Se nel nostro Paese si muore meno – circa 4mila decessi in meno rispetto all’ anno precedente-, è anche vero che si fanno meno figli. è l’ Istat a fornirci in questi giorni i dati che fanno luce sulla situazione demografica italiana, restituendo un quadro che risente della crisi economica: un numero così basso di nascite come quello dello scorso anno – sono infatti solo 509 mila nel 2014-, fa registrare il livello minimo dall’ Unità d’ Italia.
Alla crisi economica, che colpisce tutta la popolazione, si somma poi l’ assenza di forti politiche a favore della famiglia: ecco allora che l’ età media al parto sale a 31,5 anni, mentre il numero dei figli per donna resta stabile a 1,39 (1,31 se consideriamo solamente le madri italiane).
Ci stiamo quindi dirigendo verso quello che è stato definito un paese “di vecchi”? Quali azioni potremmo mettere in atto per cercare di invertire questa tendenza? Ma, soprattutto, le nostre città sarebbero pronte ad accogliere più bambini?
Ecco allora che un impegno volto a rendere il nostro Paese più family-friendly sarebbe un buon punto di partenza: le famiglie devono infatti poter contare su maggiori servizi che facilitino i genitori nella vita di tutti i giorni, oltre che su un maggior sostegno economico, secondo best practices già adottate nei paesi del nord Europa e in Francia.
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