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S’io fossi insegnante

da Libri per bambini

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La scuola è iniziata e questa cosa ci riguarda tutti, nessuno escluso. Da parte mia mi riguarda come padre di un bambino che frequenta la terza elementare (scusate, sono affezionato alla vecchia denominazione), mi riguarda come studioso di letteratura per bambini e ragazzi che vorrebbe tanto vedere in tutte le classi i buoni libri della nostra bella editoria specializzata, mi riguarda, infine, perché avrei dovuto fare l’insegnante, se avessi continuato con la laurea in pedagogia dopo essermi laureato a Capodistria, in Slovenia, nel 2016. Proprio così, sarei potuto diventare un insegnante e in questi giorni avrei accolto bambini e bambine in un nuovo viaggio all’insegna di una delle avventure più belle, quella di crescere imparando. Nel ricordo e un po’ nel rammarico di quell’occasione perduta, smarrita ma trasformatasi in quello che sono oggi, uno studioso di letteratura giovanile, ho provato a giocare al “facciamo finta che”, perché le storie, la poesia, l’infanzia una cosa mi hanno insegnato soprattutto, che niente è impossibile e che non bisogna smettere di immaginare e sognare, anche ad occhi aperti. Ecco com’è andata, ecco il mio fare finta di essere un insegnante.

a rifare il mondo libro copertina

Andiamo a rifare il mondo. / Serviranno / le parole brave / le parole forti / le parole verdi; / servirà il silenzio / delle foreste, il pensiero / di tutte le teste. / Serviranno giorni / serviranno mani / serviranno la rabbia / di oggi, e la pace / di domani. / Andiamo a rifare il mondo, / rifacciamolo tutto daccapo. / Ri-creiamo / il creato. / Serviranno le storie, le canzoni / serviranno le zappe, i picconi / le parole di legno / le parole di terra / le parole alte / le parole buone / le parole sciocche e quelle di sogno; / serviranno le notti di buio e di luna / servirà lo spavento / la meraviglia / le parole sagge, una per una, / quelle di sonno, quelle di veglia. / Andiamo a rifare il mondo, / rifacciamolo bene, che sia / intero / senza confine. / Fino alla prossima onda, / fino alla fine.

(“A rifare il mondo” di Ilaria Rigoli, illustrazioni di Ilaria Faccioli, Bompiani 2022)

S’IO FOSSI INSEGNANTE leggerei questa poesia come una preghiera, ogni lunedì mattina, prima di cominciare nella fretta e nella furia di una scuola che ancora ha paura della lentezza, della riflessione, della poesia. La leggerei in ogni classe, di ogni grado, di ogni scuola d’Italia, la leggerei piano piano, guardando ogni volto dei miei bambini o ragazzi. Alla fine non aggiungerei nulla, nessuna verifica di comprensione, nessuna attività connessa. Un dono, gratuito, un invito alla rivoluzione più urgente che c’è, quella di rifare il mondo con la bellezza della parola poetica.

senti senti che scuola copertina libro

Maestra insegnami / a guardare il cielo. / Maestra insegnami / a dipingere. / Maestra parlami delle stelle, dei pianeti / del mare e della luna… / Maestra parla di me / e di come / potrei essere felice. (Marco Dua)

È il primo giorno di scuola. / Mi vesto, / faccio colazione, / fingo di essere tranquillo, / ma l’ansia mi lancia il suo sasso. / La mamma prende le chiavi / E il sasso mi schiaccia lo stomaco. / Lento come una lumaca / premo il pulsante dell’ascensore / e arrivo al box, tutto buio e bagnato / come un cimitero abbandonato. / In macchina / chiedo alla mamma, / tremante come una cutrettola, / come sarà il primo giorno. / Lei, per forza, / risponde che sarà bello. / Ma io penso che sarà / come un pugno sulla testa. / Davanti al cancello / Il sasso si sgretola in pianti. / Ma poi la maestra legge una storia / che parla di una foglia / che resiste a tutto / e andare a scuola / non è più così brutto. (Alessandro Feliciano)

(“Senti senti che scuola! Vita fra i banchi nelle rime” di Vivian Lamarque, Gabriele Clima, Roberto Piumini, Guido Quarzo… e di altri 254 poeti bambini” a cura di Paola Brodoloni, illustrazioni di Desideria Guicciardini, Mondadori 2014)

ma dove sono le parole copertina libro

L’amore alcune volte / dice boh! (Oreste, dieci anni, italiano)

L’amicizia / la senti / quando dai / la mano (Maryna, nove anni, ucraina)

