Il nostro viaggio #congliocchideibambini gira il mondo ed arriva in Slovenia grazie a Vesna Benedetic, straordinaria illustratrice che ha dato voce ai bambini del suo Paese.
Ciao Vesna! Grazie di aver accettato di rappresentare la Slovenia attraverso il progetto #congliocchideibambini, presentati ai lettori di Kid Pass!
Ciao! Sono Vesna Benedetič e sono un’artista. Mi occupo di illustrazione, pittura e grafica, conduco laboratori e corsi, organizzo eventi e per mettere un po’ d’ordine tra tutte le mie varie attività artistiche, cinque anni fa ho fondato Ramatou*, ente per la diffusione dell’arte.
*Ramatou è un passerotto rosso che vive in Senegal e dicono porti fortuna.
Sei la portavoce dei tuoi piccoli connazionali, in che città vivi e cosa caratterizza di più la tua terra?
Sono nata e cresciuta in Italia, nella minoranza slovena, sul confine orientale, terra particolare di scambi e intrecci non sempre facili, culturalmente ricca e variegata. Sono sposata con un senegalese e abbiamo due figli. Da Trieste, una decina di anni fa, ci siamo trasferiti in un delizioso paesino nel cuore del Carso in Slovenia, a pochi km dall’Italia. Abbiamo rimesso in sesto una vecchia casa e nella parte che una volta ospitava il fienile, abbiamo ricavato il mio atelier, con tanto di spazio espositivo, dove accogliere e scambiare punti di vista con ospiti motivati (qui non ci si arriva ‘per caso’).
La Slovenia è conosciuta per la sua splendida natura, e per la sua anima ‘green’, un piccolo gioiello, con boschi incontaminati e paesaggi mozzafiato. In Slovenia il livello generale di istruzione è molto alto, le persone sono ordinate, disciplinate, a volte un pochino formali, ma il più delle volte estremamente corrette.
Il mondo sta cambiando e dobbiamo fare i conti con una nuova realtà, com’è vissuta nel tuo paese?
Le situazioni eccezionali fanno venir fuori in modo più evidente lo spessore delle persone, nel bene e nel male. In Slovenia, dove le restrizioni erano abbastanza sensate e ‘morbide’, la quarantena non è stata così traumatizzante e tragica, ma tutto sommato abbastanza tranquilla. C’è da dire che, vivendo in campagna, la mia è sicuramente una visione da privilegiata, le passeggiate in bosco non si sono mai interrotte e la mia vita in verità non è cambiata poi di molto. La quarantena è un po’ un modus vivendi per gli artisti.
La diffusione del virus sembra sotto controllo e i numeri di contagiati e decessi sono bassi, la Slovenia è il primo stato europeo ad aver revocato lo stato di emergenza, anche se, purtroppo, i confini restano ancora chiusi … e questo è quello che più mi fa soffrire e spero con tutto il cuore che riaprano presto per poter finalmente riabbracciare mia madre e tutti i miei cari.
Hai rappresentato la visione dei bimbi Sloveni con una straordinaria illustrazione, come hai scelto il soggetto?
Devo premettere che il mio punto di vista è inevitabilmente ‘contaminato’ dal mio essere parte di entrambe le culture, sono una specie di slovena italiana, e le contaminazioni qui in atelier non mancano.
Italia e Slovenia hanno scelto approcci diversi, come diversa è anche la reazione di due popoli molto differenti. Seguendo dall’inizio le vicende e la loro gestione di entrambi i paesi, mi sono chiesta che cosa hanno in comune.
Per come la vedo, sia gli italiani che gli sloveni, ciascuno a modo suo, nei confronti dell’infanzia si sono dimostrati inadeguati, spaventati, sorpresi … come impietriti di fronte ad una calamità di proporzioni enormi e mai vissute prima.
