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Leggiamo poesie ai bambini in ogni stagione

da Libri per bambini

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Cari genitori, cari bambini e care bambine, mentre scrivo la primavera è alle porte, o meglio dovrei dire alla finestra che sta di fronte a me adesso. Domani è il 21 marzo, data con cui comincia ufficialmente la stagione che amo di più, quella che porta via il freddo e nel giro di pochi giorni fa esplodere i colori della natura e con essi tutti i nostri sensi. Sapevate che il 21 marzo è anche la Giornata mondiale della Poesia? Proprio così, che bella coincidenza… Ma è veramente un caso oppure primavera e poesia stanno proprio bene insieme? Nessun caso fortuito, questa Giornata è stata istituita dall’Unesco nel 1999 proprio per legare la stagione della fioritura con la lingua più creativa che abbiamo, quella poetica.

Attenzione! Primavera e poesia non vogliono evocare in noi solo immagini di fiorellini sbocciati e parole sdolcinate, rondini che svolazzano in cielo e paroline piene di allegria. In questo articolo ti parlerò di poesia, citando tanti versi che amo, cercando di condividere con te l’enorme ricchezza che il linguaggio poetico può donarci, un linguaggio che non è fatto solo di luce ma di ombre e chiaroscuri, non solo di allegria ma anche di tristezza, insomma una lingua che canta e racconta la vita in tutti i suoi aspetti. Vediamone alcuni insieme!

Partiamo proprio dai versi di Chiara Carminati che ci racconta una primavera ben diversa dalla solita cartolina tutta colorata che di solito ci viene proposta… a scuola, in tv, nelle pubblicità, nelle canzoni?

21 marzo: Primavera e Poesia

“Chi fa primavera?”

Macché rondini, macché fiori / macché insetti multicolori! / Macché sole, macché caldo / macché prati verde smeraldo! / Vuoi sapere quand’è primavera? / Alza gli occhi al calar della sera… / e se vedi nel cielo già scuro / svolazzare un nero mantello / puoi star certo che è un segno sicuro: / primavera la fa un pipistrello!

(“Poesie per aria” di Chiara Carminati con illustrazioni di Clementina Mingozzi, Topipittori 2008)

Ecco cosa fa la poesia, ci fa vedere e sentire la realtà in un modo completamente diverso dal solito. Leggere, ascoltare, fare poesia significa indossare occhiali speciali per guardare tutto ciò che è nascosto, alla ricerca del segreto delle cose.

Cos’è quindi la poesia? Tanti poeti hanno provato in versi a dirlo. Ecco due magnifici esempi:

“Comincia con P”

Comincia con P / e finisce con A. / Non è la Patata, / per quanto gustosa, / non è la Polenta, / né Pizza festosa, / né Peperonata, / e neanche il Papà, / né Palla che rimbalza, / né Pianta che s’innalza, / e nemmeno Partenza / né Pipa, Pupa o Papa, / né Piovra né Paura, / né Perla, Puzza o Pazza, / né Pesca né Pazienza, né Pappa per marmocchi. / Non indovini? Eppure / l’hai proprio sotto gli occhi.

(“io, pi” di Roberto Piumini con illustrazioni di Cecco Mariniello, Gallucci 2016)

“Parole matte”

Poesia è una voce allegra / che fa le capriole / e come l’acqua e il vento fa cantare le parole / Poesia è un orecchio attento / che ascolta e che cattura / è un seme nato dentro che riempie chi lo cura / Poesia ha parole matte / per ridere e pensare / ci giochi le assapori e poi le fai volare / Poesia ha parole matte / che dicono in profondo / la storia a molti sensi di come è fatto il mondo

(“Poesie per aria” di Chiara Carminati con illustrazioni di Clementina Mingozzi, Topipittori 2008)

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La poesia ce l’abbiamo sotto gli occhi e ci dice in profondo com’è fatto il mondo. Bello, vero?

Prima ancora che dagli occhi la parola poetica arriva dentro di noi dalle orecchie, molto presto nelle nostre vite, fin da quando nasciamo. Molti di noi non lo ricordano più ma siamo stati cullati al suono delle ninne nanne, siamo stati immersi nella musica di versi detti e cantati a memoria. E quelle cantilene e quel dondolio erano già poesia, anzi era il nostro primo incontro con la poesia.

Ninne nanne

Vi consiglio un libro che potrà farvi riscoprire l’incanto del primo incontro poetico.

È un’antologia pubblicata nel 2022 da Besa Editore: “Le ninne nanne italiane”, a cura di Tito Saffioti. Consigliatissima per i neogenitori e gli adulti che si prendono cura di bambini molto piccoli ma anche, perché no, ai lettori giovani che potranno scoprire le tante forme di questo genere, divertendosi a leggere ad alta voce nei dialetti più diversi (tutti tradotti anche in italiano). Sono più di 200 le ninne nanne raccolte da tutte le regioni d’Italia. Qui dentro ci sono viaggi per dormire, preghiere, anche “minacce” (tanto tempo fa si usava coi bambini che non volevano dormire, oggi no… siamo sicuri?), cantilene senza senso. E alla fine anche alcuni spartiti musicali trascritti dai ricercatori originali.