Quello che conta è la famiglia di tutto. / Quello che conta è nel cielo nel nulla. / Quello che conta è in noi / non c’è un diverso in quello che conta. / Quello che conta nello sconfinato / quello che conta se scelto bene è luce. / Quello che conta è la tela della vita. (Matteo, dieci anni, italiano)

(“Ma dove sono le parole? Le poesie scritte dai bambini delle periferie di Milano nei seminari di una maestra speciale”, a cura di Chandra Livia Candiani con Andrea Cirolla, Effigie edizioni 2015)

S’IO FOSSI INSEGNANTE una cosa farei prima di tutto e sempre, proverei a conoscere meglio e in profondità i miei alunni. Mi sforzerei di mettere loro in primo piano e prima di impartirgli la lezione, di riempirli di contenuti o stressarli con compiti e voti (proverei a non farlo, si capisce, ma è veramente possibile rimanere sempre puri e appassionati nel sistema scolastico attuale?), gli chiederei semplicemente: “COME STATE? COSA DESIDERATE OGGI?”. E quale modo più potente e gentile dello scrivere poesia per dare voce ai loro sentimenti, ai loro sogni, alle loro paure e gioie? La poesia scritta, però, non arriva subito, bisogna abitarla fin da piccoli, bisogna aver ascoltato tanti versi e tante rime prima di credere di poterla FARE. La poesia bisogna saperla incontrare…

Ecco alcuni consigli per facilitare l’incontro, tratti da “Lo spazio tra i fili d’erba”, di María José Ferrada, illustrazioni di Andrés López, RAUM Italic 2022.

lo spazio tra i fili d'erba copertina libro

Guarda un’arancia. / Guardala sette volte. / Guardala con il naso. / Guardala con le mani.

Soffia bolle di sapone dalla finestra. / Lascia che appaiano per poi scomparire. / Scopri il loro segreto. / E mantienilo.

Fai un dizionario. / Includi solo parole trasparenti.

Metti una parola in un vaso. / Guardala crescere.

Scrivi una poesia classica. / Una poesia che rima / con il plop plop della pioggia.

Rifare il mondo, ascoltare, leggere e scrivere e incontrare poesie come atto quotidiano per una scuola diversa, una scuola che forse potremmo definire come la bella filastrocca di Massimiliano Maiucchi:

OIRARTNOCNI ‘LLA ALOUCS AL

Nella scuola all’incontrario la MAESTRA ha il diario / ed ha pure la cartella, il quaderno e la PAGELLA / dove i voti, fatto raro, ce li mette lo SCOLARO. // Se per caso fa la lagna lei va DIETRO ALLA LAVAGNA, / mentre intanto i ragazzini fanno GUERRA A CANCELLINI. // Per calmare il gran macello la lezione fa il BIDELLO, / fa lezione giù in CORTILE con gli alunni su due file; / per giocare a nascondino, guardie e ladri e l’assassino / ed infine ACCHIAPPARELLA finché suona la campanella. // Affacciata alla finestra ha capito la maestra, / per studiare ed imparare c’è bisogno di GIOCARE. (“Èvviva la scuola!” scritto da Massimiliano Maiucchi e illustrato da Massimiliano Di Lauro, Edizioni Corsare 2021)

evviva la scuola libro per bambini

Evviva la scuola all’incontrario! È viva una scuola dove giocare, molto seriamente, a fare finta di essere l’altro da me.

Giocare col giocattolo poetico di rodariana memoria non significa solo leggere e scrivere, ci sarebbe il rischio di stare sempre seduti, non sia mai! No, il corpo serve per fare poesia, non solo la voce ma i nostri gesti, lo stomaco, le gambe, le mani, il cuore… E allora sentiamolo questo nostro corpo che negli ultimi anni è rimasto fermo, sdraiato, seduto troppo a lungo. Muoviamolo e perché no, parliamone in classe, studiamolo con i termini esatti, senza tabù, prendiamolo un po’ in giro, ridiamogli l’importanza che merita nella nostra vita quotidiana.

piero guglielmino con figlio e libro sulla scuola

“Si deve pensare con tutto il corpo”. Questa citazione di Stéphane Mallarmé è tratta da un libro straordinario che descriverò solo con l’elenco di quello che contiene: 801 voci / 76 tavole originali in quadricomia / 16 acqueforti nei titoli dei capitoli / 376 illustrazioni inedite / 73 incisioni antiche di anatomia / 234 citazioni di cui 22 originali / Decorazioni tipografiche a iosa & ironia in proporzione variabile (cit. dal libro). Si tratta del “Dizionario folle del corpo” di Katy Couprie, traduzione a cura di Ilaria Piperno, pubblicato da Fatatrac nel 2019. C’è tutto qui dentro, c’è la vita che pulsa nelle vene, la gioia di avere in dono un corpo che ci rendi unici, c’è la scienza e c’è il mistero che insieme raccontano e spiegano il miracolo di essere umani. Non abbiate paura, care insegnanti, non abbiate timore di scandalizzare i bambini, loro non si scandalizzeranno ma strabuzzeranno gli occhi e faranno mille domande. Ritornate a insegnare col corpo e nel corpo imparate voi stesse, insieme e grazie ai corpi in divenire dei vostri bambini e delle vostre bambine, a leggere il mondo e tutto l’immaginario in carne e ossa che ci portiamo dietro da secoli.

