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A Torino, a tu per tu con Van Gogh

da Musei per bambini, Provato da noi

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A Torino la mostra sull’artista olandese: senza quadri, interattiva e di grande impatto sui bambini. Per Katia e la sua famiglia è stata l’occasione di trascorrere un weekend nel capoluogo piemontese.

Se c’è una cosa che mi piace fare è sorprendere i miei bambini con attività nuove, ma alla loro portata, che ci permettano di passare del tempo assieme dedicandoci a noi stessi.

Spesso questo si traduce con un weekend fuori porta per fare esperienze che ci accrescano come famiglia e come persone. Ecco allora che quando mi sono imbattuta nella presentazione di Van Gogh Alive – The Experience a Torino (la mostra è aperta fino al 26 giugno 2016, Ndr), ho preso la palla al balzo: mi sembrava un bel modo per coniugare l’amore per i colori del piccolo Edoardo alla febbre digitale di Ludovico.

La pianificazione: studio… e non solo Van Gogh

Convinta che i bambini, come gli adulti, si annoino quando sono costretti a fare o vedere qualcosa che non conoscono, abbiamo passato alcuni pomeriggi prima della partenza a leggere e a divertirci con dei libretti sulla vita di Van Gogh pieni di stickers da attaccare e disegni da rifare. Perciò, arrivata la data della partenza, siamo andati a Torino verso fine maggio, eravamo carichi di curiosità.

Quattro lunghe ore di auto ci separavano però dalla nostra destinazione: per questo decidiamo di vedere la mostra solo il giorno successivo, in modo che i bimbi potessero godersela senza fare i conti con la fatica del viaggio. Ma come impegnare il resto del tempo? Decidiamo di visitare La Palazzina di caccia di Stupinigi appena fuori Torino e restituita da poco al pubblico dopo il restauro.

Una bellissima giornata di sole ci accoglie facendoci godere ancora di più di questa meravigliosa costruzione. La visita alla residenza reale offre la possibilità di parlare con i nostri bimbi di re e regine d’Italia, argomenti sempre affascinati per i più piccoli. La visita è assolutamente a misura di bambino con una guida a loro dedicata su smartphone fornito gratuitamente all’ingresso.

Finita la visita ci concediamo un po’ di riposo e un pic-nic nel meraviglioso parco adiacente. Rifocillati e riposati, partiamo per l’ultima tappa della giornata: la basilica di Superga, che decidiamo di raggiungere con la storica cremagliera che parte dalla stazione di Sassi e che con un percorso di 3 chilometri con 400 metri di dislivello porta a Superga. Un’esperienza che ha eccitato i bimbi e ci ha permesso di ammirare uno splendido panorama su Torino e le Alpi.

La mostra: immersi in suoni e colori

Al mattino seguente eccoci pronti per visitare la mostra Van Gogh AliveI, che supera ogni mia aspettativa: appena varcato l’ingresso si viene catapultati in un mondo surreale, dove musica e pittura si fondono e sembra di diventare parte dei dipinti.

Le innumerevoli lettere manoscritte proiettate sulle pareti ci fanno rivivere lo stato d’animo dell’artista e sembra di sentire il suo male di vivere in fondo al cuore. Il poter distendersi per terra su grandi cuscini, cullati dalla musica e dai capolavori che scorrono sulle pareti, ti ancorano talmente tanto al personaggio che quando si sente lo sparo fatale per Van Gogh, Edoardo sussulta come se avesse davvero vissuto la scena. Meraviglia nella meraviglia: una ricostruzione del dipinto La camera di Vincent ad Arles che dà davvero l’impressione di essere amici dell’artista accolti a casa sua.

In tutta sincerità ero un po’ perplessa di visitare una mostra senza quadri, ma questo evento permette di vedere tutto da un’altra prospettiva: come esperienza è sì divertente, ma anche educativa e non solo per i bambini. Apre anche a noi adulti la mente ed i sensi.

Particolare di non poca importanza, la mostra è ospitata all’interno del Parco del Valentino, sulla riva del Po a pochi passi dal Borgo Medievale che, con tanto di mura merlate e ponte levatoio, è diventato lo scenario in cui i miei piccoli cavalieri hanno potuto giocare in un posto incantato, mentre noi adulti ammiravamo la tranquillità del fiume. E sul Po abbiamo concluso la nostra esperienza torinese con una mini crociera, per poi ripartire verso casa arricchiti di mille spunti per crescere e sognare.

Katia Pettenò

Katia Pettenò

Katia Pettenò ha un background scientifico, ed è insegnante di matematica. Nella vita personale Katia è mamma di due bambini che frequentano la scuola primaria. Da sempre è amante dell’arte in tutte le sue forme, della storia e della cultura in generale, ma la sua passione più grande sono i viaggi, intesi come esperienze di vita e crescita personale. Nella vita di tutti i giorni cerca di far combaciare passioni, lavoro e il suo essere mamma. Questo si traduce in viaggi che spesso seguono il programma scolastico dei figli o le loro passioni; viaggi che vengono a lungo preparati e discussi a tavolino: progettazione a cui tutti i componenti famigliari contribuiscono per creare qualcosa che venga vissuta da tutti, e in particolare dai bambini, come qualcosa di personale e che si trasformi poi in ricordi. Fermamente convinta che l’apprendimento passi attraverso l’esperienza vive e condivide con i figli molte esperienze culturali che sceglie sempre, se e solo se, pensati per i bambini.

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Katia Pettenò ha un background scientifico, ed è insegnante di matematica. Nella vita personale Katia è mamma di due bambini che frequentano la scuola primaria. Da sempre è amante dell’arte in tutte le sue forme, della storia e della cultura in generale, ma la sua passione più grande sono i viaggi, intesi come esperienze di vita e crescita personale. Nella vita di tutti i giorni cerca di far combaciare passioni, lavoro e il suo essere mamma. Questo si traduce in viaggi che spesso seguono il programma scolastico dei figli o le loro passioni; viaggi che vengono a lungo preparati e discussi a tavolino: progettazione a cui tutti i componenti famigliari contribuiscono per creare qualcosa che venga vissuta da tutti, e in particolare dai bambini, come qualcosa di personale e che si trasformi poi in ricordi. Fermamente convinta che l’apprendimento passi attraverso l’esperienza vive e condivide con i figli molte esperienze culturali che sceglie sempre, se e solo se, pensati per i bambini.

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