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Natale: cosa regalo a mio figlio? Genitori a caccia di idee

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Manca poco al Natale e come ogni anno bambini e ragazzi sono occupati nella stesura di richieste di regali che desiderano trovare sotto l’albero. Ma quale ruolo svolgono i genitori nel cercare di soddisfare le richieste dei figli?

Regali di natale, le richieste dei bambini

I più piccoli si dilettano nella scrittura della letterina a Babbo Natale e i più grandi accedono alle wishing list delle molteplici app disponibili sulla rete, che mette anche a disposizioni siti nei quali è possibile essere guidati alla scelta del regalo più “giusto”.

Le richieste sono le più svariate e hanno tutte un fattore comune che è quello di ottenere il regalo desiderato ed essere così felici utilizzatori di giochi e/o oggetti che occuperanno il tempo libero dei giovani “consumatori”. I bambini e i ragazzi si aspettano e sono sicuri di ricevere quanto indicato.

Le richieste prevalenti variano a seconda della fascia di età di appartenenza: lego di tutti i tipi, consolle, cuffie con microfoni per giocare più facilmente e parlare con gli altri partecipanti, giochi virtuali che possono mettere in contatto tutti con tutti, smartphone e simili di ultima generazione.

Il ruolo dei genitori

I genitori si fanno carico delle richieste e si trasformano nel Babbo Natale universale che risponde affermativamente e prontamente ai desideri e si prodigano nell’accontentare i figli al meglio delle loro possibilità, affinché l’albero sia circondato da bellissimi pacchetti regalo.

La corsa ai regali è l’immagine che ogni anno si presenta agli occhi di tutti, tra le vie illuminate a giorno dalle luci del Natale e le consegne di pacchi ordinati al miglior distributore.

Tutto è pronto per l’eccitante momento dell’apertura dei doni.. la meraviglia e la contentezza per l’oggetto ricevuto riempiono i momenti dello scambio dei regali e le prime ore del giorno di festa e in breve tempo tutto torna alla normalità e la “preziosità” della novità rischia di perdersi nella routine quotidiana dei vari impegni e lasciare presto il posto al “sogno” per qualcos’altro di più bello, di più nuovo e più desiderabile.

La tendenza dei bambini a spostare l’interesse

Molti genitori riferiscono che i loro figli perdono in fretta l’interesse e l’entusiasmo per il tanto agognato regalo e si chiedono le ragioni di questo comportamento e in alcuni casi si mostrano delusi della velocità con la quale i ragazzi richiedono di essere accontentati con l’arrivo di un nuovo oggetto da avere ed utilizzare

Quali sono le ragioni che spiegano questa tendenza dei giovani a spostare il loro interesse da una cosa ad un’altra? E come mai in tempi sempre più brevi?

La sicurezza del bambino di ricevere ciò che chiede

Una prima motivazione è da trovarsi nella certezza di ricevere tutto quello che è stato indicato nella letterina a Babbo Natale e segnato nella wishing list. Come se i desideri acquisissero di default la dimensione di sicurezza di un soddisfacimento e non lasciassero spazio al gusto insito nel desiderio stesso, caratterizzato dall’attesa e dall’immaginazione, elementi che danno valore a ciò che si vive.

Inoltre, la sicurezza di ricevere ciò che si chiede, rischia di far nascere nei bambini e nei ragazzi un atteggiamento onnipotente in cui “tutto pare essere a portata di mano e dovuto”. Una dinamica che potrebbe porli in una condizione di scarsa tolleranza alla frustrazione, nella quale tutto ciò che non soddisfa nell’immediato causa sofferenza e insoddisfacimento e non permette di accedere alla proprie risorse personali come possibilità di trasformare un “ostacolo” in qualcosa di utilizzabile per essere felici.

