Al cinema l’ultimo capolavoro d’animazione giapponese dello Studio Ghibli, vincitore del Golden Globe 2024.
Hayao Miyazaki infrange il ritiro annunciato nel 2013 e torna a donarci un film d’animazione che contiene tutta la sua cifra stilistica e spirituale: Il Ragazzo e l’Airone è un vero e proprio lascito alle nuove generazioni. Siamo andati a vederlo al cinema e possiamo dire che non ha deluso le nostre aspettative: ecco la trama e il trailer del film uscito nelle sale il 1 gennaio, qual è l’età consigliata e la nostra recensione.
La trama e il trailer de Il Ragazzo e l’Airone
Tokio, 1943. Nel pieno della Guerra del Pacifico il dodicenne Mahito perde la madre in un incendio. Un anno più tardi il padre si risposa con Natsuko, sorella minore della defunta moglie, e la raggiunge insieme a Mahito nella sua tenuta di campagna, vicino a un’impressionante torre in rovina. Qui il ragazzo sofferente fa di tutto per isolarsi e distaccarsi dalla nuova realtà, arrivando a ferirsi la testa per evitare di andare a scuola.
Ma a Mahito non sarà permesso di rimanere sulle sue a lungo: il ragazzo si scontra con un airone cenerino che gli intima di seguirlo per ritrovare la madre perduta. Sarà l’inizio di un viaggio straordinario all’interno della misteriosa torre, governata dal folle e geniale prozio che sta cercando il suo sostituto. Mahito ne uscirà profondamente cambiato, pronto ad accettare il mondo per quello che è, e a viverlo appieno, nel bene e nel male artefice del proprio destino.
Da che età vedere Il Ragazzo e l’Airone?
L’età indicata per questo film è dagli 11 anni in su, principalmente a causa di un paio di scene forti e della complessità della storia, ricca di riferimenti e allegorie. Noi possiamo dire però che la sala era piena di bambini più piccoli che comunque hanno apprezzato e si sono fatti trascinare dal racconto: sono rimasti incantati dai paesaggi e dai personaggi del cartone animato, riempiendo di domande mamma e papà!
Recensione del nuovo film di Hayao Miyazaki: un intenso viaggio di formazione
Nelle parole di Guillermo del Toro, il focus dell’opera di Miyazaki è nel mostrare al contempo la dolcezza e l’amarezza della vita, la perdita, l’amore e la bellezza. Il Ragazzo e l’Airone incorpora tutto l’immaginifico dei film del maestro e fin dalle prime drammatiche scene è pieno di poesia e struggimento, di cui si fa splendidamente carico l’animazione. Non manca dei momenti contemplativi tipici dei film Ghibli che avvolgono i paesaggi naturali e gli ambienti interni e danno risalto alle piccole gesta del vivere quotidiano.
Il film d’animazione giapponese è commovente e coinvolgente, ma potrebbe risultare un po’ lungo e complesso per i bambini più piccoli a causa delle numerose citazioni e allegorie, specialmente nella seconda parte. Ad esempio, il fantastico viaggio nella torre del prozio inizia nei pressi di un cancello con un richiamo alla Divina Commedia dantesca. Così capiamo che Mahito si trova nel regno degli spiriti dei defunti in una sorta di ricerca e di redenzione spirituale.
E voi come vivrete? Il romanzo che ha ispirato Il Ragazzo e l’Airone
How do you live? E voi come vivrete? Il titolo originale del film di Miyazaki ricalca la sua opera ispiratrice, l’omonimo romanzo per ragazzi del 1937 scritto da Genzaburō Yoshino. La storia parla di un ragazzo di 15 anni soprannominato Coper che, perso il papà, viene mandato a vivere dallo zio. Quest’ultimo racconta al nipote una storia al giorno su diversi temi, quali le relazioni e la visione delle cose. Alla fine Coper scrive una lettera allo zio spiegandogli come condurrà la sua vita in futuro. E l’autore nell’ultima riga si rivolge al lettore, ponendogli la fatica domanda: “E tu come vivrai?”
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