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9 cose da sapere sul contratto part time

da Famiglia e lavoro

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Come funziona il contratto part time: orizzontale e verticale, clausole flessibili ed elastiche, prestazioni supplementari e molto altro. Ne parliamo con l’Avvocato Simona Fontana, esperta di diritto del lavoro e diritto di famiglia, che risponde a ogni dubbio sull’argomento per aiutarvi a valutare se farne richiesta.

Il part time può rappresentare una tipologia di contratto idonea a favorire la conciliazione anche se credo che la vera ed effettiva conciliazione non debba portare ad una riduzione dello stipendio che necessariamente il part time comporta.

1) Cosa è il contratto part time?

Il contratto di lavoro part time è un rapporto di lavoro subordinato caratterizzato da orario ridotto rispetto a quello previsto dal Legislatore o dai contratti collettivi. Deve essere stipulato per iscritto al fine di poter provare la sua esistenza.

2) Quali sono le tipologie del contratto part time?

Il contratto part time è di 3 tipi.

  • Part time orizzontale:

se la riduzione di orario viene effettuata all’interno dell’orario giornaliero (esempio: 4 ore anziché 8 tutti i giorni)

  • Part time verticale:

se la riduzione di orario viene effettuata nell’ambito di periodi concordati (settimana, mese, anno – esempio: 3 giorni pieni a settimana)

  • Part time misto:

è una combinazione delle 2 tipologie descritte (esempio: in alcuni periodi si concorda una riduzione dell’orario di lavoro del 50%, in altri del 20%)

3) Cosa sono le prestazioni supplementari e straordinarie?

Nel contratto part time di tipo orizzontale possono essere previste prestazioni supplementari: ossia prestazioni prestate oltre i limiti concordati ma entro i limiti del tempo pieno. I contratti collettivi stabiliscono il numero massimo delle ore di lavoro supplementari effettuabili. In mancanza di regolamentazione collettiva, il lavoro supplementare è ammesso solo con il consenso del lavoratore. Se i contratti collettivi non lo prevedono il lavoro supplementare può essere prestato in misura non superiore al 15% delle ore settimanali concordate e deve essere retribuito con una percentuale di maggiorazione sull’importo della retribuzione oraria globale pari al 15%.
Nel contratto part time verticale-misto possono essere previste prestazioni straordinarie purché relative alle stesse giornate lavorative concordate e (a differenza del lavoro supplementare) portano la prestazione lavorativa giornalmente svolta dal lavoratore oltre l’orario di lavoro normale.

4) Cosa sono le clausole flessibili ed elastiche?

Il lavoratore ed il datore di lavoro possono concordare nei contratti parti time verticali – orizzontali – misti delle clausole flessibili relative alla variazione della collocazione temporale della prestazione stessa. Nei contratti part time verticali o misti possono essere previste anche clausole elastiche consistenti, invece nella modifica in aumento della durata della prestazione.

5) Cosa stabiliscono i contratti collettivi?

I contratti collettivi stabiliscono:

  • condizioni e modalità con cui il datore di lavoro può modificare la collocazione temporale della prestazione lavorativa
  • condizioni e modalità con cui il datore di lavoro può variare in aumento la durata della prestazione lavorativa
  • i limiti massimi di variabilità in aumento della durata della prestazione lavorativa
  • condizioni e modalità che consentono al lavoratore di richiedere l’eliminazione – modifica delle clausole elastiche –flessibili.

Se i contratti collettivi non prevedono ciò il lavoratore può ottenere una certificazione davanti a commissioni di certificazione delle clausole flessibili – elastiche. Il datore di lavoro deve dare un preavviso di due giorni ed il lavoratore ha diritto ad una maggiorazione della retribuzione oraria pari al 15 %. Si tratta di una novità molto importante introdotta dal Jobs act e posta a tutela dei lavoratori che spesso, di fronte alla previsione di clausole flessibili ed elastiche, si trovano in una posizione assai debole non potendo a volte assumere decisioni differenti rispetto a quelle prese dal datore di lavoro.

6) Quando il lavoratore ha diritto alla trasformazione del contratto di lavoro a tempo pieno in lavoro a tempo parziale?

Esistono situazioni particolari in presenza delle quali i lavoratori hanno diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in lavoro a tempo parziale verticale o orizzontale. I lavoratori del settore pubblico e privato affetti da patologie oncologiche, gravi patologie cronico-degenerative accertate da una commissione medica istituita presso l’ASL.
Hanno, inoltre, priorità nella trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale:

  • il lavoratore con coniuge – figli – genitore – convivente affetto da patologie oncologiche o gravi patologie cronico degenerative – invalidità pari al 100 per cento;
  • il lavoratore con figlio convivente di età non superiore a tredici anni o con figlio convivente portatore di handicap.

7) Come si trasforma il contratto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno e viceversa?

Le parti possono stabilire di trasformare l’originario rapporto di lavoro a tempo pieno di rapporto part time e viceversa. Per effettuare la trasformazione del rapporto di lavoro è necessario stipulare un atto scritto integrante il contratto di lavoro originario. In ogni caso il rifiuto del lavoratore di trasformare il proprio rapporto di lavoro non può costituire giustificato motivo di licenziamento.

8) Chi ha diritto di preferenza nella trasformazione del contratto di lavoro full time in part time?

Per la trasformazione del rapporto da part time a tempo pieno la legge prevede due ipotesi che hanno diritto di precedenza:

  • il lavoratore che ha in passato trasformato il suo rapporto di lavoro a tempo pieno in tempo parziale ha diritto di precedenza in caso di assunzioni con contratto di lavoro a tempo pieno per le stesse mansioni equivalenti  a quelle oggetto del rapporto di lavoro a tempo parziale;
  • il contratto individuale può prevedere, in caso di assunzione di personale a tempo pieno, un diritto di precedenza in favore dei lavoratori assunti a tempo parziale presso unità produttive site nello stesso ambito comunale, adibiti alle stesse mansioni o mansioni equivalenti quelle oggetto del rapporto di lavoro a tipo parziale.

In caso di violazione da parte del datore di lavoro del diritto di precedenza, il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno.

9) Come deve essere la retribuzione del contratto part time?

Il lavoratore part time deve percepire una retribuzione non differenziata rispetto a quella del lavoratore a tempo pieno ma semplicemente riproporzionata in base al numero di ore lavorate, tenendo conto di tutti gli elementi della retribuzione riferita al tempo pieno.

Voi cosa pensate? Credete che il part time possa essere uno strumento utile di conciliazione?

Simona Fontana

Simona Fontana

Simona Fontana è avvocato in diritto del lavoro. Crede che sentire le esperienze di donne e mamme, conoscere le difficoltà che quotidianamente si trovano a dover affrontare nel cercare di conciliare famiglia e lavoro sia importante. Opera al servizio delle mamme con il suo progetto "Mamma che lavoro".

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Simona Fontana è avvocato in diritto del lavoro. Crede che sentire le esperienze di donne e mamme, conoscere le difficoltà che quotidianamente si trovano a dover affrontare nel cercare di conciliare famiglia e lavoro sia importante. Opera al servizio delle mamme con il suo progetto "Mamma che lavoro".

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