Lasciare spazio alla magia del Natale

Per tale motivi, è importante lasciare più spazio alla magia del Natale, nella quale l’inaspettato affianca la richiesta (alcuni regali presi dalla lista e altri non scelti ma donati nel vero senso della parola- ti ho pensato e quindi ti faccio un regalo), elemento da considerarsi come occasione di sperimentare se stessi in qualcosa di nuovo.

Dal canto loro i genitori, spinti dal voler sempre accontentare il loro figlio, hanno la tendenza a soddisfare tutte le richieste, con la finalità a volte inconsapevole di essere percepiti come “bravi” e moderare il rischio di fallire nella scelta, lasciando la totale responsabilità ai figli di intercettare qualcosa per sé, nonostante il grande investimento affettivo e concreto che mettono in atto per rispondere alle richieste.

Ancora una volta, un regalo pensato può essere un modo per esprimere il proprio affetto responsabilmente, assumendosi il rischio di compiere una scelta che non rispecchia sempre totalmente il gusto altrui, ma che viene valorizzato dal gesto di aver ricevuto qualcosa di dedicato.

Come fare?

L’aspetto più importante è quello di mantenere uno spazio aperto a diverse possibilità e non dimenticare di mettere i nostri figli nella condizione di apprendere da ciò che vivono e riconoscerne il valore.

Ma come poter accompagnare queste generazioni nella comprensione di ciò che vivono e nel dare valore alle cose e alle situazioni?

Il modo principale è quello di essere noi stessi attributori di valore ai vari aspetti della vita e creare occasioni di condivisione del significato di ciò che avviene nella quotidianità, cioè educarli alle esperienze.

L’importanza di vivere esperienze

Le esperienze sono situazioni che consentono ai ragazzi di viversi come soggetti attivi e sviluppare competenze e conoscenza di sé come individui capaci di trarre un vantaggio affettivo – emotivo personale dalle situazioni. Sono delle possibilità di condividere contesti da connotare affettivamente, e di ritrovare i propri vissuti nell’altro, nonché imparare a conoscere le emozioni, osservando le svariate risposte messe in atto dalle persone.

Questa condizione facilita la nascita dell’empatia, cioè la capacità di mettersi nei panni dell’altro e favorisce la comparsa di interessi e passioni, elementi importanti per la realizzazione del proprio percorso di vita e rende i nostri figli persone responsabili e felici.

Non solo esperienze “a misura di bambino”

Le esperienze possono essere le più svariate e non necessariamente devono essere esclusivamente “a misura di bambino” – parchi giochi a tema o accesso ai gonfiabili – ma possono essere situazioni sicuramente adatte a loro per i motivi sopra esposti, ma possono essere situazioni da condividere e in cui ciascuna generazione possa trarne valore e piacere.

Fare esperienza permette altresì di creare condivisione e ricordi ed aprire nuovi spazi di evoluzione, sia per i piccoli che per i grandi e consente di attribuire e riconoscere valore a sé stessi e agli altri.

Certo, regalare esperienze può sembrare faticoso per i grandi che si devono porre con un atteggiamento di devozione e cura in ciò che fanno e correre altresì il rischio di non avere un ritorno da subito positivo da parte dei figli e, inizialmente, può destare risposte di apparente disappunto nei ragazzi che richiedono un regalo concreto e immediato scelto dalla loro lista, ma successivamente ci si potrà rendere conto dell’enorme ricchezza che tutto questo può apportare nella vita di tutti noi a livello esperienziale ed affettivo.

Ci possiamo, quindi, dare una possibilità: dare spazio alla magia del Natale e tra un desiderio e l’altro vivere esperienze!

Buon Natale!

Il profilo della dott.ssa Laura Lamera, psicologa del Policentro Pediatrico di Milano

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Caro Babbo Natale…

Laura Lamera

Laura Lamera

Laura Lamera è Psicologa - Psicoterapeuta del Policentro Pediatrico di Milano, dove si occupa di supportare i pazienti pediatrici per tematiche inerenti alle differenti fasi di sviluppo del bambino, dalla fase post-natale all’adolescenza, nonchè alle problematiche legate alla famiglia.

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