Vita di tutti i giorni

Bene, abbiamo scoperto che la poesia entra a far parte delle nostre vite subito e se siamo fortunati ci accompagna tutti i giorni a venire… E dei giorni parlano le poesie, o meglio, di quello che accade ogni giorno, anche la cosa più banale, anche la più noiosa, per esempio pulire casa…

Stamattina i genitori / di Alessandro e Valentina / fanno fare dei lavori / al bambino e alla bambina. / C’è la casa da pulire / dal salotto al gabinetto, / chi si vuole divertire / può spazzare anche il vialetto.

(“C’è la casa da pulire” di Nicola Cinquetti con illustrazioni di Chiara Di Vivona, Parapiglia 2022)

Comincia così, in rima, l’avventura quotidiana dei poveri Alessandro e Valentina, persuasi (obbligati?) da due simpatici genitori a pulire casa. L’avventura, si sa, non è tale se non diventa disavventura, e infatti Nicola Cinquetti ci fa divertire con tutta una catena di equivoci e strampalati incidenti che i due fratelli incontreranno. Divertimento assicurato, anche grazie alle scoppiettanti illustrazioni di Chiara Di Vivona. Non solo un libro ma, come possiamo leggere nella quarta di copertina, un “prodotto in rima per bambini, cani e adulti!”, con tanto di istruzioni per l’uso e che contiene “solo ingredienti naturali: parole, ritmo e fantasia”.

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Gioco poetico

Sì, con le rime ci si può persino divertire nel lavare il pavimento. Con le rime, soprattutto quelle delle filastrocche, possiamo giocare a smontare la nostra lingua come un giocattolo (come insegnava Gianni Rodari) oppure possiamo stravolgere le fiabe antiche, fare giochi di prestigio, magie e anche giocare con l’alfabeto…

Ecco quattro estratti da quattro libri molto giocosi che non dovrebbero mancare sui vostri scaffali:

È questo il gioco / del Volta la pagina / cosa c’è dopo / nessuno lo immagina. / Nessuno si immagina / quello che appare. / Volta la pagina, / e inizia a giocare.

È primavera. / In un giardino / sotto una siepe / di gelsomino / un bel mattino / nasce un bebè, / volta la pagina / e vedi chi c’è.

(“Volta la pagina”, scritto da Maria Loretta Giraldo e illustrato da Nicoletta Bertelle, Camelozampa 2022)

Quando si gioca / con le parole / quando nei libri / risplende il sole / quando le storie / che già sai / ti sembrano nuove / più buffe che mai  (“Le più grandi fiabe in rima”, scritto da Ugo Vicic e illustrato da Agostino Traini, Il Battello a Vapore 2021)

Katia Koala crede che i krapfen / crescan sugli alberi, quindi ha il sistema / di arrampicarsi usando il k-way / per ripararsi se goccia la crema  (“ABC il mio primo alfabetiere”, scritto da Chiara Carminati e illustrato da AnnaLaura Cantone, Lapis 2021)

Fila fila filastrocca / fila via di bocca in bocca / io l’ho detta / ora ti tocca / di ridir con la tua bocca / questa fila filastrocca (“Fila fila filastrocca” di Attilio, Lapis 2021)

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Senza senso

Voltare pagina per immaginare l’impossibile, cambiare le fiabe e renderle moderne, combinare vocali e consonanti per ridere con e dell’alfabeto, gustare con la bocca una fila filastrocca… Forse a questo punto vi starete chiedendo, soprattutto voi adulti (i bambini si fanno meno problemi): perché leggere cose simili? Che senso ha?

Vi rispondo subito con alcuni esempi ancora più strani…

Al pesce martello / il pesce chiodo / al pesce sega / il pesce ramo / al pesce cane / il pesce gatto / al pesce spada / il pesce scudo / al pesce palla / il pesce gol!

Il passero che disse “Passo!” / e dopo non passò. / Uguale al tonno che disse “Tonno!” / e invece non tonnò.

Questa è la storia del serpente / che non ricordava mai niente. / Gli dissero, poveretto, / di fare un nodo al fazzoletto. / «Il fazzoletto non ce l’ho» / fece il nodo lo stesso e si strangolò.

(“Animalicomio”, scritto da Pino Pace e illustrato da Davide Panizza, Edizioni Gruppo Abele 2023)

Sono tre nonsense di Pino Pace tratti dal suo pirotecnico Animalicomio, luogo in cui è benvenuto ogni linguaggio assurdo, senza senso, appunto, ma con tanto suono e tanto sano divertimento il cui unico senso è quello di ridere di un “cormorano in tangenziale”, “una pantera tra i sassi a Matera”, “un cavalluccio marino a Portofino” e di tanti altre pazze creature nate dalla penna di Pino Pace e dal pennello di Davide Panizza. Ridere o sorprendersi mentre si legge o si ascolta poesia, non male come educazione alla lettura di letteratura!

