnica può invece rivelarsi un paradiso per i bambini tra giochi di vario tipo: tecnologici, tattili, logici. Importante però è prenotare anche le attività dal sito per non rimanere fuori dalle esperienze più divertenti, spesso già full.
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La Tour Eiffel illuminata dal basso e la Tour de Montparnasse dal 56° piano
La sera prima di partire ovviamente abbiamo dovuto fare la tappa d’obbligo per vedere, dagli Champs Elysees, la Tour Eiffel illuminata. Senza questo momento per i bambini Parigi non sarebbe stata tale. Impossibile salire in alto perché le prenotazioni partono almeno da sei mesi prima.
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Abbiamo allora ripiegato sulla Tour de Montparnasse, scegliendo, senza saperlo, l’alternativa migliore a detta di tutti i parigini e assolutamente certificata da noi. Il costo del biglietto, 19 euro, vale la visita perché dal cinquantaseiesimo piano si gode della miglior vista panoramica della città.
Siamo tornati a casa pieni di esperienze, di arte, sapori, racconti e ogni volta ci lasciamo qualcosa da fare per la prossima volta perché Parigi è davvero un tesoro inesauribile che vale sempre la pena.
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