Hobbes spiegato ai ragazzi
In questo articolo, il quarto di una serie dedicata alla Filosofia per bambini, potete trovare spunti e argomenti su questo fondamentale filosofo inglese dell’età Moderna, da approfondire in classe come a casa. Ecco Hobbes spiegato ai ragazzi:
Hobbes: come evitare la guerra?
Thomas Hobbes. Un nome che non tutti conoscono, ma che ha avuto un impatto gigantesco sulla storia del pensiero politico occidentale. La sua storia inizia in Inghilterra nel 1588, in un periodo di guerre, pestilenze e caos. Nacque prematuro a causa dello shock della madre per l’arrivo dell’Invincibile Armada spagnola. Questo fece dire a Hobbes che sua madre aveva partorito due gemelli: lui e la paura. Abbastanza heavy metal, no?
Parliamo uno di quei filosofi da battaglia che, invece di chiudersi in una torre d’avorio a riflettere sull’universo, si è concentrato su una questione molto concreta: come evitare che gli esseri umani si ammazzino tra di loro.
Ma andiamo con ordine. Hobbes è nato in un’epoca turbolenta, e infatti non ha esattamente una visione rosea della vita che, per dirla con le sua parole è “solitaria, povera, brutta, brutale e breve“… yeeeeh!
Il Leviatano e il Contratto Sociale
Da giovane, ha studiato a Oxford, ma la sua vera passione era la politica, un tema che avrebbe dominato tutta la sua vita e il suo lavoro. Uno dei suoi contributi più importanti? Un libro che si chiama “Leviatano“.
Hobbes credeva che, senza un governo forte, la vita umana sarebbe stata, appunto tremenda. Un po’ pessimista, vero? Gli esseri umani, secondo lui, sono naturalmente egoisti e competitivi. Se lasciati a se stessi, senza regole o autorità, si sbranerebbero a vicenda per sopravvivere. Quindi, per evitare questo disastro, Hobbes suggeriva che fosse necessario un “contratto sociale”. Si, anche Hobbes è uno della cricca dei ‘contrattualisti’ (come Rousseau e come Locke).
Digressione! Che cos’è questo contratto sociale? È un accordo tra gli individui di una società per creare un governo che possa mantenerli in riga. In pratica, Hobbes diceva: “Ok, ragazzi, facciamo un patto. Noi rinunciamo a un po’ della nostra libertà personale, e in cambio otteniamo sicurezza e ordine”. E chi dovrebbe far rispettare questo patto? Un sovrano, o un’autorità centrale potentissima, che Hobbes chiamava Leviatano, come quel famoso mostro biblico. Ma tranquilli, Hobbes non era un fan delle creature marine: il suo Leviatano era una metafora per uno Stato forte e autoritario, che potesse mantenere la pace e proteggere i cittadini dalle loro stesse tendenze distruttive.
Hobbes credeva che solo un’autorità così potente potesse impedire alla società di scivolare nel caos. La sua idea era semplice: meglio vivere sotto un governo forte, anche se autoritario, piuttosto che in una condizione di guerra perenne. Meglio una dittatura che l’anarchia, insomma. E se questo vi sembra un po’ estremo, ricordate che Hobbes viveva in un’epoca in cui le guerre civili erano all’ordine del giorno, e la paura del caos era reale.
La scienza della politica
Il pensiero di Hobbes, però, non è tutto “morte e distruzione”. In effetti, la sua teoria del contratto sociale ha gettato le basi per la moderna teoria politica. Anche se oggi non siamo tutti d’accordo con la sua visione pessimistica della natura umana, le sue idee hanno stimolato dibattiti su come deve essere organizzata una società giusta e funzionante. Per Hobbes, il contratto sociale non era solo un modo per evitare la guerra civile, ma anche per garantire che le persone potessero vivere insieme in pace, senza dover costantemente guardarsi le spalle.
C’è anche un altro lato interessante di Hobbes: era un grande sostenitore della scienza e della razionalità. Credeva che il mondo naturale fosse governato da leggi, e che la stessa cosa valesse per la società umana. Per lui, la politica non era una questione di emozioni o opinioni, ma di logica e ragione. Vedeva il governo come una macchina, un sistema di ingranaggi che doveva funzionare in modo efficiente per mantenere l’ordine e la stabilità.
Ordine vs Libertà
Quindi, che cosa ci insegna Hobbes? Che la sicurezza è fondamentale per una società pacifica, e che a volte dobbiamo sacrificare un po’ della nostra libertà per garantirla. Anche se la sua visione può sembrare un po’ deprimente, è un promemoria del fatto che la libertà senza ordine può portare al caos. E questo, secondo Hobbes, era un rischio che non valeva la pena correre.
L’eredità di Hobbes
In conclusione, Thomas Hobbes è stato uno dei pensatori più importanti della filosofia politica, un uomo che ha affrontato le paure e le sfide del suo tempo con una mente acuta e una visione chiara di ciò che serviva per mantenere la pace in un mondo turbolento. Anche se la sua idea di un governo autoritario può sembrare troppo severa oggi, le sue riflessioni sulla natura umana e sull’importanza dell’ordine continuano a influenzare il modo in cui pensiamo alla politica e alla società. E, nel bene e nel male, il suo Leviatano rimane un simbolo potente della necessità di bilanciare la libertà con l’autorità per evitare che il mondo scivoli nel caos.
Questo era Thomas Hobbes spiegato ai ragazzi. Leggi anche:
0 commenti