piero guglielmino con figlio libri

“La maestra ha una parte davanti, che è quella che si vede di solito, e una parte dietro, che si vede quando si gira. Sopra la maestra c’è il soffitto della classe, o il cielo quando è all’aperto. Sotto la maestra c’è il pavimento, o la ghiaia, o la strada. Intorno alla maestra ci sono i bambini, a volte in fila, a volte in cerchio, in piedi o seduti”

“Le maestre possono avere colori molto diversi. Possono essere scure, chiare, ricce, lisce, a pallini, a fiori, a spirali, a scacchi e in varie fantasie. Sulla maestra a righe si scrive. Sulla maestra a quadretti si fanno le operazioni. Possono avere molti o pochi vestiti. Sotto al vestito la maestra è tutta nuda”

(“Come funziona la maestra”, scritto da Susanna Mattiangeli e illustrato da Chiara Carrer, Il Castoro 2013)

Proprio così, le maestre sotto ai vestiti sono tutte nude! Ce lo raccontano Susanna Mattiangeli e Chiara Carrer nel loro magnifico albo illustrato che spero ogni bambino possa incontrare a scuola, per far scendere dalla cattedra la propria maestra e smontarla, indagarla, conoscerla in fin dei conti.

Imparate a prendervi un po’ in giro, care maestre e cari maestri, fatevi conoscere in tutto quello che vi rende unici e diversi dai vostri colleghi, con brio e scanzonatezza. Vedrete che poi il lavoro sarà più facile, perché i vostri alunni vi vorranno un po’ più bene.

Un altro divertente albo illustrato racconta la diversità degli insegnanti e nel suo diventare una storia d’amore impossibile tra colleghi farà tanto ridere i bambini. L’ha scritto Fabrizio Silei, l’ha illustrato Antongionata Ferrari, l’ha pubblicato nel 2021 Il Castoro. Si chiama “Il maestro Grumo e il maestro Tino”.

Grumo e Tino vivono all’ultimo piano del condominio di Via dei Platani.

“L’appartamento di Grumo è sempre in disordine e polveroso. L’appartamento di Tino è perfettamente ordinato. Lindo e splendente […] Grumo ha la barba lunga e una grande massa di capelli ricci in cui si perdono matite, croste di parmigiano e qualche volta perfino nidi d’uccello. Tino si fa la barba tutti i giorni e ha un solo capello, che cosparge di gel ogni mattina. A volte lo pettina di lato, a volte all’indietro, aiutandosi con una squadra”

“Quando Grumo parla d’arte si entusiasma e distribuisce pennelli e colori. Quando Tino spiega l’arte, anche i quadri più strani diventano belli. Quando Grumo parla di poesia non parla, ma fa ascoltare il silenzio. Quando Tino parla di poesia recita i versi a memoria e li fa imparare anche ai bambini”

“Nella classe di Grumo ci sono piccoli Tino e nella classe di Tino ci sono piccoli Grumo. A volte per Grumo è difficile capire i piccoli Tino. A volte per Tino è difficile capire i piccoli Grumo”

Due maestri che più diversi non potrebbero esserci ma entrambi, a loro modo, bravi e gentili con i loro alunni nonostante appartengano a universi sconosciuti (ma è sempre così, no?).

Un giorno arriva la maestra Biancaluna, simpatica e carina, con una grande foresta di capelli ricci ma con la camicia sempre stirata. A volte dimentica il registro ma non sbaglia mai le divisioni.

“Quando spiega arte racconta la storia dei grandi pittori e poi fa disegni meravigliosi insieme ai bambini. / Quando parla di poesia legge ad alta voce e fa venire i brividi, e poi sceglie con i bambini i versi più belli da imparare a memoria. / A matematica parla di stelle, conchiglie e farfalle, ma anche di trucchi, regole e tabelline. / La maestra Biancaluna adora i suoi piccoli Tino e anche i suoi piccoli Grumo”

Biancaluna è un riuscito mix dei pregi di Grumo e Tino, un raro esemplare di maestra che fa tesoro della diversità e della varietà di modi per insegnare, obiettivo a cui tutti dovrebbero giungere. Ma Biancaluna arriva e porta l’amore nella vita di Grumo e Tino, e l’amore scompiglia tutto e capovolge la loro esistenza. Grumo e Tino si innamorano, provano a rivoluzionare i loro stili di vita e di insegnamento pur di conquistarla ma dovranno fare i conti con la cruda verità…

“Perché Biancaluna ha un segreto.

