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viaggio a barcellona con la famiglia

Barcellona in famiglia: portare un bambino di due anni a visitare il capoluogo catalano è fattibile e molto divertente, come ci raccontano i nostri Kid Pass Reporter Elisabetta e Stefano.

La nostra vacanza con la famiglia a Barcellona è stata il primo viaggio impegnativo con Jacopo, il nostro bambino di due anni e mezzo. È sempre stato abituato a fare gite, ma prendere l’aereo è un’altra cosa. Non ci siamo molto preoccupati di questo, nonostante avessimo letto in rete vari articoli di mamme angosciate per come far passare il tempo di attesa. Noi abbiamo risolto con un libretto di stickers e un libretto nuovo di trattori. Il resto lo hanno fatto loro: gli aerei! Grandi, colorati, che partono, atterrano, parcheggiano, scaricano valige, fanno benzina … Eravamo incollati ai vetri dell’aeroporto per vedere cosa succedeva fuori.

Trasporti pubblici e facilità a girare col passeggino

Arrivare a Barcellona può essere un’impresa se ci si affida alle ferrovie spagnole ma, una volta arrivati in città, quello che si trova sono spazi e trasporti a misura di bambino. Ogni angolo della città può essere raggiunto con i mezzi e dove non arrivano i mezzi, una passeggiata in una giornata di sole rasserena l’anima. Lungo il mare, con la spiaggia vicinissima al centro storico, ma anche tra i parchi o negli affollati luoghi turistici.

Dall’aeroporto si raggiunge il centro con l’autobus navetta o con i taxi, che sono abbastanza economici e permettono di evitare faticosi trasbordi con valige e passeggini. Il nostro appartamento si trovava a Poble Sec, quartiere abbastanza popolare, ma allo stesso tempo vicinissimo al centro. Molto comodo per andare a visitare il parco di Montjuic, un colle che si innalza alle spalle del quartiere e con molti punti panoramici verso la città. In cima, tra fortificazioni, musei e gallerie si trova la Fondazione Mirò;, che organizza anche attività dedicate ai bambini. Quando siamo andati noi, davano uno spettacolo musicale per bimbi piccoli e Jacopo, abituato alla musica, si è divertito moltissimo. Le attività della Fondazione sono prenotabili anche via internet e, iscrivendosi al Familimiro gratuitamente, si può avere uno sconto di 1 euro sul prezzo del biglietto.

Dal Montjußiuml;c si raggiunge facilmente con il passeggino il centro storico della città, il Barri Gòtic, dove abbiamo visitato le viuzze e le chiese. È una zona con molti tratti pedonali dove i bambini possono correre tranquillamente. In caso di pioggia ci si può infilare nelle numerose case museo dedicate all’architetto catalano Anton Gaudì;, anche se spesso sono molto affollate. La casa Batllßoacute; con la sua forma che ricorda il mare affascina anche i più piccoli, ma quando gli spazi si stringono e il percorso diventa obbligato, la folla accalcata mette a dura prova anche i nervi di un adulto. Comunque danno a tutti, bambini compresi, telefono e cuffie per seguire la visita.

Alla scoperta dell’acquario di Barcellona e dei quartieri vicini

Un altro luogo che non si può mancare di visitare è l’acquario della città, costruito nel 1995. Ci sono 35 acquari e circa 11.000 animali che popolano le vasche. Il percorso è molto interessante, soprattutto per i bambini. Ci sono vasche di ogni dimensione, dove si possono incontrare pesci e animali marini di ogni specie, tra i quali non possono mancare i pesci pagliaccio e i pesci chirurgo, e una grande vasca centrale abitata soprattutto da squali. La visita si snoda sotto la vasca, attraverso un tunnel subacqueo che permette di vedere i pesci nuotare tutto intorno: sicuramente è un esperienza particolare per i bimbi di ogni età. Alla fine c’è un percorso dedicato ai più piccoli che termina con un sottomarino pieno di luci e pulsanti da schiacciare. L’ingresso all’acquario è gratuito fino ai tre anni.

Con il ritorno del sole si può tornare nel quartiere Eixample per ammirare le case art nouveau e perdersi tra i particolari delle porte, delle finestre, nelle pareti, nelle grate, nei lampioni. È una passeggiata molto agibile con il passeggino anche se bisogna fare attenzione ai controviali, non ben segnalati e allo stesso livello dell’area pedonale.

Poco distante si trova il quartiere di Gràcia, molto diverso dal resto della città perché fino a poco tempo fa era un paese separato. L’atmosfera nella piazza centrale è molto rilassata, l’ideale per sedersi al sole, per mangiare qualcosa e, per i bimbi, fare le corse.

Tapas per tutti e un trucco per vedere l’architettura contemporanea

Per una classica cena a base di tapas, merita la birreria Fàbrica Moritz, una birreria storica che ha funzionato fino alla fine degli anni ’70. Ha subito un’importante ristrutturazione progettata dall’architetto francese Jean Nouvel, ed è stata trasformata in un centro di cultura gastronomica. Si possono trovare moltissime varietà di birre e di tapas, con il divertimento dei bambini che vedono arrivare tanti piatti diversi e colorati. È sempre molto affollata quindi meglio prenotare.

Nell’ultimo decennio anche Barcellona ha rivoluzionato i suoi spazi urbani e meritano un piccolo tour i luoghi dell’architettura contemporanea, tra opere di Herzog and De Meuron, Frank Gerhy, Toyo Ito o edifici come il Centro de Cultura Contemporanea de Barcellona. Certo non molto adatto ai più piccoli, visto che gli edifici sono sparsi un po’ in tutto il tessuto urbano. Per fortuna molti sono vicini alla spiaggia, quindi abbiamo risolto facendo varie pause sulla sabbia: togliere le scarpe e camminare scalzi è sempre rilassante.

Insomma, visitare Barcellona in famiglia è fattibile: una meta facile da raggiungere e che può offrire davvero molto per divertirsi in famiglia, con un po’di divertimento per i grandi, ma anche per i più piccini. E il temuto viaggio in aereo in realtà è consigliatissimo per bambini curiosi come il nostro: è anche un’occasione per fare amicizia con bambini stranieri.

Guide consigliate su Barcellona in famiglia

 

                                                                     

Elisabetta Tartaglia e Stefano Gueraldi

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