Intervista all’autore della saga di Paperon de’ Paperoni: Don Rosa, grande fumettista e illustratore Disney
Avete mai incontrato Paperon de’ Paperoni (Scrooge McDuck)? E suo nipote Paperino (Donald Duck)? E i nipotini Qui, Quo e Qua (Huey, Dewey e Louie)? Penso di no, e io neppure. Lui invece sì: li ha incontrati e li conosce bene. Anzi, possiamo affermare senza dubbi che è proprio lui a dare la vita ai Paperi con le sue matite colorate. Lui è Don Rosa, pseudonimo di Keno Don Hugo Rosa. Don, americano di origine italiane (come rivela il cognome) è l’ultimo grande maestro disegnatore dei personaggi Disney.

Don Rosa: l’autore Disney a Rapalloonia, rassegna di fumetto a lui dedicata
Don Rosa era amico di Carl Barks, il mitico inventore di Zio Paperone, ed è stato proprio Barks a riconoscere Don come suo erede. Questo mito vivente del fumetto nei giorni scorsi è venuto in Italia: per la precisione a Rapallo, vicino a Genova, dove è stato l’ospite d’onore di Rapalloonia, una rassegna di fumetto a lui dedicata. Rapalloonia è organizzata dall’associazione che porta lo stesso nome, a dirigerla è il presidente Daniele Busnelli. A Rapallo Don Rosa in due giorni ha firmato più di mille albi illustrati appartenenti ai suoi ammiratori. Poi è andato a visitare la città dei suoi avi: Maniago, in Friuli.

Più che un mestiere, quello per i paperi sembra un amore
E’ così. Mia sorella maggiore era un’accumulatrice seriale di fumetti già dalla fine degli anni 40 del 900, prima che io nascessi. Aveva soprattutto quelli Disney, storie realizzate da Carl Barks. Io non sapevo ancora leggere, li sfogliavo per vedere le figure, ma già all’epoca ero affascinato dalla bellezza di quei disegni, dalla magia che trasmettevano. Ho imparato a leggere precocemente, proprio per capire quelle parole scritte. Per anni ho creduto che quelle immagini disegnate si riferissero a persone realmente esistenti, come me o i miei genitori.
Strano
Fino a un certo punto. Si sa che i bambini osservano il mondo con un punto di vista diverso da quello degli adulti. Mia sorella leggeva molti fumetti, non solo quelli Disney. C’era Bugs Bunny, che si comportava da coniglio; c’era Daffy Duck, che volava. Invece i paperi abitavano in una casa, guidavano l’auto, mangiavano seduti a tavola: per me erano persone reali. Poi, crescendo, ho scoperto che erano personaggi di fantasia, che quelli Disney erano i fumetti più venduti nel mondo, e che Carl Barks era un mito per molte altre persone, e non solo per me.
Lei ha realizzato molte storie, ma quella che le ha dato la fama mondiale è stata la Saga di Paperon de’ Paperoni. Nessuno aveva mai ricostruito l’intera vita di Paperone, né aveva disegnato il suo albero genealogico.
Un giorno, e stiamo parlando di oltre 35 anni fa, la casa editrice Egmont di Copenhagen mi ha commissionato questo lavoro: realizzare un libro sulla vita di Scrooge McDuck. La fase di studio e di preparazione della sceneggiatura è stata abbastanza semplice: come tanti altri fan dei paperi, sapevo molte cose della vita di Paperone, apparse qua e là in decenni di storie pubblicate. Ho unito quelle informazioni sparse, le ho collegate alla storia reale. Ho fatto un elenco di 12 capitoli, in cui ho descritto la vita di Zio Paperone da quando era un bambino. Ho mandato la bozza della sceneggiatura a tutti i principali fan dei paperi che conoscevo.

Tutti in America, supponiamo
No, il contrario. Per un motivo che non so spiegare, gli appassionati dei Paperi sono soprattutto in Europa: in particolare in Italia e nei Paesi Nordici. Gli italiani sono tra i produttori più attivi del mondo Disney. Quindi le persone che ho interpellato erano quasi tutte in Italia e in Danimarca. Ho chiesto consigli a tutti. Anche a Carl Barks stesso, ovviamente. Sapevo che era rischioso mettere le mani in personaggi così amati: ma per fortuna tutti quanti mi hanno detto che stavo facendo un buon lavoro e mi hanno aiutato.
Una biografia reale di personaggi immaginari?
Proprio così. Molti particolari della vita di Paperon de’ Paperoni erano già apparsi in varie storie, pubblicate nei decenni, ma tanti altri dettagli ho dovuto inventarli di sana pianta: eppure moltissime persone pensano che si tratti di cose vere. Gli ho fatto incontrare personaggi realmente esistiti: Theodore Roosvelt, il capo indiano Geronimo… Ho ribadito che Scrooge McDuck è zio di Donald Duck da parte di madre e non di padre, come erroneamente si crede. Infatti sua sorella Ortensia de’ Paperoni (Hortense McDuck) e suo marito Quackmore Duck, sono i genitori di Donald Duck.
Gli editori l’hanno lasciata improvvisare?
A dire il vero, no. Mi hanno fatto un elenco lunghissimo di raccomandazioni e divieti. Non fare questo, non dire quello. Ma io disegno i fumetti soprattutto per divertire me stesso. Ben presto si sono resi conto che non avrei seguito le loro indicazioni, e mi hanno lasciato fare di testa mia. E i lettori mi hanno dato ragione.
Don Rosa, erede predestinato di un mito come Carl Barks
Mica vero. Non credo che vi rendiate conto. Sono cresciuto sapendo che il mio futuro era segnato. Avrei dovuto prendere le redini dell’azienda di famiglia, che vende marmi e piastrelle: aperta da mio padre, che era emigrato negli USA nel 1899. Anche se amavo i fumetti, il mio posto era quello.
E poi?
Come spesso accade, c’è stata una concatenazione di eventi. Ho iniziato a pensare di poter diventare un fumettista, e poi nel giro di 5 anni lo sono diventato. Praticamente ci sono inciampato dentro. Se ci penso, mi sembra ancora adesso una cosa incredibile. Non solo disegnavo le storie di Zio Paperone, ma sono anche diventato famoso in tutto il mondo. Giro l’Europa come in questi giorni, mi chiamano per richiedere la mia presenza. Mi sembra una cosa surreale: io ero quello che doveva vendere piastrelle!
Vita da star
Mia moglie mi vede tranquillo e rilassato alla TV, e mi chiede come faccio. Non lo so, io vivo e inseguo un sogno che per fortuna per me si è realizzato. La cosa più importante per me è restituire agli altri la felicità che mi ha dato il mio lavoro. Qui a Rapallo ho incontrato forse 2000 persone che amano il mio lavoro e i miei personaggi. Con tutti ho scambiato qualche parola, a tutti ho fatto una dedica. Anche 14 ore seduto, senza pause. All’inizio sono stanco. Poi, man mano che passa il tempo e vedo i sorrisi della gente, sto sempre meglio, mi sento più in forze. Sento l’energia che aumenta, la prendo dai miei fan. Anzi, dai fan di Scrooge McDuck.
Il catalogo della mostra, con le opere di Don Rosa, si può acquistare scrivendo alla mail: asscultrapalloonia@gmail.com
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