È il Museo dell’Educazione di Padova, che dal 10 maggio apre al pubblico tutti i mercoledì pomeriggio, con ingresso libero. Qui si possono ammirare arredi scolastici, giocattoli, quaderni, abiti e fotografie del periodo 1870 – 1970
Come erano le scuole dei bambini di cento anni fa? E i libri sui quali imparavano i nonni? La curiosità dei bambini verso il nostro passato, per la nostra infanzia, è sempre grande e le domande con cui ci tempestano ne è prova: da oggi, però, al racconto possiamo affiancare la visita ad un museo speciale, il Museo dell’Educazione, che si trova a Padova (via degli Obizzi 23) e in via sperimentale sarà aperto al pubblico tutti i mercoledì pomeriggio dalle 15.30 alle 18.30 a partire dal 10 maggio e per tutto il 2017 (entrata libera).
In una classe di altri tempi
Il museo è nato nel 1993 per volontà del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Padova e ha l’obiettivo di raccogliere, studiare ed esporre i beni culturali relativi alla storia dell’educazione, intesa come fenomeno che si realizza non solo nella scuola, ma anche in tutte le istituzioni che concorrono alla formazione di ciascuno di noi (famiglia, palestra, chiesa, associazioni). Sin dalla sua costituzione il Museo ha man mano incrementato il proprio patrimonio, che è costituito in prevalenza da materiali relativi al periodo compreso tra il 1870 e il 1970, provenienti dalle scuole o da altre istituzioni educative, ma anche grazie a numerose donazioni da parte di privati cittadini. Questa significativa raccolta di memoria storica ora potrà essere conosciuta attraverso una visita (anche guidata, se si vuole), la proiezione di un breve filmato e, per i bambini, la diretta conoscenza degli antichi strumenti di scrittura.
Vecchi e nuovi modi di andare a scuola
Il “tesoro” del museo è rappresentato da banchi, lavagne e altri arredi scolastici, ma anche da quaderni e giocattoli, abiti e fotografie, libri di testo e di narrativa, diplomi, pagelle e molto altro ancora. Attraverso l’osservazione degli strumenti che erano a disposizione degli alunni dei tempi passati, i bambini di oggi potranno sorprendersi o sorridere, confrontare il loro “modo di fare scuola”, porsi nuovi interrogativi e trovare risposte. E per noi genitori, che a scuola siamo andati in un periodo successivo, negli anni Ottanta e Novanta, sarà un po’ come immergerci nelle atmosfere di Cuore di Edmondo De Amicis, che ha accompagnato la nostra infanzia. Il Museo dell’Educazione è una struttura molto vivace: è coinvolto in una intensa attività scientifica, anche in collaborazione con altre istituzioni europee, ospitando studiosi italiani e stranieri. Organizza regolarmente mostre e progetti di animazione culturale insieme agli enti locali e alle associazioni del territorio, e collabora alla didattica destinata agli studenti universitari e di aggiornamento per gli insegnanti. Per questo, finora, solo gli “addetti ai lavori” o scolaresche e gruppi su prenotazione hanno potuto visitarlo: l’apertura al pubblico del mercoledì pomeriggio è una grande novità. L’occasione per una visita fuori dal comune, che è anche un tuffo nel passato, da organizzare coi vostri figli.
E’ possibile visotare virtualmente il miseo?
Salve Simona, le inoltro la risposta dell’autrice dell’articolo, Ilaria Tonetto: “il Museo dell’Educazione ha degli itinerari virtuali che si possono visualizzare nel sito (Alla scoperta del Museo dell’Educazione | Itinerari Virtuali (unipd.it)), anche se si tratta più che altro della presentazione di alcune collezioni; in home page (Educazione – Home page | Centro di Ateneo per i Musei (unipd.it)) si trova però un video che illustra molto bene la realtà e le finalità del museo.”