Esce già con il bidello Pasquale… che ha la moto!”

Poveri maestri! Però come ci insegna il proverbio, “quando si chiude una porta si apre un portone”. Grumo e Tino hanno perso l’amore ma hanno guadagnato una visione prima sconosciuta di come essere maestri.

Concludo questo mio gioco a fare finta di essere un insegnante con tre articoli di una Costituzione che ancora non esiste ma che potrebbe esistere, tratti dal bellissimo “La Costituzione degli alberi” di Valeria Cigliola e Elisabetta Morosini, illustrazioni di Irene Penazzi, Sinnos 2022.

la costituzione degli alberi copertina

Art. 1 L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul rispetto delle piante, in mancanza delle quali la vita sul pianeta scomparirebbe

Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili di tutti gli organismi viventi

Art. 3 Tutti gli organismi viventi hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sorta

A immaginarli è Sow, uno dei quattro protagonisti di questo racconto ecologico ispirato ai padri e alle madri costituenti, capovolgendone in senso ambientalista le grandi conquiste. Un secolare, bellissimo albero di  roverella è minacciato di abbattimento dal Comune ma i giovanissimi Sow, Anna, Luisa e Jeanne non ci stanno e cominciano un viaggio dentro la nostra Carta costituzionale. Scopriranno che la tutela dell’ambiente è tra i suoi principi fondamentali anche se la politica che li circonda sembrerebbe andare su tutt’altra strada. Un bella invenzione narrativa questa di Cigliola e Morosini, impreziosita dal magnifico poster col maestoso albero circondato dai suoi “partigiani”, illustrato da Irene Penazzi (da mettere in ogni classe!).

La scuola è iniziata e questa cosa ci riguarda tutti, nessuno escluso, natura inclusa! Buona scuola cari e care insegnanti, genitori, bambini e bambine e tutti gli altri…

 

CONTENUTI EXTRA (non solo a scuola!)

libri di filastrocche per bambini per insegnanti

1) C’è sempre il tempo per leggere una piccola filastrocca al giorno.

Per i bambini più piccoli ecco un filastroccario straordinario da cui attingere: “Filastrocche per un anno. Una al giorno”, scritto da Silvia Roncaglia e illustrato da Gek Tessaro, Lapis Edizioni 2021.

2) Riempiamo di poesia le giornate dei nostri bambini, non solo in classe ma anche a casa, anche a piccolissime dosi, anche e soprattutto giocando a fare i poeti.

Come fare? Provate a regalarvi “Un anno di poesia” di Bernard Friot, tradotto ed adattato da Chiara Carminati, illustrato da Hervé Tullet, pubblicato da Lapis Edizioni nel 2019. Per abitare il linguaggio poetico qui troverete tutto quello che vi occorre.

3) Oltre la poesia e gli albi illustrati leggete fiabe, sì, ancora e ancora fiabe.

Se siete stufi della tradizione classica, spero di no, se le avete lette centinaia di volte, se volete dei testi molto brevi che si leggono in un po’ di minuti (ma leggete piano piano, mi raccomando!), se volete, infine, una gemma preziosa sulle vostre cattedre e accanto ai letti dei vostri bambini correte in libreria o in biblioteca e prendete “Sogni del fiume”, scritto da Chandra Candiani e illustrato da Rossana Bossù (Einaudi 2022). Vi troverete 15 piccole grandi fiabe originali che saranno un balsamo per i vostri cuori, di tutti, bambini, ragazzi, adulti.

4) Sul comodino di ogni educatore ed educatrice.

Einaudi Ragazzi:
“Voi siete il fuoco. Storia e storie della scuola. Storia e storie della scuola” di Vanessa Roghi
“Scherzare col fuoco. Nella scuola e nell’educazione senza scottarsi” di Antonio Ferrara e Filippo Mittino
“Lettere a una maestra. Sull’insegnamento (non solo) dell’italiano” di Simone Fornara

Leggi anche l’articolo Leggiamo la guerra. Facciamo la PACE

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Piero Guglielmino

Piero Guglielmino

Esperto di letteratura per l'infanzia, conduttore di Dorothy e Alice e curatore del progetto di educazione alla lettura in famiglia Babbo raccontami.

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