Visita in famiglia a Burano, tra merletti e biscotti
Benvenuti a Burano, perla della laguna di Venezia, dove il profumo di salsedine si mescola a quello dei buranelli, le ciambelline di cui anche i vostri bambini andranno ghiotti!
L’isola è un concentrato veneziano in miniatura, un dedalo di calli e di canali, solcati dalle barche dei pescatori in un’atmosfera sospesa tra passato e presente.
Burano merita almeno un giorno di visita, ma per vivere l’isola in intimità e assaporarne il ritmo lento, vi consigliamo di pernottare qui, lontano dalla folla che accalca Venezia.
Avrete così tutto il tempo di scoprire l’isola nella sua normalità, visitare il Museo del Merletto, scattare foto alla Pescarìa Vecia e magari raggiungere Mazzorbo, la gemella meno glamour.
Le case di Burano: tutti i colori dell’arcobaleno
Burano sfoggia una palette di colori saturi e brillanti fatta di gialli, rossi, lilla, verdi e… chissà quanti altri, che si riflettono sull’acqua! I bambini si divertiranno a cercare i loro preferiti e ad ascoltare la leggenda che circola sulla loro origine.
Si racconta che un tempo i pescatori, spesso avvolti dalla nebbia, el caigo, dipingessero le loro abitazioni con colori sgargianti e diversi per orientarsi meglio e ritrovare la strada di casa. Ognuna aveva una tonalità diversa, un po’ come un faro colorato nel cuore della laguna. Questa antica usanza è diventata nel tempo il tratto distintivo di Burano, che la rende speciale.
La casa di Bepi
Tra le mille sfumature, raggiungete la Casa di Bepi – proprio dietro piazza Galuppi – decorata con forme geometriche variopinte. Al secolo Giuseppe Toselli, Bepi fu un buranello speciale, un amante della pittura e del cinema. Nelle estati degli anni Ottanta organizzava per i bambini isolani una sorta di cinema estivo all’aperto, proiettando su un lenzuolo bianco cartoni animati.
Il merletto di Burano, un’arte secolare da tramandare ai più piccoli
Oltre che per i suoi colori e riflessi, Burano è rinomata per la produzione del merletto. Nei laboratori artigianali, ma le troverete anche sedute nelle calli, le merlettaie lavorano con fili sottilissimi, creando pizzi di una bellezza straordinaria. Il merletto di Burano è molto più di un semplice ricamo. È un’arte che si tramanda di generazione in generazione, un tesoro custodito gelosamente e mormorato nelle orecchie dalle maestre alle allieve.
Le merlettaie lavorano in solitudine, ma unite da un filo invisibile, contribuendo ognuna alla creazione di un’opera collettiva.
Il Museo del Merletto e le attività per famiglie
Visitando il Museo del Merletto, potrete non solo ammirare duecento rari e preziosi esemplari di merletti veneziani e lagunari, ma anche scoprire i segreti di questa affascinante tradizione.
Situato nello storico palazzetto del Podestà di Torcello, questo museo vi porterà alla scoperta di un’arte che affonda le sue radici nella storia di Venezia.
Le prime lavorazioni del merletto a Burano risalgono al XVI secolo, realizzate con maestria nelle case delle famiglie nobili. Le merlettaie, utilizzando esclusivamente ago e filo senza l’ausilio di una tela, creavano intricati disegni. Nel XVII secolo, la tecnica si affinò ulteriormente con l’introduzione del “punto a rosette”, caratterizzato da delicati fiori volanti, e del “punto controtagliato”, che conferiva alle opere tridimensionalità. L’eccellenza di questi ricami valicò presto i confini nazionali, conquistando l’Europa. Nonostante la concorrenza francese, il merletto di Burano mantenne la sua supremazia grazie alla sua raffinatezza.
Oggi, la storica Scuola dei Merletti di Burano fondata nel 1872, ospita il Museo del Merletto, che custodisce la memoria di questa antica arte.
Ogni pezzo è un capolavoro, realizzato con una tecnica paziente e minuziosa, che richiede anni di apprendimento.
Il museo ospita regolarmente mostre dedicate al merletto, con opere di artisti contemporanei e progetti speciali, ma soprattutto organizza laboratori didattici per le famiglie con realizzazione pratica di un intreccio ‘basic’.
Il campanile storto di san Martino
Nella piazza centrale di Burano potrete ammirare l’originale vera da pozzo (la balaustra di protezione chiusa attorno alla bocca) e l’affaccio della chiesa di San Martino, con il caratteristico campanile di cinquantadue metri, iI campanil storto.
La subsidenza, cioè il lento ma progressivo sprofondamento del terreno, ha conferito a questo campanile un’inclinazione di quasi due metri! Per apprezzarne con i bambini appieno la pendenza, vi consigliamo di recarvi alle fondamenta di Terranova.
Scopri anche Mazzorbo con i bambini
Mazzorbo è la sorella gemella, meno famosa, meno colorata, ma molto verde e verace, collegata con un ponte a Burano. Qui ci sono orti e vigne, ma anche la graziosa chiesetta del monastero di Santa Caterina, fondata nell’anno 783 e ricostruita nel secolo XIII. I nobili veneziani ci mandavano le figlie, affinché ricevessero una consona educazione.
Nell’atmosfera bucolica dell’isola, tra viti e castraure, i germogli del carciofo tipico dell’isola, potrete scegliere se fermarvi per pranzo qui o tornare alla quasi sfacciata bellezza di Burano.
Cosa mangiare a Burano
Esperienza culinaria da non perdere a Burano, oltre ai già nominati buranelli o bussolai, è il risotto di gó. Si tratta di un piatto povero, perché povero è il ghiozzo, un pesce che vive solo nelle zone lagunari. Altrove gli chef ci avrebbero preparato una zuppa, a Venezia e a Burano è finito nel risotto.
Ottime anche le sarde in saor, sardine fritte marinate con aceto e cipolla e il famoso baccalà mantecato, a base di stoccafisso, olio e aglio. Forse i palati dei più piccoli non gradiranno, ma anche le sepe col nero, cioè le seppie cotte nel loro inchiostro, sono un altro piatto della tradizione.
Burano con i bambini
Burano è un borgo a misura di bambini, facile da percorrere anche con passeggini, grazie alle rampe di cui sono dotati molti ponti, ma soprattutto per l’atmosfera serena e un po’ magica che la pervade.
Soprattutto al tramonto, quando la laguna inghiotte il sole vermiglio e tutti si fermano, occhi sull’acqua, attoniti e grati per questo spettacolo della natura.
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