Questo viaggio lungo un weekend in Inghilterra con i bambini è nato quasi per caso dopo aver scovato un vecchio libro nella libreria della nonna, Le bianche scogliere di Dover. Dopo aver visto un po’ di foto su internet Edoardo ha esclamato: “Sarebbe bello andarci!”. Per me, viaggiatrice incallita, non c’è frase più stimolante e più mi documentavo, più il nostro itinerario si arricchiva di posti che non potevo proprio farmi sfuggire. Ne è venuto fuori un viaggio dell’anima nel quale le nostre energie hanno risuonato all’unisono con le onde del mare caricandoci di una nuova forza in vista degli impegni autunnali.
Prima meta: Whitstable, autentico villaggio di pescatori
Arrivati all’aeroporto di Londra abbiamo noleggiato un’auto e subito ci siamo diretti verso la nostra prima meta: un cittadina di pescatori sconosciuta ai più, ma davvero affascinante: Whitstable.
Whitstable è una cittadina balneare, ma che è rimasta nell’anima un paese di pescatori. Una delle cose belle di Whitstable è che ha tutta l’aria di un villaggio autentico, fatto di ostriche e pescherecci, di barche a vela e di aragosta grigliata sulla spiaggia.
Non è un villaggio creato ad uso e consumo dei turisti, ma un posto molto vero, con le cabine balneari con la vernice un po’ scrostata e le attrezzature per la pesca delle aragoste abbandonate lungo il molo. La spiaggia è una lunga striscia di piccoli ciottoli, circondata dal verde dei prati: vale la pena percorrerla tutta fino in fondo, in direzione del Whitstable Harbour, fermandosi a guardare il mare e a respirare l’aria salata. Ancora un po’ di vacanza sul finire dell’estate.
L’Harbour è il punto in cui si concentrano un po’ tutte le attività. Lungo l’Harbour sono attraccati diversi pescherecci, e da tutte le parti ci sono piccoli banchi per la vendita delle ostriche. E sono proprio le ostriche il cuore pulsante di Whitstable.
Tutti i ristoranti le servono, così come l’aragosta, ma noi abbiamo preferito cenare alla Compagnia dei pescatori, una specie di associazione di pescatori che organizza visite guidate per spiegare la coltivazione di questo delizioso regalo del mare. Poi invita gli ospiti a cena in una stanza sopra una grande botola da cui vedere le ostriche nel loro ambiente. Mamma e papà hanno adorato i mille modi in cui vengono proposte, mentre per Edo e Ludo è stato il battesimo dell’ostrica cruda e non penso sarà un esperimento che vorranno ripetere a breve.
Abbiamo dormito in una fantastica casetta sulla spiaggia con la parete del sottotetto di vetro dalla quale abbiamo potuto ammirare le meraviglie del mare notturno. Io e mio marito ci siamo ripromessi di tornare da soli in inverno: deve essere un’esperienza fantastica.
Dover: il castello più grande d’Inghilterra e la meravigliosa scogliera di gesso
Prossima tappa Dover iniziando con la visita al castello, il più grande d’Inghilterra, (ma non il meglio conservato). Già arrivando lo si vede dominare la vallata. Ma l’attrazione principale è sicuramente l’enorme scogliera di gesso che corre per 120 km e che se potessimo giocare a puzzle si incastrerebbe perfettamente con le scogliere di fronte al di là della Manica e con la cittadina di Calais in Francia.
Decidiamo di assaporarle proprio per bene percorrendo un bellissimo sentiero, a tratti a strapiombo sul mare, ma mai pericoloso e fattibile con i bambini.
Parcheggiamo l’auto nel parcheggio del centro visitatori e iniziamo la nostra passeggiata che inizialmente ci fa vedere il canale della Manica e il porto di Dover con il suo via vai di traghetti che vengono dalla Francia, ma poco dopo ci si trova immersi in un paesaggio selvaggio e dopo il primo chilometro dove la maggior parte dei visitatori fa dietrofront ci troviamo quasi da soli in un silenzio irreale spezzato solo dal rumore delle onde e dal verso dei gabbiani. Un’oretta di passeggiata ci porta alla nostra meta: il faro di North Foreland trasformato in una piacevole sala da tè dove è possibile mangiare degli ottimi dolci.
La mattina seguente facciamo una rilassante uscita in barca che ci permette di vedere le scogliere da un’altra prospettiva e l’impatto emotivo è davvero molto forte. Lasciamo Dover e il Kent per dirigerci verso il Sussex ed un altro punto di osservazione della scogliera: le “Seven Sisters”, una serie di sette colli situati all’interno di una lunga scogliera ondulata di gesso bianco brillante che si affaccia sul canale della Manica.
Il loro nome nasce da una leggenda secondo la quale su queste formazioni calcaree vivevano sette sorelle, ognuna delle quali aveva una casa tra questi colli che, messi insieme, compongono il c.d. Seven Sisters Country Park, situato all’interno del più ampio South Down National Park. La grossa differenza con Dover è che qui il litorale è lunghissimo e molto utilizzato dai bagnanti con una spiaggia di ciottoli così fini da sembrare sabbia. Anche qui avendo voglia di camminare ci sono sentieri da trekking che si inerpicano, ma noi visto anche la rara giornata soleggiata, abbiamo preferito rimanere al mare a goderci l’aria e il paesaggio scrutando di tanto in tanto alle nostre spalle questi immensi guardiani bianchi.
Il castello di Leeds, tante attività divertenti per i bambini
La nostra mini vacanza è finita, ma prima di tornare a casa dedichiamo la giornata alla visita di uno dei più visitati e attivi castelli inglesi: il castello di Leeds, che si trova giusto sulla strada del ritorno verso l’aeroporto.
Leeds Castle è un bellissimo castello inglese, in stile medioevale e rinascimentale, appoggiato su due isolotti di un piccolo lago ed è quanto di più romantico possa capitare di vedere. Imperdibili i giardini ed il labirinto di siepi che ha fatto tanto divertire il piccolo Edoardo, amante dei labirinti.
Il castello ha un ricco programma di attività per i bambini: dallo show con le aquile al parco avventura, da un suggestivo giro del lago a bordo di un battello alla ricostruzione storica di una giostra medievale con tanto di cavalli e cavalieri.
Per altri spunti di viaggio, leggi anche Cotswolds: vacanza in Inghilterra con bambini e ragazzi
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