Natura poesia

Dopo l’assurdo del giocattolo poetico facciamo un salto da tutt’altra parte e perdiamoci per pochi istanti nei versi, non sempre in rima, che raccontano la natura e il nostro rapporto con essa, ricordandoci sempre che natura e poesia non significa solo sentimentalismi o banalità da vecchio manuale di lettura scolastica dei tempi che furono (e purtroppo che ancora sono, a dir la verità, in alcuni casi).

Prendo le stelle, / Le metto tutte in fila: / Una collana. (“Haiku. Poesie per quattro stagioni, più una” di Silvia Geroldi con illustrazioni di Serena Viola, Lapis 2017)

Noi siamo loro, bestie bambine / Cuori mischiati di mille animali / Siamo creature delle mattine / Corpi di zampe, di corna, di ali // Ere lontane di un mondo vicino / Io ero un cane quando ero un bambino / Sogni al mattino, immagini strane / Ero un bambino quando ero un cane // Chiama la terra coi suoni profondi / Grida il tuo nome a fratelli diversi / Impara come sussurrano i mondi / Chiama la vita coi versi

(estratto dalla poesia “Versi di bestia umana”, in “Versi di bestie” di Bruno Tognolini con illustrazioni di Viola Niccolai, Topipittori 2022)

La prima poesia è un haiku, forma poetica inventata in Giappone nel 1600 circa che rivive sotto una veste diversa grazie alla scrittura di Silvia Geroldi e alle illustrazioni di Serena Viola. Una delle tante contenute in un libro che oltre al suo canto d’amore per le stagioni e per la natura, ci invita tutti, grandi e piccoli, a comporre noi queste micro poesie, perché la poesia possiamo praticarla e abitarla tutti, soprattutto se immersi nella natura.

Ci sono poi i versi finali di una splendida poesia del grande Tognolini in cui una potente metafora descrive, meglio di cento saggi accademici, perché la natura è così importante per i bambini in primis, perché la selvatichezza è totalmente affine alla loro natura non addomesticabile.

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Quante cose dentro le poesie! E qui, in questo mio scritto, non ce n’è che una piccola parte.

Non ho finito ancora… Vorrei concludere col tema forse più importante e universale che ci sia, perché siamo fatti per amare ed essere amati, non vi pare?

Amore

Lo grido sui tetti / lo urlo alla luna / m’arrampico sui muri / dicendolo salto dalla gioia: / ti amo ti amo alla follia / mi vengono i brividi sulla schiena / i capelli mi si drizzano sulla testa / i denti battono le ginocchia tremano / occhi esorbitati piedi elettrizzati / wow è eccitante / stuzzicante esaltante stupefacente / veramente / amare.

(“Il mio primo libro di poesie d’amore” di Bernard Friot con illustrazioni di Desideria Guicciardini (traduzione di David Tolin, in collaborazione con l’autore), Il Castoro 2018)

Come lo dice bene, l’amore e l’amare, Bernard Friot, in questa poesia che è anche una dichiarazione d’amore alla portata di tutti e tutte. Sì, avete capito bene, bambini e bambine, genitori e tutti voi adulti che avete letto fin qui. Volete dichiarare il vostro amore ma non trovate le parole? Imparate a memoria questi versi, Bernard il poeta non si offenderà. Io, se avessi potuto usarli da bambino, non ci avrei pensato due volte, ma questa è un’altra storia, un’altra poesia…

il mio primo libro di poesie d'amore

CONTENUTI EXTRA

(come sempre tanti sono i titoli che avrei voluto inserire ma capirete che non è possibile, quindi ecco alcuni altri consigli da cercare in libreria o in biblioteca):

  • CHIARA CARMINATI: “Occhio ladro”, con fotografie di Massimiliano Tappari, Lapis 2020; “Quattro passi”, con fotografie di Massimiliano Tappari, Lapis 2021
  • NINNE NANNE: “Quasi ninna quasi nanna” di Mariana Chiesa, Orecchio Acerbo 2013
  • SENZA SENSO: “Storia di un ruttino e altri versi” di Roger McGough, traduzione di Franco Nasi (con testo inglese a fronte), Gallucci 2014
  • NATURA POESIA: “La forma del mare. Poesie di pesci, stelle e sirene”, di Micaela Chirif, illustrato da Armando Fonseca, Amanda Mijangos, Juan Palomino, traduzione di Francesca Lazzarato, Terre di mezzo Editore 2022
  • DAL PASSATO: “Dolce come un cetriolino lindo come un maialino”, di Carson McCullers, illustrazioni di Rolf Gérard, traduzione di Ilaria Rigoli, Bompiani 2023 (edizione originale del 1964)
  • IL MIO PREFERITO DEGLI ULTIMI ANNI: “A rifare il mondo”, di Ilaria Rigoli, illustrazioni di Ilaria Faccioli, Bompiani 2022
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Leggi anche l’articolo sui libri per bambini da regalare tutto l’anno.

Piero Guglielmino

Piero Guglielmino

Esperto di letteratura per l'infanzia, conduttore di Dorothy e Alice e curatore del progetto di educazione alla lettura in famiglia Babbo raccontami.

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