È la nuova iniziativa inserita nella settima edizione di ‘Vacanze dell’anima’, rassegna nell’Alto trevigiano in partenza il 16 luglio: mappe turistiche create con lo sguardo dei bambini del territorio. Ce ne parla il direttore artistico Loris De Martin.“
Dal 16 al 24 luglio torna nell’Alto trevigiano Vacanze dell’anima, la rassegna che prevede una trentina di appuntamenti gratuiti fra incontri, spettacoli, concerti, mostre, degustazioni ed esperienze nel paesaggio, concentrati fra la Pedemontana del Grappa, i colli asolani e il Montello. Il tema dell’edizione 2016, la settima, è “movimenti di bellezza“ e domenica 17 luglio sul monte Tomba, nelle prealpi fra Treviso e Belluno (se piove, al golf club di Asolo), ci sarà la presentazione di un evento che coinvolgerà da settembre i bambini della zona rendendoli “cercatori di bellezza“. Cosa significa? Lo abbiamo chiesto a Loris De Martin che, oltre a essere naturopata e insegnante di yoga, di Vacanze dell’anima è il direttore artistico.
Vacanze dell’anima è un nome suggestivo: se dovesse spiegare a un bambino di che si tratta?
Gli direi che Vacanze dell’anima è un’occasione in cui anche i bambini possono trovare spazi nei quali giocare e muoversi, utilizzando quelli che sono gli elementi primari della loro scoperta del mondo: lo stupore, la curiosità, l’esplorazione senza schemi prestabiliti che sono la base dello sviluppo della loro interiorità e della loro anima.
Cosa succede esattamente domenica?
Presenteremo le Mappe per cercatori di bellezza, un progetto collaterale a Vacanze dell’anima che coinvolge 13 Comuni della Pedemontana del Grappa e dell’Asolano, l’Intesa programmatica d’area (Ipa) che li coordina e i bambini delle scuole elementari della zona. Ogni paese individuerà l’elemento più bello del proprio territorio e da settembre saranno i bambini delle scuole elementari, attraverso i loro occhi, a decidere come mostrarlo “fuori“. Il loro sguardo sarà poi tradotto in una mappa illustrata da Gabriel Pacheco (autore dell’illustrazione pubblicata in questa intervista, Ndr), collaboratore della scuola internazionale di illustrazione S. Zavřel a Sarmede, il paese delle fiabe, che diventerà alla fine di questo percorso una vera e propria mappa turistica.
I bambini diventano, quindi, narratori dei propri luoghi?
Esatto: c’è lo stimolo a conoscere il proprio territorio, a cercarne, appunto, la bellezza e quindi a mostrarne il meglio, e c’è anche il beneficio di vedere che il visitatore apprezza dove vivi. Lo scarto da guida a mappa, poi, è fondamentale: una guida ti suggerisce dei percorsi e in un certo senso ti senti obbligato a seguirla, la mappa invece ti rende attivo, è uno strumento che ti coinvolge di più nella scoperta di un territorio. E sono convinto che lo sguardo dei bambini saprà creare cose molto interessanti.
Questa edizione di Vacanze dell’anima vuole diffondere il messaggio che la bellezza è ovunque, chiede solo – dite nella presentazione – di essere riconosciuta e accolta. Come si educano i bambini al “bello“?
Tutto passa attraverso noi adulti: educhi tuo figlio a riconoscere il “bello“ se gli fai vivere esperienze belle, se gli fai vedere luoghi belli, se gli fai conoscere la natura, se gli fai ascoltare della musica bella o lo porti a spettacoli belli. Prima dei bambini, infatti, devono essere i genitori e gli educatori a riscoprire la bellezza: dei luoghi, delle arti, delle esperienze dirette e, soprattutto, delle relazioni. L’adulto, spesso, si dimentica di essere un esempio: cede a strumenti tecnologici per far “stare buoni“ i figli senza rendersi conto che così, senza mediazione, intacca lo sviluppo delle capacità relazionali. Poi, la responsabilità è anche di chi crea gli ambienti dove vivono i bambini: in una scuola bella, ad esempio, c’è più probabilità di avere bimbi felici.
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