Fortunatamente i bambini, tutti i bambini del mondo, hanno delle grandissime risorse interiori … ma non riesco a non pensare al forte impatto che quest’emergenza ha avuto sui piccoli, non so se siamo riusciti a proteggerli, almeno in parte, dalla tempesta.
Quale frase sceglieresti per accompagnare la tua illustrazione?
Hmmm … mi riesce sempre difficile descrivere a parole le immagini che creo. Ci provo con una citazione: “Tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi di essi se ne ricordano.” Antoine de Saint-Exupery.
Manda un saluto ed una frase di incoraggiamento ai piccoli lettori di Kid Pass!
Invece delle parole, preferisco un grande, grandissimo, caldo abbraccio!
Our project is going to Slovenia to meet the extraordinary artist Vesna Benedetic and her vision that represent Slovenian children during this strange and hard historical period.
Hi Vesna! Thank you to have joined our project: introduce yourself to our readers!
Hello! I’m Vesna Benedetic and I’m an artist.
I deal with illustration, painting and graphics, I do workshops and courses and I organize events.
Five years ago I founded “Ramatou”, an institution for the diffusion of art.
Ramatou is a red sparrow that lives in Senegal and is a sign of good luck.
You represent Slovenian children’s point of view during those difficult times, where are you living and what makes your city famous in the world?
I was born and raised in Italy in the Slovenian minority on the eastern boarder, a particular land of exchanges, culturally rich and varied.
My husband comes from Senegal and we have two children.
We moved from Trieste 10 years ago to land in a delightful village in the heart of the Carso, in Slovenia, just few km from Italy.
We restored an old house and in the part once belonged to the barn, we created my atelier with a lot of exhibition space where welcome and exchange ideas and point of views with motivated guests (you cannot get here “by mistake”, it’s out from major roads).
Slovenia is known for its wonderful natural treasures, for its “green soul”: a small jewel with pristine forests and breathtaking landscapes.
Slovenian general level of education is high: people here is disciplined, orderly, sometimes a little formal but most of the time extremely correct.
Our world is changing quickly and, with him, our behavior: how is the situation in your country?
Exceptional situations make the thickness of people more evident, for better or for the worse.
In Slovenia, where restrictions were fairly sensible and “soft”, quarantine was not so traumatizing and tragic, but overall quite peaceful.
It must be said that, living in the countryside, my vision is certainly privileged: walks in the woods have never stopped and my life has not really changed much.
Quarantine is a bit of a “lifestyle” for artists.
The spread of the virus seems to be under control and the numbers of infected and deadth are low.
Slovenia is the first European state to have lifted the state of emergency, even if, unfortunately, the boarders are still closed and this is what makes me most suffer and I hope with all my heart that they will reopen soon in order to finally embrace my mother and all my loved ones.
You sent us a lovely illustration: a girl and a fox starring at the moon nearby a giant mask: How did you choose the subject?
I must start by saying my point of view is inevitably “contaminated” by my being part of both cultures.
I am a kind of Italian Slovenian and the contaminations here in my atelier are not lacking. Italy and Slovenia have chosen different approaches, as the reaction of two different peoples is also different.
Following the events and their management from both countries from the beginning, I asked myself what they have in common.
As I see it, both Italians and Slovenians, each in their own way, have proved inadequate, scared, surprised facing a calamity of enormous proportions and never experienced before.
Luckily all the children in the world have enormous internal resources and I’, thinking about the enormous impact that this emergency has hold on them.
I don’t know if we managed to protect them, at last in part, from this storm.
Give to our readers a sentence to accompany your illustration.
I always find it difficult to describe the images I create in words so I will try with a quote I love.
“All grown-ups have been children once, but frew of them remember it”
Antoine De Saint Exupery
Greet our readers with a wish.
No words are better than a big hug!
Leggi il progetto con tutte le interviste degli illustratori dall’Italia e dal mondo
#congliocchideibambini, le visioni dei piccoli secondo gli illustratori italiani e del mondo
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